UN CARO PREZZO DA PAGARE - Meno 35% di ossidi di azoto e -13% di particolato allo scarico. Sono i target sulle emissioni inquinanti previsti dalle nuove norme Euro 7 che dal 1° luglio 2025 dovrebbero regolamentare la vendita delle nuove auto e dei nuovi furgoni con motori endotermici. Annunciato da Bruxelles come un provvedimento salva-ambiente di semplice attuazione, il nuovo standard preoccupa non poco i costruttori automobilistici (qui per saperne di più). Il rischio, come hanno già ribadito a più riprese diversi manager del settore, è che le spese che le case dovranno sostenere per adeguarsi alle nuove e più stringenti misure anti-inquinamento renderanno le automobili di prossima generazione troppo costose per il cliente medio.
COSTEREBBE QUASI 4.000 EURO IN PIÙ - “Vogliamo tutti rispettare l’ambiente, ma se la bozza sulle norme Euro 7 sarà approvata così com’è, dal 2025 le nostre auto dovranno essere equipaggiate con una tecnologia che non abbiamo ancora iniziato a sviluppare e che, in ogni caso, sarà comunque troppo costosa”, ha spiegato in una recente intervista ad Autocar l’amministratore delegato della Skoda, Klaus Zellmer, ipotizzando un aumento del listino di un’ipotetica nuova Fabia di almeno il 20%. Tradotto, significa che la compatta da città della casa ceca, oggi in vendita in Italia con prezzi a partire da 18.450 euro, tra un paio d’anni arriverebbe a costarne 3.690 in più. “È una proposta accettabile, per i clienti? Non credo proprio”, osserva il manager tedesco, i cui timori sulla sostenibilità dei nuovi modelli alla luce delle nuove norme sono pienamente condivisi dal collega Thomas Schäfer, il numero uno della Volkswagen, il quale per la Polo immagina un incremento dei prezzi addirittura dell’ordine dei 5.000 euro.
RISCHIANO DI SCOMPARIRE - Insomma, se da un lato promettono di dare un contributo decisivo alla riduzione delle emissioni inquinanti del parco circolante europeo, dall’altro le norme Euro 7 rischiano di piombare come una scure sul futuro delle auto di piccole e medie dimensioni con il motore a scoppio. Per rispettare gli standard anti-inquinamento, molto più severi, previsti dalle nuove regole, a partire dal 2025 i veicoli di nuova immatricolazione dovranno necessariamente essere dotati di speciali catalizzatori elettronici riscaldati elettricamente, così da abbattere le emissioni nella fase di avviamento. Ma non è tutto: il pacchetto di aggiornamento per essere in regola prevede anche una diagnostica di bordo in grado di monitorare in tempo reale la quantità delle sostanze più inquinanti che fuoriescono dal tubo di scarico, con tanto di spia sul cruscotto per segnalare eventuali sforamenti rispetto ai limiti previsti, che sono di 60 mg/km per gli ossidi di azoto.
I CONTI NON TORNANO… - I legislatori europei stimano in circa 300 euro i costi che i costruttori dovranno accollarsi per rendere meno inquinante ogni nuova auto che uscirà dalle loro fabbriche a partire dal 2025. Ma secondo Zellmer le cifre in gioco sono molto più alte. Se così fosse, avverte il boss della Skoda, al posto di rendere le auto più “pulite” le norme Euro 7 finirebbero per sortire l’effetto contrario: “Caricando i nuovi modelli di costi così alti, per noi venderli sarà molto più difficile e così le persone si terranno le loro vecchie auto. Il che è peggio per tutti. Dobbiamo sederci intorno a un tavolo e studiare un piano in grado di tutelare l’ambiente, ma anche le esigenze degli automobilisti”.