LE TRATTATIVE ENTRANO NEL VIVO - Martedì 4 giugno 2019 sarà un giorno cruciale per le sorti della fusione FCA-Renault (qui per saperne di più), perché si riunirà il consiglio di amministrazione della casa francese e potrebbe arrivare il via libera all’accordo, che prevede la nascita di una società controllata al 50% dai due costruttori. Le trattative perciò sono nel vivo, come dimostrano le indiscrezioni raccolte dall’agenzia di stampa Reuters, che riferisce di negoziati in corso su quattro punti per andare in contro alle istanze dello Stato francese, che detiene il 15% della Renault (ma può esercitare il 22% dei diritti di voto) ed è quindi un interlocutore di primo piano. Uno di questi punti riguarda la sede della nuova società: stando alla Reuters, il nuovo gruppo (terzo al mondo per auto vendute ogni anno) potrebbe scegliere Parigi come quartier generale, mentre nella proposta originale della FCA era previsto un paese neutro. Per la sede legale verrebbe scelta l’Olanda.
POSTI DI LAVORO “CONGELATI” - Il secondo punto al centro delle trattative sarebbe l’occupazione: i lavoratori del gruppo FCA-Renault dovranno restare invariati per almeno quattro anni, anziché per almeno per due come previsto inizialmente. È delicata anche la questione che riguarda il consiglio di amministrazione, perché lo Stato francese chiede un posto nel cda fra i nove previsti. Stabilire chi lo cederà non sarà affatto semplice: quattro a testa saranno per la FCA e la Renault, uno per la Nissan (ha il 15% della Renault). Il quarto punto è di natura finanziaria, perché la Renault potrebbe concedere un dividendo straordinario ai suoi azionisti. Questo non soltanto per assicurare un guadagno extra allo Stato e “ammorbidire” le sue posizioni sull’accordo, ma anche per pareggiare il dividendo di circa 3 miliardi di euro che andrebbe agli azionisti della FCA per equiparare il suo valore (circa 18 miliardi) a quello della Renault (15 miliardi).