IL MODELLO PIÙ ICONICO - La Ferrari F80 è la nuova coupé full hybrid (e il modello più potente e costoso) della casa di Maranello: una due posti erede di un filone inaugurato dalla GTO nel 1984 e proseguito con le F40, F50, Enzo e LaFerrari. Auto che hanno portato su strada il meglio della tecnologia della casa di Maranello, sfruttando le esperienze compiute nelle gare di Formula 1 nel proprio tempo: la GTO e la F40 avevano un motore biturbo, mentre con la F50 venne introdotto un V12 aspirato (derivato proprio da quello delle monoposto, e come nelle auto da gara con funzione portante); questo motore venne mantenuto anche per la succeessiva LaFerrari. E ora, come ormai da qualche anno in Formula 1, ma anche nel mondiale Endurance (Ferrari ha vinto le ultime due 24 Ore di Le Mans con la 499P), ecco un V6 turbo, qui 3.0, capace di 900 CV e supportato dalla MGU-H e dalla MGU-K, le unità elettriche che - insieme ai due motori, anch’essi a corrente, anteriori - portano la potenza totale a 1.200 CV. Sono tantissimi, anche se 58 in meno rispetto a quelli della recentissima McLaren W1 (qui la news).
UNA POTENZA SPECIFICA DA RECORD - Il motore termico della Ferrari F80 deriva da quello della 296 del 2021 (qui il primo contatto) ma è stato rinvigorito, e non di poco; ha guadagnato 237 CV, ottenendo una potenza specifica altissima: 300 CV per ogni litro di cilindrata. A renderla possibile sono soluzioni come le bielle (in titanio) e i pistoni con un’interfaccia dentata per garantire la più alta precisione possibile nell’accoppiamento con i cuscinetti. Rispetto a quelli della 296, i pistoni sono stati alleggeriti, così come basamento, sottobasamento, coperchio distribuzione e altri componenti; sono inoltre state introdotte viti in titanio. Ai 900 CV del V6 si aggiungono i 300 CV del sistema elettrico a 800 volt. La Ferrari F80 non prevede la possibilità di marciare solo a corrente, e neanche l’utilizzo di cavi di ricarica: è una full hybrid, per cui la rigenerazione della batteria avviene automaticamente in rilascio e in frenata, tramite la MGU-K (l’unità elettrica collegata all’albero motore) e la MGU-H (che sfrutta, invece, il calore dei gas provenienti dalle turbine per generare corrente). L’energia recuperata, stoccata nella batteria di 2,3 kWh di capacità, viene poi in parte data alla MGU-K stessa, che supporta il V6 montato nella parte posteriore-centrale della vettura, e in parte ai due motori elettrici anteriori.
TRAZIONE INTEGRALE ELETTRICA, FRENI “DA GARA” - La trazione integrale è ottenuta proprio grazie ai motori elettrici anteriori, ognuno da 142 CV. Questa architettura dà la possibilità di generare torque vectoring sull’asse anteriore: l’elettronica varia istante per istante la potenza inviata a ciascuna ruota, incidendo così sul bilanciamento della macchina in curva. Le prestazioni? 2,2 secondi per lo 0-100 km/h e 5,8 secondi per lo 0-200 km/h. Molto efficace la frenata: secondo la casa, la Ferrari F80 si ferma, da 100 km/h, in 28 metri. Da 200 km/h a 0 si fa bastare, invece, 98 metri. Risultati resi possibili dai freni della Brembo CCM-R Plus, realizzati con materiali e tecnologie finora utilizzati solo nelle corse, come le superfici frenanti rivestite da uno strato di carburo di silicio (SiC), che garantisce maggiore resistenza all’usura e un ridotto tempo di rodaggio.
OLTRE 1000 KG “DI ARIA” - Date le potenze e le velocità in gioco, per garantire tenuta di strada e stabilità l’aerodinamica assume un ruolo chiave. A generare il carico necessario provvedono l’ala mobile posteriore (si alza e si inclina a seconda delle necessità), l’estrattore in coda, il fondo sagomato della vettura e il condotto anteriore che convoglia l’aria che passa sotto alla vettura verso lo sfogo nel cofano. Il tutto, genera 1.050 kg di carico verticale a 250 km/h. Un’aerodinamica così sofisticata è molto sensibile alle variazioni di assetto: oscillazioni sensibili della scocca (per esempio in frenata, quando la parte anteriore della vettura si abbassa) porterebbero ad alterare l’equilibrio della vettura. Un pericolo scongiurato grazie all’utilizzo delle sospensioni attive (che funzionano grazie a una rete elettrica a 48 V), capaci di compensare in tempi rapidissimi le forze sviluppate durante la guida.
STILE “MASSICCIO” - Quanto al design, a differenza di quanto avvenuto finora, la carrozzeria non è disegnata attorno alla meccanica. La veste aerodinamica e lo stile hanno assunto un peso visivamente maggiore, che rende la Ferrari F80 meno snella rispetto alla Enzo e alla successiva LaFerrari: le fiancate, in particolare, non hanno “svasature” e questo rende la vista della F80 abbastanza massiccia. C’è poi un evidente richiamo alla recente granturismo 12Cilindri (qui il primo contatto) nella fascia nera che collega i fari.
UN ABITACOLO DIVERSO DAL SOLITO - Per la casa, la Ferrari F80 è una “1+: una monoposto a due posti”. La definizione va spiegata: il sedile del passeggero è stato leggermente arretrato e accostato a quello del guidatore, ed è nero per “mimetizzarsi” con la fibra di carbonio dell’abitacolo (quello di guida è rosso). In realtà, dopo averlo visto, noi definiremmo molto semplicemente questo bolide come biposto. Quanto al telaio, cellula e tetto sono in fibra di carbonio e materiali compositi, mentre i sottotelai anteriore e posteriore sono in alluminio e sono fissati alla cellula con viti in titanio. Una “vasca”, anch’essa in lega di alluminio, alloggia la batteria del sistema ibrido.
ELETTRONICA ANCORA PIÙ EVOLUTA - La Ferrari F80 è dotata inoltre della versione 9.0 del sistema SSC (Side Slip Control), ora dotato dello stimatore integrato FIVE (Ferrari Integrated Vehicle Estimator): un modello matematico replica in virtuale il comportamento della vettura, utilizzando le misurazioni provenienti da svariati sensori. L’elettronica è quindi in grado di stimare non solo l’angolo di assetto in tempo reale, come nel precedente SSC, ma anche di quanto e a quale velocità la vettura stia ruotando su se stessa, apportando le correzioni necessarie (tramite i freni, per esempio) in modo più rapido e preciso di prima.
COSTA 3,6 MILIONI DI EURO - Volete una delle 799 Ferrari F80 che verranno prodotte entro il 2026? Come sempre accade con le Ferrari più costose, l’auto è appena stata presentata ma è già troppo tardi. I clienti sono già stati contattati e quasi tutti scelti: ci sono infatti più di 799 persone al mondo disposte a spendere 3,6 milioni di euro per un’automobile.