ELETTRICA O IBRIDA - Arriva la Fiat Grande Panda che non sostituisce la classica Panda da tanti anni leader delle vendite in Italia, ma la affianca perché si tratta di un’auto diversa. La Fiat Grande Panda ha dimensioni maggiori (399 cm la lunghezza contro i 369 cm), è più potente e col cambio automatico. È disponibile in due versioni: 3 cilindri 1.2 turbo ibrida leggera da 101 CV con la trasmissione robotizzata a doppia frizione a sei marce o elettrica (priva del cambio) con 113 CV e 320 km di autonomia media dichiarata. La Fiat Grande Panda si rivolge a chi desidera più spazio e brio rispetto alla Panda e ovviamente costa di più: il suo prezzo base equivale a quello della Panda più cara (la Pandina).
I PREZZI
Ecco i prezzi e dotazioni della Fiat Grande Panda, che è già in vendita. Per la versione ibrida partono da 18.900 euro della Pop, che di serie ha il climatizzatore manuale, il supporto per connettere lo smartphone e gli aiuti alla guida obbligatori, come la frenata automatica, il mantenimento in corsia e i sensori posteriori di parcheggio.
La Icon hybrid costa 20.400 euro e aggiunge i fari full led, il cruscotto digitale di 10”, l’impianto multimediale con schermo di 10,3” e connessione wireless per Android Auto e Apple CarPlay, oltre al cruise control.
La Prima che costa 22.900 euro nella versione ibrida e 27.900 euro in quella elettrica e ha di serie le finiture in fibra di bambù per la plancia, il climatizzatore automatico, il navigatore, la retrocamera e la ricarica wireless per il telefono.
La Grande Panda elettrica c’è anche nell'allestimento Red e costa a 24.900 euro senza le dotazioni della La Prima.
Non manca un'offerta lancio. In caso di rottamazione di un veicolo fino a Euro 4, c'è uno sconto di 1.000 euro: ad esempio, il prezzo della 1.2 Hybrid Pop cala a 17.900 euro e quello dell'elettrica Red a 23.900 euro. Se si sceglie il finanziamento, con varie possibilità di rateizzazione previo acconto, si aggiunge un ulteriore ribasso di 950 euro.
IL DESIGN
Nella carrozzeria squadrata come nella forma dei fari della Fiat Grande Panda è evidente il richiamo alla prima generazione della Panda, quella del 1980 e disegnata da Giorgetto Giugiaro (qui la news). Le similitudini, però, finiscono qui. La Fiat Grande Panda ha cinque porte anziché tre, è più lunga di 61 cm e così alta e massiccia è più simile a una crossover che a una citycar.
Nel frontale spiccano fari e mascherina che creano un’unica superficie nera giocata sul tema dei "pixel" (altra citazione degli anni 80) con tanti piccoli quadratini (luminosi per le luci diurne nei fari). Molto pratico il cavo avvolgibile dietro la scritta Fiat per la ricarica in corrente alternata della versione elettrica, che si aggiunge alla classica presa nella fiancata.
I richiami alle crossover sono soprattutto il cofano piatto da off-road (peraltro, come nell’antanata) e i parafanghi marcati, squadrati e generosamente protetti da ampi fascioni in plastica nera. Una chicca: portano impresse quattro barrette inclinate, tratto distintivo delle mascherine nei frontali delle Fiat degli anni 80 (ricordate la Uno?). Presenti sul tetto le barre portatutto e nelle fancate lisce spicca la scritta Panda a caratteri cubitali impressa direttamente nella lamiera.
Stessa soluzione per la scritta Fiat nel portellone. Evidente nella parte posteriore l’ispirazione alla progenitrice: ad esempio nell’inclinazione del lunotto e nei fanali rettangolari, qui con un originale effetto tridimensionale come se “uscissero” dalle lamiere. Stesso effetto per la scritta Panda sulla destra del portellone.
GLI INTERNI
L’interno della Fiat Grande Panda è colorato e con una buona disponibilità di spazio. Davanti si sta bene e il divano piatto può ospitare senza eccessivi sacrifici anche tre persone. Lo schienale, però, è un po’ “in piedi” e mancano le maniglie di appiglio nel soffitto. Inoltre, le porte dietro sono corte e non agevolano l’accesso a bordo. Molto curata la plancia, per la La Prima con un ricercato rivestimento in tessuto ricavato dal bambù, che crea un bell’ “effetto legno”: di fronte al passeggero anteriore ospita un vano chiuso da uno sportello. Più in basso, un’ampia e comoda mensola che ricorda la “tascona” della prima Panda.
Altra citazione, l’elemento rettangolare come per l’antenata (qui con bordi arrotondati) che ieri inglobava il tachimetro analogico, tasti e levette mentre oggi il cruscotto è digitale e affianca lo schermo dell’impianto multimediale. Semplice ma chiara la grafica della strumentazione e svariate informazioni sono richiamabili al centro delle schermo. Non meno intuitivo l’impianto multimediale che mostra più informazioni per volta tramite widget personalizzabili (icone mobili per accedere ai comandi).
Nella consolle, i comandi fisici per il climatizzatore: sono in basso ma facili da usare. Nel tunnel incorniciato da un’ellisse gialla che richiama il tracciato del circuito sul tetto del Lingotto (lo storico stabilimento torinese della Fiat) ospita il vano con la piastra di ricarica del telefono e la levetta per il cambio (o per la marcia avanti e indietro nel caso dell’elettrica). Ad aggiungere colore nell’abitacolo, i rivestimenti azzurri, anche per le porte: riportano una maxi scritta Fiat mitigando con una trovata estetica l’economica plastica dura con cui sono costruiti.
Al baule si accede dal portellone: nella parte inferiore l’apertura non è molto larga e la soglia di carico è alta. Buona la capienza per la Fiat Grande Panda ibrida: la casa parla di 412 litri a divano in uso. Per l’elettrica il vano si rimpicciolisce e offre 361 litri.
LA TECNICA
Gli esterni e gli interni della Fiat Grande Panda sono stati sviluppati nel centro stile della casa a Torino. La meccanica (non ha nulla in comune con la Panda) è condivisa col gruppo Stellantis mentre della produzione si occupa lo stabilimento del gruppo a Kragujevac, in Serbia (è l’ex fabbrica Fiat che produceva la 500L). La Fiat Grande Panda è realizzata sulla nuova piattaforma Smart del gruppo Stellantis, utilizzata anche dalla più recente edizione della Citroën C3. Si tratta di una “base” concettualmente simile alla CMP di altre piccole del gruppo, come le Lancia Ypsilon Jeep Avenger, ma sviluppata per modelli meno costosi. L’architettura delle sospensioni segue il classico schema di questo genere di veicoli, con un avantreno tipo MacPherson davanti (l’ammortizzatore fa anche da supporto per la ruota) e un poco ingombrante ponte torcente (una traversa unisce le ruote) per il retrotreno.
Condivisi con il gruppo anche i motori. Il 1.2 turbo a tre cilindri deriva da quello sviluppato nel 2012 dal gruppo PSA (Peugeot-Citroën), prima della fusione con FCA in Stellantis e nella versione ibrida (la Gen3) presenta circa il 40% delle sue componenti di nuova progettazione. Fra le sue caratteristiche, la distribuzione a catena, anziché la cinghia a bagno d’olio impiegata precedentemente che ha manifestato limiti nell’affidabilità. Inoltre, per un risposta all’acceleratore più pronta ad ogni regime il turbo è a geometria variabile: le palette della chiocciola cambiano inclinazione variando il flusso d’aria, che è ottimizzato in base al regime di rotazione del motore. Come spesso nelle ibride, il 1.2 funziona a ciclo Miller, anziché nel diffuso Otto: per ridurre lo sforzo del pistone in fase di risalita, le vavole di aspirazione si chiudono un po’ dopo. Il motore elettrico ha 29 CV ed è inserito nel cambio robotizzato a doppia frizione: dà una mano nello spunto al 1.2 e, secondo la casa, a velocità inferiori a 30 km/h può muovere l’auto da solo per circa 1 km.
La Fiat Grande Panda elettrica dispone di un motore montato sotto il cofano anteriore e collegato alle ruote davanti, che sviluppa 113 CV. Lo alimenta una batteria da 44 kWh montata sotto l’abitacolo e promette 320 km di autonomia media. Per la ricarica, l’auto accetta fino a 100 kW in corrente continua, che in condizioni ideali equivale a circa 30 minuti per una rigenerazione completa, o in alternata a 7 kW. In questo caso, oltre alla presa nella fiancata dell’auto, si può utilizzare il pratico cavo autoavvolgente (è lungo 4,5 metri) accessibile aprendo lo sportello con la scritta Fiat nella mascherina anteriore dell’auto. A pagamento (prezzo in via di definizione) c’è il caricatore in corrente alternata da 11 kW, ma si perde il comodo cavo a spirale nel frontale dell’auto.