ARRIVA A INIZIO 2026 - Quattro posti “veri”, un baule di buona capienza e una linea senza fronzoli, sportiva e filante. Di quelle che, a maggior ragione, in questi tempi di “overdesign”, non passano inosservate. La nuova Honda Prelude, svelata per la prima volta in forma di prototipo nell’autunno del 2023, al salone di Tokyo (qui la news), è ancora una maquette, ma la casa giapponese, nel frattempo, ha compiuto importanti passi avanti nello sviluppo della sua nuova coupé a due porte, che dovrebbe mettere le ruote su strada nella seconda metà del prossimo anno e sbarcare nelle concessionarie italiane all’inizio del 2026.
SARÀ IBRIDA FULL, COME LE SUE “SORELLE” - Qualche giorno fa a Banbury, in Inghilterra, nel corso dell’anteprima europea del modello abbiamo avuto modo di osservare meglio la Honda Prelude. È stata un’ottima occasione per farsi un’idea più chiara del look dell’auto, più che altro, visto che gli interni sono ancora in fase di definizione e sulla meccanica il costruttore non ha fornito molti dettagli in più rispetto a quelli che già conoscevamo (qui per saperne di più), limitandosi a confermare che l’auto sarà una ibrida full, come tutte le Honda oggi in vendita in Europa a eccezione della crossover elettrica e:Ny1 e della sportiva Civic Type R. Le indiscrezioni parlano di un sistema ibrido simile a quello della Civic, ma portato da 184 a 210 CV, che trasmette il moto alle ruote anteriori.
PARLA IL PROGETTISTA - È bene precisare che la Honda Prelude dei giorni nostri non intende essere un’erede “naturale” delle cinque generazioni di coupé che si sono succedute dal 1978 all’alba degli anni 2000. Ma di quelle auto, vendute in tutte il mondo in oltre 800.000 esemplari, la nuova sportiva, pur con forme parecchio diverse (com’è naturale che sia: l’ultima Prelude è uscita di produzione nel 2001), riprende il format sportivo-elegante, con un focus particolare sulla riduzione dei consumi, sul comfort e, naturalmente, sul piacere di guida. “Questo però non significa che sarà un’auto super potente”, ha anticipato ad alVolante il responsabile del progetto, Tomoyuki Yamagami, precisando che, “più che sui cavalli, per rendere la guida il più piacevole e coinvolgente possibile ci siamo concentrati sulla gestione elettronica della loro erogazione, soprattutto in termini di sinergia tra le componenti del sistema ibrido”.
DIETRO RICORDA UN PO’ LA PORSCHE 911 - Tornando allo stile, con il tetto spiovente, i fianchi larghi e i sottili fanali che si estendono per tutta la larghezza dello specchio di coda, la Honda Prelude ha un che di Porsche 911. A precisa domanda, Yamagami abbozza un sorriso soddisfatto. Appare compiaciuto, e forse non è un caso, visto che in garage, accanto a una Civic moderna e una grintosissima Accord Euro R del 2008 (una “belva” da 220 CV che in pochi conoscono o ricordano, dalle nostre parti), ha una 911 del 1997. Con una musa così, per lui, non c’è dubbio che la sfida di pensare e dare forma alla Prelude di domani deve aver avuto un sapore ancor più romantico…