IL CERCHIO SI STRINGE - Il governo è da diversi mesi alla ricerca di un nuovo costruttore che possa portare parte della propria produzione in Italia contribuendo così a rimpolpare la quota di auto prodotte all’anno sul nostro territorio, ferma a meno di 800.000 nel 2023. Dopo aver sondato il terreno con diverse case automobilistiche, quasi tutte cinesi, il cerchio sembra sempre più stringersi intorno alla Dongfeng Motors, gruppo statale con sede a Wuhan e considerato tra i big dell’industria automobilistica del Dragone. Le trattative tra l’esecutivo e la Dongfeng vogliono portare alla realizzazione di uno stabilimento produttivo sul nostro territorio, che possa essere un vero e proprio hub della casa in Europa. Fonti vicine alla questione riportate dall’agenzia Reuters, sostengono anche che il governo vorrebbe entrare nel capitale della società preposta alla produzione come socio di minoranza.
I CINESI GUARDANO ALL’EUROPA - A inizio dello scorso mese Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, era volato a Pechino per incontrare i vertici della Dongfeng e discutere con loro di possibili investimenti in Italia. Negli ultimi giorni sono continuati gli incontri tecnici e, a quando filtra, le parti sarebbero molto soddisfatte. Del resto, con i nuovi dazi imposti dall’Unione Europea sulle auto elettriche prodotte in Cina (qui per saperne di più), le case cinesi sentono sempre più la necessità di avviare la produzione nel Vecchio Continente: la BYD ha annunciato che produrrà in Ungheria, la Chery riaprirà l’ex stabilimento della Nissan a Barcellona, mentre la Leapmotor inizierà a produrre EV nell’impianto Stellantis di Tychy, in Polonia. Non si sa se la volontà del governo e della Dongfeng sia di aprire uno stabilimento ex novo o sfruttare un impianto dismesso già presente.
COMPONENTISTICA ITALIANA - Si sa però che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni punta a coinvolgere le imprese italiane della componentistica. A tal proposito, sentito dal Corriere della Sera, l’ex presidente dell’Anfia (l’associazione che rappresenta la componentistica dell’auto di Confindustria) Paolo Scudieri ha accolto positivamente la notizia, sostenendo che, proprio grazie alla componentistica di alto profilo, l’Italia è il paese ideale per produrre automobili. Attualmente, secondo Scudieri, siamo al 30% del potenziale: “Possiamo raggiungere 1,2-1,3 milioni di veicoli prodotti”, assicura.
> LEGGI ANCHE - Le Dongfeng sbarcano in Italia