SONO MODULARI - Ormai manca poco alla presentazione parigina della
Jaguar XE, e dall'Inghilterra si compongono le ultime tessere del mosaico: stavolta viene definita ufficialmente la gamma
motori, che fanno parte della nuova famiglia Ingenium contraddistinta dalla spiccata modularità (e da una cilindrata unitaria di 500 cm3 che appare ideale per realizzare propulsori da 2 a 3 litri).
DUE POTENZE PER IL DIESEL - L'unità più interessante per il nostro mercato appare il 2.0 a gasolio, turbocompresso e con 4 cilindri: omologato Euro 6 è declinato in due versioni, da 163 CV (e 380 Nm di coppia) o 180 CV (e 430 Nm, la più alta della sua categoria secondo la Jaguar). Le emissioni inquinanti sono pari a 99 g/km di CO2 per il 163 CV (accreditato di 26,3 km/litro) e 109 per la versione più potente; al posto del convenzionale filtro antiparticolato per la Jaguar XE si è scelta la via della riduzione catalitica selettiva per ridurre le emissioni inquinanti. Il cambio di serie è un manuale a 6 marce, con l'automatico a 8 in opzione.
SOLO AUTOMATICI I BENZINA - I benzina della Jaguar XE, per lungo tempo l'unica alimentazione disponibile in casa Jaguar (il diesel è stato adottato nel 2003 sulla X-Type, costituendo una rivoluzione copernicana per i cultori del marchio) vertono su un nuovo 2.0 turbo a iniezione diretta, anch'esso declinato in due differenti versioni: un 200 CV (e 280 Nm) e un 240 CV (e 340 Nm). Al vertice c'è un volto noto: il 3.0 V6 sovralimentato con compressore volumetrico, che già equipaggia altre Jaguar quali la F-Type. Sui benzina è previsto il solo cambio automatico a 8 rapporti.