EURO 7 È UNA “DISTRAZIONE” - Carlos Tavares, ceo di Stellantis (nella foto qui sopra), non si nasconde dietro alle parole quando dice: “La regolamentazione europea sulle emissioni delle auto offre ai concorrenti cinesi un ulteriore vantaggio”. Sul banco degli imputati sono gli standard Euro 7 dell'UE: essi inaspriscono (presumibilmente dal 2025, ma la data ufficiale ancora non c’è), i limiti di emissione delle automobili per tutti gli inquinanti, inclusi gli ossidi di azoto NOx e il monossido di carbonio NO, e vengono definiti da Tavares, "diversione dall'obiettivo principale dell'elettrificazione". In effetti si era evocato lo spettro che questa nuova omologazione avrebbe di fatto posto fine ai motori a scoppio (qui per saperne di più). Questa prospettiva, insieme alla guerra in Ucraina e alle tensioni sull’energia e le materie prime, avevano insinuato dubbi nelle istituzioni comunitarie al punto che i limiti definitivi dovrebbero essere meno stringenti di quelli preventivati (qui la notizia).
EURO 7 È INUTILE E DANNOSO - Tavares prosegue nel suo discorso: "Non credo che l'Europa abbia bisogno di Euro 7... questo standard dirotterà parte della nostra capacità di ricerca e sviluppo verso qualcosa che non ci serve, mentre i nostri concorrenti cinesi entrano nel mercato con l'unica tecnologia dei veicoli elettrici a batteria". Secondo il CEO di Stellantis investire risorse per una tecnologia che sarà bandita (la vendita delle automobili coni motori a scoppio dopo il 2035) non è una cosa di buon senso. Il pensiero di Carlos Tavares, espresso nel corso della conferenza promossa da Automobilwoche a Berlino e riportato dall’agenzia Reuters, sono complementari a quelle pronunciate al Salone di Parigi e che chiedevano un aumento dei dazi più alti per i veicoli cinesi dato che le tassazioni sull’import non sono simmetriche (qui per saperne di più).
ELETTRICHE, ROBA DA RICCHI? - Tavares si era unito alle preoccupazioni di Luca De Meo e Oliver Zipse (rispettivamente ceo della Renault e della BMW) riguardo il fatto che il prezzo troppo elevato delle auto elettriche rischia di renderle avvicinabili solo per chi ha redditi alti (qui la notizia). Nel suo intervento alla conferenza di Automobilwoche il ceo di Stellantis ha previsto che le auto elettriche a prezzi accessibili arriveranno non prima di altri 5 o 6 anni. A chi gli ha chiesto quale fosse la più grande sfida per il 2023 ha risposto indicando il rischio di rimanere indietro rispetto ai costruttori cinesi, un problema più grave persino rispetto alle criticità riguardo i semiconduttori e il caro-energia. In effetti Tesla negli USA e i molti marchi cinesi (questi ultimi avvantaggiati dall’abbondanza delle materie prime in patria) si sono mossi d’anticipo verso l’auto elettrica rispetto ai Gruppi europei e questo è un vantaggio difficile da recuperare.