UN PRIMO ASSAGGIO - È ancora presto per dire che volto avranno le Lancia di domani. Ma un primo assaggio dei cardini dello stile intorno ai quali i designer plasmeranno le forme dei modelli che verranno è servito. Nell’incantevole cornice della Reggia di Venaria, alle porte di Torino, quest’oggi la casa torinese ha schiuso la prima vera finestra sul proprio futuro, offrendo alcune indicazioni sul fil rouge che connoterà i tre modelli completamente nuovi che arriveranno tra il 2024 e il 2028, data entro la quale il marchio prevede di aver concluso il processo di elettrificazione della propria gamma e di vendere esclusivamente veicoli a batteria.
PURA E RADICALE, NON È SOLO UN ESERCIZIO - È un esercizio che richiede una buona dose di fantasia, immaginare in che modo la Lancia Pu+Ra Zero (il cui nome è la crasi delle parole “pura” e “radicale”) riuscirà a influenzare lo stile della nuova Ypsilon del 2024, della nuova ammiraglia della casa, prevista nel 2026 e dell’erede della Delta che vedremo nel 2028. Ma vale senz’altro la pena di farlo, perché le suggestioni del passato sono molte, e rimandano a modelli che ancora oggi affascinano chiunque in un’automobile ricerchi innanzitutto bellezza ed eleganza. Più che una concept car, la maquette svelata oggi alla Reggia di Venaria è una scultura, un manifesto tridimensionale che “va oltre l’auto”. Puro virtuosismo, o davvero in quell’alternarsi così audace di forme morbide e spigolose si annida il lessico con cui la Lancia si appresta a scrivere un nuovo capitolo del proprio futuro? Da Torino garantiscono di non aver confezionato una “provocazione” a effetto, e che anzi, ogni singolo centimetro della Pu+Ra Zero contiene uno spunto, un pensiero, un’eredità. Insomma, un qualcosa di “tangibile” che verrà realmente trasferito nei tre nuovi modelli con cui la Lancia punta a tornare protagonista tra i grandi costruttori di lusso europei.
UN NUOVO LOGO PER RACCONTARE DUE ANIME - Il senso della Lancia Pu+Ra Zero, quindi, diventa chiaro: condensare in un oggetto altamente immaginifico gli aspetti più concreti dello stile che caratterizzerà tanto la nuova Ypsilon, quanto le sue sorelle maggiori. A tal proposito, i designer non hanno fatto mistero d’essersi ispirati ad alcune pietre miliari della casa: dall’Aurelia B20 alla Flaminia, dalla Stratos alla Delta. La sfida più grande? Consisterà nell’amalgamare con l’armonia che pervade i volumi delle grandi Lancia del passato forme talvolta in netta contrapposizione tra loro: da un lato quelle morbide e sensuali delle granturismo, dall’altro quelle spigolose e aggressive dei modelli che hanno vinto tutto nei rally. Due anime che si fondono in una, e che saranno comunicate attraverso un linguaggio più snello e semplice rispetto al recente passato. A cominciare dal logo. Quello nuovo, che ornerà per prima la nuova Ypsilon nel 2024, è la sintesi di 116 anni di storia, e re-interpreta lo stemma del 1957, riproponendone, in una veste grafica semplificata, tutti gli elementi: dal volante alla bandiera, dallo scudo alla lancia, fino alla scritta, per la quale è stato creato un nuovo font.
SPUNTI CONCRETI - Ma all’atto pratico, cosa lascerà la Lancia Pu+Ra Zero ai modelli che vedranno le luci della catena di montaggio? Almeno due spunti possiamo ipotizzare di rivedere sui modelli di serie: il frontale a forma di punta (di lancia ovviamente), idealmente formato dalla linea orizzontale e da quella verticale che s’incontrano a formare la calandra. A parte la nuova forma, la novità è che la nuova mascherina potrebbe fungere anche da “firma luminosa”, rendendo così le nuove Lancia immediatamente riconoscibili anche la buio. Il secondo sono i fari posteriori circolari: ispirati a quelli della Stratos, e uniti dalla grande scritta “Lancia”, daranno un tocco di grinta alla Ypsilon. Il che non guasta, dato che l’erede della best-seller di casa Lancia, da sempre amatissima dalle automobiliste, punterà a fare colpo anche su un pubblico maschile.
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