SCOPERTA IN CINA - Che forma avrà la Mini 3 porte di prossima generazione, in arrivo nel 2023? In aiuto all’immaginazione, solleticata già da alcune foto diffuse dalla casa a novembre, dove si vedeva un esemplare camuffato (qui per saperne di più), spuntano i primi scatti di un esemplare bianco, completamente privo di travestimenti, provenienti dalla Cina e immediatamente rimbalzati sui social.
È SEMPRE LEI MA CON QUALCHE NOVITÀ - Le immagini evidenziano come la quarta generazione della Mini mantenga proporzioni simili a quelle attuali, anche se alcune indiscrezioni parlano di una leggera riduzione delle dimensioni. L’impostazione, insomma, è quella di sempre, con alcune modifiche sul piano dello stile. Il frontale mantiene i classici fari tondi, mentre la grande mascherina è ora meglio integrata a filo della carrozzeria e senza i classici listelli orizzontali. Questo, almeno, nella versione fotografata, che potrebbe essere dotata di motore elettrico, quindi non necessitare di una griglia aperta nella parte frontale. La zona posteriore è sicuramente la parte della vettura che prende le maggiori distanze dal modello attualmente in commercio ed è evidente osservando i fanali, non più di forma ellittica e stondati, ma triangolari, uniti da una sottile barra di colore nero. Un’altra importante novità riguarda il parabrezza, che dovrebbe essere un po’più inclinato, il che dovrebbe garantire un miglioramento sensibile dell’efficienza aerodinamica e, quindi, una diminuzione dei consumi.
ASSE CINA-UK - L’elettrificazione è un tema centrale nell’analisi della nuova Mini. La novità è che la produzione dell’auto, prevista a partire dal 2023, si sdoppierà: in Cina, dove il Gruppo BMW ha sviluppato una nuova piattaforma elettrica insieme alla Great Wall, verrà costruita la Mini a batteria; dalla fabbrica di Oxford, nel Regno Unito, continueranno invece a uscire le versioni con il motore endotermico, che dovrebbero poggiare sull’attuale architettura UKL, opportunamente aggiornata.
LA JCW SARÀ 100% ELETTRICA - Altra novità dovrebbe riguardare la Mini JCW, la versione più sportiva, che dovrebbe essere alimentata da un motore elettrico a batterie. L’abbandono del motore a scoppio sulla Mini più potente e veloce di tutte non va interpretato come un tradimento, ha precisato lo scorso anno in un’intervista ad Auto Express il capo del marchio Mini, Bernd Körber, ma come un inevitabile segno dei tempi: “Dobbiamo inquadrarla in un contesto di elettrificazione globale. Ma non c'è nessun problema, nessuna contraddizione”. Ma c’è di più. La Mini prende la rincorsa per accelerare su un programma di elettrificazione che nel giro di qualche anno abbraccerà tutta la gamma. Insieme alla nuova Mini a tre porte, nel 2024 è attesa una crossover a batteria e gradualmente il marchio arriverà a produrre l’80% di modelli alla spina.