PER UN RUBLO - Sembrerebbe che la Renault abbia trovato una “soluzione” alla complicata situazione in Russia per la sua controllata AvtoVaz, probabilmente costretta dai vertici del Cremlino. Infatti, secondo le indiscrezioni dovrebbe cedere la sua quota di maggioranza della sussidiaria, pari al 69%, attraverso la quale produce il 30% dei veicoli immatricolati ogni anno in Russia a marchio Lada (nella foto la fabbrica di Togliatti), all’istituto scientifico russo per la cifra simbolica di un rublo, mantenendo però il diritto di riacquisto agevolato delle azioni AvtoVaz entro i prossimi 5-6 anni.
VOCI DALLA RUSSIA - Tali ipotesi sono state rese note dall’agenzia di stampa russa Interfex, notizia nata dalle dichiarazioni del ministro del commercio russo che afferma l’impossibilità della Renault di procedere con le attività in Russia. Inoltre, lo stesso politico conferma che l’eventuale operazione di riacquisto dovrà considerare gli eventuali investimenti che farà il governo di Mosca sullo stabilimento. La casa francese, tuttavia, non ha commentato né confermato le indiscrezioni lasciando aperti nuovi possibili sviluppi sulla questione.
QUANTE STA COSTANDO? - La Renault è uno dei marchi indubbiamente più colpiti dal conflitto, la sospensione delle operazioni in Russia equivale a una rettifica delle entrate, per un valore di circa 2,2 miliardi di euro. Mentre a livello finanziario, le azioni delle Renault dall’inizio del conflitto hanno perso circa il 40% del loro valore a cui si aggiungerà anche la perdita (ormai quasi certa) dello stabilimento AvtoVaz e il bacino economico russo, che ha generato per le Renault circa il 10% delle entrate nell’anno fiscale 2021.