La Renault dovrebbe cedere le azioni della sussidiaria AvtoVaz all’istituto scientifico russo per 1 rublo, riservandosi però il diritto di riacquisto agevolato della quota.
Per evitare l’escalation di effetti negativi causati dalla sospensione delle attività in Russia, il Renault Group sta valutando delle contromosse, tra cui la cessione della sussidiaria che produce il marchio Lada a degli investitori locali.
La Renault è restia a interrompere i rapporti con la Russia. A rischio, oltre al controllo della sussidiaria AvtoVAZ, c’è la confisca delle fabbriche in cui l’azienda produce il 30% dei veicoli immatricolati ogni anno nel paese.
La Nissan e la AvtoVAZ hanno firmato un accordo di collaborazione in base a cui vetture di marca Datsun saranno prodotte in Russia. La base meccanica sarà quella del modello Lada Granta. Nel 2014 l’avvio della produzione.
La più grande casa automobilistica russa potrebbe presto entrare a far parte del gruppo franco-giapponese, come ha sempre auspicato il primo ministro Vladimir Putin.
Costruita dal partner Avtovaz, di cui la casa francese possiede il 25%, la Lada Granta uscirà a fine 2011 a un prezzo di 5.600 euro. L’obiettivo è fare concorrenza alla Tata Nano.
La proposta arriva direttamente da Putin. Mosca acquisirebbe il 3% del gruppo francese in cambio di un aumento della quota di Parigi detenuta nella casa russa. Freddi i vertici delle due aziende.
La Casa russa, che in Italia è nota per la Lada Niva (in foto), è sempre più vicina alla bancarotta. L'unico modo che ha per salvarsi è tagliare 50.000 posti di lavoro.
Dopo il braccio di ferro tra il presidente russo Putin e la Renault, il Costruttore francese ha confermato che dal 2012 produrrà in Russia un'auto economica derivata dalla Dacia Logan. Ma la situazione della Avtovaz resta critica.
Per risanare i conti disastrati della russa Avtovaz, i francesi non "inietteranno" liquidità, ma pianificheranno un nuovo modello da produrre in Russia.
Intervento del presidente russo perché i francesi partecipino al salvataggio della Avtovaz, di cui sono soci (col 25% delle azioni) dall’inizio del 2008. Ma neanche la Gaz, l’altra Casa automobilistica russa, se la passa bene, anzi…