SITUAZIONE MOLTO COMPLESSA - Se la sospensione delle attività della fabbrica nei pressi di Mosca, a seguito delle sanzioni internazionali imposte alla Russia per l'nvasione dell'Ucraina, è stato un duro colpo per le finanze del Renault Group (qui e qui, per saperne di più), ora si profila il problema AvtoVaz. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, sembra che il costruttore stia cercando investitori locali a cui cedere il 69% della sua quota di maggioranza dell’AvtoVaz, sussidiaria attraverso la quale la Renault fabbrica il 30% dei veicoli immatricolati ogni anno in Russia a marchio Lada (nella foto sopra il modello Vesta). Un trasferimento, che aiuterebbe a svincolarsi da responsabilità legali sia con AvtoVaz che con i 45.000 dipendenti che lavorano nello stabilimento Renault di Avtoframos alle porte di Mosca.
UNA CONTROMOSSA COMPLICATA - L’operazione è però tutt’altro che facile. Infatti, la società russa Rostec State Corporation (ossia il socio di minoranza dell'Avtovaz), sarebbe il compratore designato, ma essendo colpita dalle sanzioni occidentali non può procedere all’acquisizione del pacchetto azionario di proprietà francese.
UN’ESCALATION NEGATIVA - L’addio alla Russia si stima possa comportare un danno per le entrate del gruppo Renault per un valore di circa 2,2 miliardi di euro, a cui si potrebbe aggiungere la rinuncia dei contributi economici della AvtoVaz. La società che produce la Lada, infatti, detiene grazie a questo marchio una quota del 22% sul mercato locale, bacino economico che ha generato per le Renault circa il 10% delle entrate nell’anno fiscale 2021. Inoltre, l’AvtoVaz risulta molto profittevole dal punto di vista economico, è pari all’8,7%, il margine operativo registrato dall’azienda lo scorso anno. All’escalation di effetti negativi per la Renault, l’addio di Mosca potrebbe provocare anche l’espropriazione e della nazionalizzazione delle sue proprietà sul territorio, così come annunciato dalle autorità russe, che prevedono ritorsioni nei confronti delle aziende estere in fuga da Mosca.