MOTORE TERMICO? SOLO SE ALIMENTATO CON E-FUEL - Domani si riunirà il Consiglio europeo e la Commissione non ha alcuna intenzione di innestare la retromarcia sul provvedimento che vieta la vendita di auto nuove con motori a combustione interna dopo il 2035. Ma per i costruttori c’è un’ultima spiaggia: i veicoli con il motore endotermico potranno circolare solo se alimentati da carburanti sintetici (qui per saperne di più). Non è un dettaglio indifferente: a differenza dei biocarburanti, che si ottengono dalla lavorazione di sostanze organiche, vegetali o animali (perciò anche da rifiuti e scarti di coltivazioni di colza, mais o soia, ma anche da alghe marine, microalghe e particolari incroci genetici), i cosiddetti e-fuel sono in pratica il frutto del processo di trasformazione dell'energia elettrica rinnovabile in chimica sotto forma di combustibili liquidi o gassosi, di origine sintetica, che che vengono impiegati come vettori energetici. Un’operazione che necessita di enormi quantitativi di elettricità e che, per questo motivo, per essere realmente ecologica richiede di utilizzare solo fonti rinnovabili.
I DUBBI DELLA GERMANIA - Il dossier con la proposta degli e-fuel ieri è atterrato sul tavolo del governo tedesco. Nel braccio di ferro tra i paesi europei che hanno detto “no” alla fine delle immatricolazioni dei veicoli endotermici a partire dal 2035, tra cui l’Italia e la Polonia, e la Commissione Ue, l’ago della Bilancia ora è la Germania. L’unica strada per far passare l’accordo, già raggiunto tra gli Stati membri e il Parlamento Ue, ma in attesa dell’ultimo passaggio formale in Consiglio per entrare in vigore, è convincere Berlino a votare a favore. Il negoziato è in corso, ma la proposta avanzata da Bruxelles non convince affatto il ministro dei Trasporti tedesco, il liberale Volker Wissing, perché il passaggio ai carburanti sintetici obbligherebbe i costruttori a creare una nuova categoria di veicoli equipaggiati con una tecnologia in grado di impedirne il funzionamento con carburanti diversi. In che modo? Un apposito sensore interverrebbe per bloccare l’avviamento del veicolo nel caso in cui rilevi la presenza nel serbatoio di benzina o gasolio.
ITALIA INASCOLTATA - A tal proposito, pare invece destinata a rimanere inascoltata la richiesta del governo italiano di prendere considerazione anche i biocarburanti. I ministri dei Trasporti Matteo Salvini, delle Imprese Adolfo Urso e dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin hanno spedito ieri una lettera al vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans. Nel testo viene ribadita “la necessità di rispettare il principio della neutralità tecnologica” per una transizione sostenibile e socialmente equa verso una mobilità a zero emissioni. L’Italia, inoltre, ha spiegato di non essere disposta ad accettare “un’interpretazione indebitamente ristretta da parte della Commissione del concetto di carburanti neutri”, sottolineando la propria contrarietà all’esclusione dei biocarburanti. Ma il voto dell’Italia, ormai, non conta più: la partita si deciderà sull’asse Bruxelles-Berlino.