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Accessibile, “verde”, condivisa: il futuro dell’auto secondo Toyota 

Pubblicato 21 aprile 2023

Dall’ibrido all’elettrico, dai motori a idrogeno alle fuel cells, al car pooling: così il colosso giapponese si candida a cambiare l’auto e la mobilità di domani.

Accessibile, “verde”, condivisa: il futuro dell’auto secondo Toyota 

VERSO UNA NUOVA MOBILITÀ - Accelerare verso la transizione ecologica. Rendere l’auto di domani realmente accessibile. Raggiungere la neutralità carbonica entro la metà di questo secolo. I gol sono quelli che inseguono tutti i grandi costruttori automobilistici, incalzati dalle politiche “verdi” e dalle misure ambientaliste dell’Unione europea. A fare la differenza, in uno scenario mai così ampio e complesso come quello attuale, sarà la traiettoria da imprimere al pallone per mandarlo in rete. La Toyota, che con quasi 10,5 milioni di veicoli venduti nel 2022 si è confermata per il terzo anno consecutivo il primo costruttore al mondo in termini di volumi, ne ha prevista più di una. E ora che il gioco si fa veramente duro, con il futuro dei motori termici fortemente ridimensionato in Europa a seguito del regolamento sulle eimissioni recentemente approvato dal Consiglio europeo, il colosso giapponese si prepara a raccogliere i frutti di quasi trent’anni di allenamento.

L’ELETTRICO? NON È L’UNICA SOLUZIONE - Per gestire al meglio la partita della nuova mobilità e raccordarne ogni singolo aspetto, dall’abbattimento delle emissioni inquinanti all’evoluzione dell’auto da mezzo di trasporto privato a condiviso, la Toyota ha confezionato - “impacchettandolo” in uno slogan accattivante, “Let’s go beyond” (“Andiamo oltre”, dall’inglese) - un approccio “multitecnologico”. Il senso del ragionamento strategico, consegnato ieri alla stampa in una convention organizzata dalla filiale italiana nella sua sede di Roma, è che da sole non basteranno le auto elettriche alimentate a batteria per “ripulire” in maniera sostenibile il pianeta dalla CO2. Per la casa delle tre ellissi, l’elettrico rimane certamente una strada fondamentale per centrare l’obiettivo, come testimoniano i circa 30 nuovi nuovi modelli a pile che prevede di lanciare di qui al 2030. Ma non l’unica. A quella direttrice, infatti, ne corre in parallelo un’altra che i giapponesi della Toyota hanno cominciato a costruire in “tempi non sospetti”: era il 1996 quando, con il prototipo FCEV-1, si schiudeva il nuovo mondo delle fuel cell. Da allora, nella tecnologia delle celle a combustibile il costruttore nipponico ha compiuto passi da giganti. E, tra laboratori viaggianti e veicoli già pronti a solcare le nostre strade, i modelli Toyota a trazione elettrica alimentati a idrogeno oggi non si contano sulle dita di due mani.


> Nella foto qui sopra la Toyota Mirai.

IDROGENO: FUEL CELL, MA NON SOLO… - Quella maturata nel corso degli ultimi tre decenni dalla Toyota sull’idrogeno, inteso come vettore energetico per affrancarsi dai combustibili fossili, è una visione a 360° gradi. E che contempla più di un’applicazione. La più ovvia, naturalmente, sono le fuel cell, con le quali, dal 2015 a oggi, la casa giapponese ha alimentato oltre 20.000 Mirai. Ma anche tantissimi bus della portoghese Caetano, azienda leader del trasporto pubblico urbano in patria. Co-marchiati Toyota, ne circolano 120 anche in Italia: fanno il pieno di idrogeno in 9 minuti e promettono un’autonomia di circa 400 km. Più o meno come un mezzo equivalente con il motore diesel. Dal 2024, inoltre, le celle a combustibile Toyota forniranno energia a una nuova flotta di autobus Daimler e alle motrici dei camion della start-up francese Hyliko. Segnali importanti con cui la casa giapponese vuole ribadire il proprio impegno nella decarbonizzazione del settore del trasporto pesante. Ma c’è di più: l’idrogeno, seppur ancora molto costoso da estrarre, comprimere e trasportare, bruciando nei cilindri al posto della benzina secondo la Toyota potrebbe continuare anche a far funzionare i motori a scoppio dopo il 2035.  


> Nella foto qui sopra la Toyota Prius.

L’IBRIDO RIMANE UNA GARANZIA - Considerando che elimina le emissioni dannose allo scarico, dal quale fuoriesce solo vapore acqueo, l’idrogeno potrebbe davvero rappresentare un pezzo importante del futuro della mobilità in Europa. Anche se non tutti i paesi vedono quest’orizzonte così vicino. La Danimarca e l’Olanda, per esempio, hanno una rete che copre l’intero territorio nazionale, mentre in Italia, al momento, esistono solo due stazioni di rifornimento. Ma nel pacchetto di investimenti inserito nel Pnrr presentato dal nostro paese all’Unione europea rientra un progetto per imprimere un’accelerazione alla mobilità leggera a idrogeno, con la realizzazione di almeno settanta nuovi distributori. Nel frattempo, nel nostro paese continuano ad andare molto forte le auto ibride, una specialità, per la Toyota, sin dal lontano 1997. Da allora nel mondo ne ha vendute circa 22 milioni, 500.000 delle quali in Italia, dove in media ne circolano di più rispetto a tutti gli altri paesi del Vecchio Continente. 


> Nella foto qui sopra le Toyota del programma Kinto.

L’AUTO SARÀ SEMPRE PIÙ CONDIVISA - Elettrificate, quindi, ma non solo: le auto del futuro, secondo la Toyota, saranno anche condivise. È già così, del resto, per i clienti di Kinto (50.000 in Italia, tra cui 3.000 sono aziende e 20 enti pubblici), brand creato dal gigante giapponese nel 2019 per semplificare gli spostamenti cittadini con soluzioni che spaziano dal noleggio al carsharing, al carpooling, per percorrere il tragitto casa-lavoro in gruppo, su un unico veicolo. Riducendo i costi di spostamento, lo smog e l’ansia da parcheggio.

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Ritratto di NITRO75
21 aprile 2023 - 13:00
Soprattutto economica direi......50000 euro di media.....
Ritratto di RaptorF22Stradale
21 aprile 2023 - 14:25
1
La mirai ad idrogeno costa 70.000 .
Ritratto di RaptorF22Stradale
21 aprile 2023 - 14:03
1
Parlavo oggi con un taxista , ha detto che non è vero che risparmia sulla benzina con l'ibrido , ma va quasi uguale a una termica a benzina perchè in elettrico rimane pochissimo e basta fare una minima salitina che parte il termico . Poi ha detto un vollega pazzo ha provato la tesla come taxy dice quella puoi andare massimo a 80 kmh se no scarica tutta la batteria e perde i clienti .
Ritratto di Andre_a
21 aprile 2023 - 14:10
...poi ti ha detto "no, prendo questa strada perché è una scorciatoia" e hai creduto anche a quello
Ritratto di RaptorF22Stradale
21 aprile 2023 - 14:24
1
Hahaha hai fattooo la battuta , no perchè eravamo fermi al piazzale avevo appena parcheggiato la piccolina :-) .
Ritratto di Flynn
21 aprile 2023 - 15:22
2
Della serie “ ammiocuggino scansate proprio”
Ritratto di Miti
22 aprile 2023 - 14:08
1
Pure tu , Flynn ???
Ritratto di Miti
22 aprile 2023 - 14:08
1
Andre_a , dai ...sei tremendo!!!
Ritratto di pierfra.delsignore
22 aprile 2023 - 00:25
4
Veramente credete proprio a tutto, quello che vi pare sentirvi dire
Ritratto di Oxygenerator
21 aprile 2023 - 14:51
Tradotto il tentativo è : full hybrid ed elettrico per le auto, idrogeno per i mezzi pesanti, auto condivise per la mobilità cittadina. Quest’ultima mi sembra la più difficile delle tre.
Ritratto di Alsolotermico
21 aprile 2023 - 16:39
L'oracolo dell'elettrico ha sentenziato per il Futuro della mobilità secondo Toyota. Caso chiuso.
Ritratto di ilariovs
21 aprile 2023 - 14:57
Oltre 20.000 Mirai dal 2015 ad oggi. Quanto ha venduto mediamente la sola Model Y, nella sola EU in un mese nel 2023. E confrontando una Mirai (70k€) con una Model 3 LR (49000€) in effetti sembra strano che ne vendano così poche.
Ritratto di Gryp100
21 aprile 2023 - 15:00
Che Mazzo di confronto che fai...ne riparliamo quando si potranno avere distributori di idrogeno...5 minuti per il pieno.
Ritratto di ilariovs
21 aprile 2023 - 15:44
E si, appena ci saranno 3000 distributori in tutta Italia (ma dubito fortemente che ci saranno manco fra 100 anni) spendo 21000€ in più per avere prestazioni MOLTO inferiori (la LR fa 0-100 in 4,6s") e un bagaglio 150l più piccolo, il tutto con un'autonomia WLTP che é addirittura simile. Aggiungo che in UK, c'é la Model 3 RWD LR praticamente una RED con la batteria da 79KWh al costo di una via di mezzo fra RWD e LR ma con 634 Km WLTP. Ma sceglieranno l'H2 andrà proprio così, anche a 25000 € in più (della RWD LR) sceglieranno H2 a 10€ al Kg perché fanno il pieno in 5 minuti invece che 40. Si vede come stanno andando le cose.
Ritratto di Alsolotermico
21 aprile 2023 - 16:49
Cos'è oltre all'endotermico ce l'ha anche con l'idrogeno?... poi ad ogni argomento fare sempre il solito confronto con la Model 3 e Model Y come fossero delle divinità sta cominciando un bel po' a stufare. In sintesi a rotto er c@bbo!
Ritratto di ilariovs
21 aprile 2023 - 17:05
Eri un altro di quello che ci sperava eh!? :-))))))))))) Non é questione di avercela é questione di aver letto la qualunque sul webbe dagli e-fuel all'H2 tutti dovevano polverizzare le BEV e Tesla fallire presto. Mi spiace ma la realtà è molto diversa. Ma parecchio.
Ritratto di Alsolotermico
21 aprile 2023 - 17:29
Ahahahaha se se se certo raccontate tutte le c@volate che volete. Non si da mai già per certo la dipartita di una tecnologia ampiamente in fase di sperimentazione come lo è l'idrogeno. Perché poi dopo si fanno figure di st£rco. Comprende my opinion!...
Ritratto di ilariovs
21 aprile 2023 - 19:25
NON si danno nemmeno certamente per vincenti. SE sono sperimentali allora aspettiamo che le sperimentino e non acclamiamole come l'uovo di colombo quando ancora è ben lungi dal fare la frittata. Se è sperimentale aspettiamo che la sperimentino. Perchè a differenza di e-fuel (che non sono nemmeno in vendita) e H2 con 4 distributori in croce e pochissimi modelli costosi di BEV ne vendono MILIONI tutti gli anni, con posti tipo la Norvegia dove sono 80 (BEV) a 10 (ICE). Se gli altri sono "sperimentali" una ragione ci sarà altrimenti vendevano milioni pure loro.
Ritratto di Maurino004
21 aprile 2023 - 19:49
1
Il futuro dell auto per la toyota lo fa un po ammosciare
Ritratto di pierfra.delsignore
22 aprile 2023 - 00:28
4
Direi proprio di no la Prius fa 0-100 in 6,7" la Corolla in 7,5" le nuove Toyota sono auto molto sportive, ibride sportive, non a caso la Toyota sta trionfando ovunque nelle competizioni, il gran capo punta su quello ed è stato il fondatore del Gazoo Racing..
Ritratto di Maurino004
22 aprile 2023 - 09:11
1
Non è lo 0-100 in 7 secondi che lo fa resuscitare
Ritratto di pierfra.delsignore
22 aprile 2023 - 16:40
4
Akio Toyoda veramente è ancora vivo e vegeto, essendo il pronipote del fondatore
Ritratto di RaptorF22Stradale
22 aprile 2023 - 16:07
1
7 secondi me le chiami sportive ahhahaaha , poi ci mettono 40 minuti ad arrivare a 200kmh , non serve il solo 0 a 100 abrendere un auto "sportivetta" .
Ritratto di pierfra.delsignore
22 aprile 2023 - 16:38
4
Dipende da cosa hai con la stessa cifra a disposizione come berlina 5 porte. Ovvio che se puoi spendere 200 k non prendi una Toyota e non è di certo il mercato di riferimento della Toyota, li sono altri i marchi, ma se parliamo di una auto berlina, SW o hatckback a 5 porte la Toyota non è di certo mediamente una auto lenta, a 200 km/h ed oltre non ti serve andarci spesso nemmeno in autostrada, perché sono rare le volte che puoi farlo per problemi di traffico, serve molto più avere ripresa dagli 80-120-150 ad esempio o tenuta di strada che con gomme da 18", sospensioni adattative e buoni controlli di trazione hai.
Ritratto di Maximilian-92
21 aprile 2023 - 20:51
2
Con 3000 euro ti fai un'impianto di Ossidrogeno e hai quasi lo stesso risultato. Hydromoving per eventuali interessati.
Ritratto di corsa1
22 aprile 2023 - 04:12
Non tutti la pensano come toyota sull' Hidrogeno ,Mercedes ha detto che è un inutile tecnologia nelle auto ->fai la corrente la trasformi in H lo comprimi lo trasporti lo stoggio la vendita fai il pieno e con la mirai lo ritrasformi in corrente e poi finalmente fai girare le ruote . tutte cose che poi paghi care e salate NO? macchina a batteria -> fai la corrente > corre da sola nel filo elettrico fai il pieno> fai girare le ruote , salti qualche passaggio soprattutto togli le celle a combustibile (1000€kw) togli bomboloni caricati a 700 bar ( prendi la sbornia al bar) aumenti il volume della batteria tutto li . tutto semplice, il semplice fa paura costa poco lo fan tutti specie i cinesi
Ritratto di Alsolotermico
22 aprile 2023 - 11:05
Falso quello che hai scritto. Mercedes non ha mai dichiarato nulla riguardante l'idrogeno tanto meno come inutile tecnologia nelle auto. Qui di inutile vedo solo il suo commento da estremista dell'elettrico. l'idrogeno sarà il futuro dell'automobile insieme agli e-fuel e biocarburanti. Se ne faccia una ragione e rosichi di meno.
Ritratto di corsa1
23 aprile 2023 - 06:04
Alzoooo vedi unnn p0' io leggo prima di svanverare .dmove.it/news/la-lenta-morte-delle-auto-a-idrogeno-anche-mercedes-abbandona-lo-sviluppo
Ritratto di Alsolotermico
24 aprile 2023 - 10:19
No caro tu leggi siti di parte dove parlano solo dei lati positivi dell'elettrico. https://www.mercedes-benz.it/passengercars/the-brand/news-and-events/news/f-cell.html. sito ufficiale Mercedes-Benz.
Ritratto di corsa1
23 aprile 2023 - 06:08
io propio non VI capisco , pensi che te li regalino i biocarburanti e gli efuel ed il complicatissimo Hidrogeno che poi ti fa girare le ruote in elettrico? HO CAPITO CHI 6 CARO ALsotermico 6 Salvini
Ritratto di Alsolotermico
24 aprile 2023 - 10:30
Anche a voi proprio non vi capisco soprattutto questo astio e questa cattiveria verso le altre alternative di carburanti ad emissioni zero... mentre secondo te l'elettrico te lo regalano gratis? Comunque anch'io ho capito chi sei oltre ad essere un'estremista fanatico dell'elettrico sei anche un gr£tino svedese.
Ritratto di Alsolotermico
24 aprile 2023 - 10:32
Ps. E continua a rosicare di meno. Grazie.
Ritratto di AZ
22 aprile 2023 - 21:56
L'auto condivisa è una cavolata.
Ritratto di Ricci1972
23 aprile 2023 - 13:12
3
Quoto in toto.
Ritratto di corsa1
23 aprile 2023 - 06:37
PRO & CONTRO dell' H - non inquina l 'aria , fai il pieno in 5 minuti , autonomia buona , FINE . contro , costosissima tecnologia e metalli preziosi oltre ad impiegare i rari , in italia stazioni di rifornimento INESISTENTI , l'autonomia peggiora con freddo intenso e caldo intenso , L' H è un gas altamente esplosivo e va stoccato ad altissima pressione ecct , creato con elettrolisi in modo green , va trasportato ed alla fine della filiera il prezzo al consumatore ora e di non so ma costa da 7 a 8 € al kg altre fonti H verde 13,7€ kg , verrà trasformato in corrente avrai la batteria piccolotta ed un motore elettrico le bombole saranno ingombranti sulle utilitarie che sparirebbero dai listini , visto l modo di distribuzione controllato puoi tartassarlo con accise e iva al 100% ,
Ritratto di Corrado Mauceri
20 marzo 2025 - 16:34
Nel 2020, solo un’auto nuova su 50 nel mondo era completamente elettrica, mentre nel Regno Unito questa percentuale era di una su 14. Potrebbe sembrare sorprendente, ma anche se da oggi in poi tutte le nuove auto prodotte fossero elettriche, ci vorrebbero dai 15 ai 20 anni per sostituire l’intera flotta attuale di veicoli a combustibili fossili. Le riduzioni delle emissioni derivanti dalla sostituzione di tutti i veicoli a motore a combustione interna con alternative a zero emissioni non avverrebbero abbastanza rapidamente da avere un impatto decisivo nel tempo a nostra disposizione, ovvero nei prossimi cinque anni. Per affrontare le sfide dell’inquinamento climatico e atmosferico, è necessario ridurre il più rapidamente possibile l’uso dei mezzi di trasporto motorizzati, in particolare delle auto private. Concentrarsi esclusivamente sui veicoli elettrici significa restare indietro nella corsa per raggiungere le emissioni zero. Questo accade perché le auto elettriche non sono realmente a zero emissioni di carbonio: la loro produzione comporta una serie di processi che generano emissioni, tra cui l’estrazione mineraria necessaria per ottenere le materie prime per le batterie, la fabbricazione dei veicoli e la generazione dell’elettricità che li alimenta. Il settore dei trasporti è uno dei più difficili da decarbonizzare, a causa dell’uso intensivo di combustibili fossili, della dipendenza da infrastrutture che generano elevate emissioni (come strade, aeroporti e i veicoli stessi) e della cultura della mobilità privata. Un modo efficace per ridurre rapidamente le emissioni nei trasporti a livello globale è sostituire le automobili con biciclette, biciclette elettriche e spostamenti a piedi, un approccio noto come “viaggio attivo”. Questa modalità di trasporto è più economica, benefica per la salute e più sostenibile. Nelle strade urbane congestionate, inoltre, non è necessariamente più lenta delle automobili. Ma quante emissioni si possono davvero evitare ogni giorno con questo sistema? E quale potrebbe essere il suo contributo nella riduzione delle emissioni globali del settore dei trasporti? In una ricerca pubblicata di recente, i miei colleghi e io abbiamo scoperto che le persone che camminano e vanno in bicicletta riducono significativamente la loro impronta di carbonio nei loro spostamenti quotidiani, anche nelle città dove queste abitudini sono già diffuse. Anche se alcuni di questi spostamenti non sostituiscono direttamente viaggi in auto, crediamo che un aumento della mobilità attiva comporterebbe una riduzione complessiva delle emissioni di carbonio nei trasporti. Abbiamo studiato 4.000 persone residenti a Londra, Anversa, Barcellona, Vienna, Örebro, Roma e Zurigo. Nel corso di due anni, questi partecipanti hanno effettuato un totale di 10.000 viaggi al giorno, fornendo un campione per analizzare le loro attività di trasporto quotidiane, tra cui recarsi al lavoro in treno, accompagnare i figli a scuola in auto o raggiungere il centro città in autobus. Nella nostra ricerca abbiamo calcolato l’impronta di carbonio generata da ciascuno di questi spostamenti. I risultati sono stati sorprendenti. Le persone che si spostano in bicicletta producono un’impronta di carbonio giornaliera inferiore dell’84% rispetto a chi non lo fa. Inoltre, chi passa dall’auto alla bicicletta per gli spostamenti almeno un giorno alla settimana riduce le proprie emissioni di carbonio di 3,2 kg di CO2, l’equivalente di percorrere 10 km in auto, consumare una porzione di cioccolato o di agnello, o inviare 800 e-mail. Analizzando l’intero ciclo di vita di ogni modalità di trasporto, dalle emissioni legate alla produzione del veicolo fino al suo utilizzo, abbiamo scoperto che le emissioni generate dall’uso della bicicletta possono essere fino a 30 volte inferiori rispetto a quelle di un’auto a combustibili fossili e circa 10 volte inferiori rispetto a quelle di un’auto elettrica. Inoltre, i residenti urbani che hanno sostituito l’auto con la bicicletta per almeno uno spostamento giornaliero hanno ridotto la loro impronta di carbonio annuale di circa mezza tonnellata di CO2, un valore equivalente alle emissioni di un volo di sola andata da Londra a New York. Secondo i nostri calcoli, se un abitante su cinque nelle città europee adottasse in modo permanente questa abitudine, le emissioni delle automobili si ridurrebbero dell’8%. Quasi la metà della riduzione delle emissioni giornaliere di carbonio registrata durante i lockdown globali del 2020 è stata attribuita alla diminuzione dell’uso dei trasporti. La pandemia ha costretto i paesi a rivedere le loro abitudini di mobilità per ridurre la diffusione del virus e, nel Regno Unito, gli spostamenti a piedi e in bicicletta sono stati i principali beneficiari. Il numero di persone che camminano regolarmente è aumentato del 20% rispetto al periodo pre-pandemia, mentre gli spostamenti in bicicletta sono cresciuti del 9% nei giorni feriali e del 58% nei fine settimana. Questo nonostante il fatto che molte persone che si recano al lavoro in bicicletta avrebbero potuto lavorare da casa. La mobilità attiva rappresenta non solo un’alternativa all’automobile, ma anche un mezzo per garantire il distanziamento sociale. Ha contribuito a proteggere la salute pubblica durante la pandemia e potrebbe continuare a ridurre le emissioni, specialmente considerando che i costi elevati delle auto elettriche continueranno a scoraggiare molti acquirenti nel prossimo futuro. La transizione verso gli spostamenti attivi può giocare un ruolo cruciale nella riduzione delle emissioni ben prima che le auto elettriche diventino ampiamente accessibili. Oltre a essere un mezzo di trasporto economico e affidabile, camminare e andare in bicicletta proteggono la nostra salute e riducono il traffico urbano. La sfida per il futuro sarà incentivare e facilitare questi cambiamenti su larga scala

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