Nell’abitacolo domina il colore nero: lo sono sia i sedili in tessuto, con parte interna color grigio “tecnico”, il cruscotto (dall’aria un po' retrò, con piacevoli richiami alle alfa del passato), ed i rivestimenti delle portiere. Il tutto ha un effetto sportivo ma risulta un po' troppo serioso, almeno per la versione Business che non prevede la possibilità di scegliere optional sfiziosi per dare colore. Molto belli, comunque, i loghi “Alfa Romeo” sui poggiatesta anteriori. A tanta “seriosità” degli interni, corrisponde anche una elevata qualità, in linea con le aspettative per quest’auto: tutte le componentistiche interne risultano essere di ottima qualità, i tessuti sono resistenti e robusti, i montaggi precisi e, dopo tre anni di utilizzo, non ci sono scricchiolii di nessun tipo. Insomma, sembra di essere su un’auto “tedesca”, per chi volesse fare il consueto paragone.
Il baule è molto ampio e pratico: ha l’apertura elettrica servoassistita di serie, e risulta ben rifinito. La mia auto è dotata del kit opzionale a supporto della sistemazione dei bagagli (binari e rete che si fissa sul fondo), molto comodo per assicurare piccoli bagagli senza che si muovano. Purtroppo, manca un vero doppio fondo per stipare oggetti (il fondo si solleva su una serie di piccoli vani, parzialmente già utilizzati per sistemare i vari kit e triangolo, ma di spazio “vero” ne resta ben poco)
Saliti a bordo, trovare la posizione di guida ideale non è facilissimo. Le regolazioni sono tutte manuali e non c’è la possibilità di regolazione lombare, mentre quella dello schienale non avviene con la “rotella” ma con la meno comoda levetta. Tuttavia, una volta trovata la posizione giusta, si sta davvero comodi: i sedili contengono senza avvolgere troppo, il volante è piccolo nel diametro e comodo da impugnare come nelle auto sportive, anche se nella versione Business mancano le levette del cambio al volante (francamente inutili in una suv). Si ha la netta sensazione di “impugnare” l’auto, e non ci si affatica neanche dopo molti chilometri. Apprezzabili le due bocchette d’aria e le due prese USB nel tunnel per i posti posteriori, in linea con la classe dell’auto.
La strumentazione del cruscotto risulta bella nella grafica, analogica ma dal piglio sportivo tipicamente Alfa. Non si sente la mancanza di un cruscotto interamente digitale. Il display centrale del cruscotto (l’unica parte personalizzabile) mostra informazioni differenti in base allo stile di guida selezionato, ed i pittogrammi del navigatore (che però, quando appaiono, nascondono le altre informazioni) ma si poteva fare di più per fornire qualche informazione aggiuntiva. In 3 anni di utilizzo l’ho sempre mantenuto sulla cifra digitale della velocità istantanea, per potermi accorgere immediatamente quando supero i limiti (percorro molte strade statali con autovelox).
Passando al reparto multimediale, questa è indubbiamente la parte non all’altezza delle aspettative fin dal lancio dell’auto, ed in tre anni è invecchiata ancora di più, di fronte delle innovazioni portate nel frattempo dalla concorrenza. Il monitor centrale di 6.5 pollici (non touch) risulta tristemente piccolo rispetto allo spazio previsto (per poter eventualmente ospitare quello più grande, optional), e l’aspetto grafico delle funzioni è obsoleto e dimesso, diciamolo, un po' “triste”. Le varie funzioni si gestiscono tramite il rotellone centrale, ma non sempre sono comode (ad esempio per passare da una funzione all’altra, es. da navigatore a radio, occorre tornare sul menù principale). Il navigatore, di per sé, è abbastanza reattivo, solo che è “complicato” inserire gli indirizzi tramite “rotellone”, ed il salvataggio dei preferiti non è per niente agevole. L’impianto audio è abbastanza efficiente, con 6 altoparlanti ed un suono abbastanza fedele e potente. Purtroppo la radio non è DAB, e la ricezione è incostante, quindi nei lunghi viaggi non è praticamente utilizzabile.