Tutto è al suo posto, inserisco la chiave elettronica nell’apposita fessura (illuminata per agevolare tale operazione al buio), premo la frizione e contestualmente il bottone START/Stop posto alla destra del volante…. un secondo di attesa e il 3.2 JTS 24 valvole inizia ad emettere un suono pieno e appagante già al minimo. La giornata per ora è tiepida e soleggiata, premo quindi il tasto per l’apertura della capote, e dopo circa 26 secondi il tetto è scomparso. Il meccanismo elettroidraulico, frutto del brillante lavoro degli ingegneri Pininfarina, è sempre preciso e bello da vedere in funzione ma purtroppo può essere azionato solo con la vettura ferma ed il tasto di apertura/chiusura (per ragioni di sicurezza credo) deve essere mantenuto in posizione per tutta la durata delle operazioni. Ora sono pronto, ingrano la prima e parto.
In città, il grosso motore abbinato a marce forse un po’ lunghe soffre un po’, verrebbe voglia di premere energicamente sull’acceleratore ma il traffico lo impedisce. Finalmente una rotonda ampia, a vista e priva di auto mi consente un inserimento vivace, sterzo quasi bruscamente e i grossi pneumatici 235/45/18, aiutati dalla trazione Q4 permanente fanno svoltare la Spider come fosse sui binari. L’assetto è rigido ma non in modo esasperato, la sensazione è quella di un auto dal carattere sportivo in grado però di poter affrontare comodamente sia lunghi viaggi sia terreni imperfetti quali quelli cittadini. In città sconsiglio vivamente di monitorare il “consumo istantaneo”, la cubatura del motore, le quattro ruote motrici e il peso della vettura fanno sì che tale dato crei entusiasmo solo al benzinaio di fiducia.
Dopo qualche minuto di sofferenza, dimenticata la città, la “musica” cambia in tutti i sensi, snocciolo le marce sino alla IV, il motore tira alla grande senza esitazione e la ripresa è vigorosa e progressiva; alla prima curva sterzo senza rallentare e in un attimo ne sono fuori. Lo sterzo è molto diretto e preciso, caratterizzato da un gioco quasi nullo. Le sofisticate sospensioni (quadrilatero all’anteriore e multilink al posteriore) e l’ottimo, seppur pesante, autotelaio, rendono l’auto sicura e molto poco incline al rollio. Il cambio manuale a 6 marce, aiutato da una frizione leggera, è preciso e privo di impuntamenti (per chi volesse segnalo la disponibilità del cambio automatico a sei marce Q-tronic).
Il sound del motore è sempre presente e, se siete “malati” come il sottoscritto, ogni tanto potrebbe venirvi voglia di spegnere la radio e di rimandare l’ascolto dei vostri MP3 preferiti a più tardi. La visibilità in versione “open” è buona ma con il sole alle spalle la consolle rivestita di alluminio si rivela esageratamente riflettente, rendendo poco visibili gli strumenti di bordo. Ora un lungo rettilineo mi consente di inserire la V e di raggiungere i 130 kmh (lo so, non avrei dovuto) e grazie al frangivento trasparente posto tra i due roll-bar ed ai finestrini alzati, si viaggia senza turbolenze in completo relax.
Ora rientriamo nei limiti di velocità, tocco il pedale del freno e l’auto decelera molto rapidamente grazie ad un impianto frenante, composto da 4 generosi dischi ventilati, sempre potente e modulabile. Finalmente la strada si fa più tortuosa, ed è proprio affrontando una serie di curve in rapida successione che è possibile assaporare fino in fondo le doti dinamiche della Spider; in questo caso però un appunto va ai sedili, come detto molto belli e di qualità ma dallo scarso contenimento laterale (difetto che credo sia stato eliminato con i nuovi sedili montati sulla gamma 2009).
Anche guidando in modo molto sportivo, i controlli elettronici (disinseribili) sono poco invasivi ed intervengono solo quando si esageri veramente. I ben 260 cavalli garantiscono un gran divertimento, ma scordatevi sovrasterzi di potenza o figure simili, la trazione Q4 con ripartizione variabile della coppia sugli assi infatti fa di tutto per mantenere i pneumatici aggrappati al terreno e l’auto in traiettoria.
Il consumo di carburante, ovviamente inferiore sulle strade extraurbane ove è possibile fare anche 15 Km/l, resta mediamente alto, basti pensare che in autostrada mantenendo i 130 kmh in VI marcia, è difficile fare più di 10 Km/ litro. Il tempo si rannuvola e un po’ di vento venuto ad annunciare il probabile temporale mi induce ad attivare il riscaldamento del sedile al fine di rientrare “ai box” cullato da un piacevole tepore. Qualche chilometro di guida rilassata mi riporta in città dove, approfittando di un pit-stop, richiudo la capote. Il soft-top della spider è di alta qualità, composto da tre strati di tessuto, da uno strato di materiale fonoassorbente e da un lunotto in cristallo. In versione “close” il comfort è elevato, i fruscii sono quasi inesistenti (anche alle alte velocità) e l’acqua non si infiltra nemmeno sotto il peggiore dei temporali. Per contro devo ammettere che il “vocione” del motore è sempre presente e la visibilità posteriore è molto scarsa.
Ecco finalmente, a un centinaio di metri circa, il box brulicante di meccanici con tute ignifughe multicolore…, inserisco il cruise-control per non superare il limite di 60 kmh e procedo a velocità costante; tra i vicini di casa ecco farsi strada il team manager, mia MOGLIE che mostrandomi le buste della spesa mi dice in perfetto inglese: - parcheggia e dammi una mano -. Ingrano la retromarcia e il bip-bip degli indispensabili sensori di parcheggio, salutandomi, mi aiuta a non far arricchire anche il mio carrozziere.