Purtroppo non ho molto tempo per familiarizzare con la vettura perché mi attende un appuntamento di lavoro all’Estero così, dopo un paio di giri e di manovre nell’ampio piazzale che ho a disposizione, viene l’ora di imboccare la Statale per poi raggiungere l’autostrada e la mia destinazione. Ho perso l’abitudine di un tempo alla trazione posteriore così, nell’immettermi sulla Statale esagero un po’ troppo col gas e la DBS parte leggermente col posteriore ed i suoi 517 CV mettono un po’ di timore ma via di correzione ed anche di moderazione perché mi accorgo che basta poco a far decollare questa sorta di aeroplano da strada.
L’accelerazione è bruciante, si parla di 4,3-4,4 secondi per passare da 0-100 Km/h ed in effetti in un baleno mi ritrovo al semaforo successivo. La DBS sembra essere un purosangue quasi indomabile ma con un po’ di pazienza soprattutto familiarizzando con il pedale dell’acceleratore e con la frizione la “cavalleria” sembra tranquillizzarsi ed obbedire ai miei comandi.
Entrati in autostrada viene voglia di vedere cosa questa vettura è in grado di offrire: la giornata è più che ottima ed il traffico è come al solito pressoché inesistente quindi via, la corsa in salita comincia… dopo aver preso coscienza con le sue piuttosto mastodontiche dimensioni (2 metri di larghezza e quasi 5 di lunghezza) e con quel cofano anteriore che sembra non finire mai, comincio a lanciarla anche perché la mia DBS sembra volermi dire: “vai, vai, cosa aspetti… fammi correre, la strada è libera.”, così con un non leggero timore le faccio superare i 200 anche perché si viaggia a 160-170 convinti di essere sui 120-130 e rispettare i limiti imposti dal Codice della Strada non è cosa semplice. E allora via, sul lungo rettilineo che lo consente il tachimetro segna quasi 240 Km/h e la linea tratteggiata che separa le corsie sembra quasi essere continua; è una goduria ma arriva una lunga curva a sinistra e devo alzare il gas ma passo il lungo ponte poi un paio di curve e so di avere un altro rettilineo dove poterla lanciare e così è… 230 di tachimetro ma poi non posso osare di più perché arrivano curve, viadotti e gallerie.
I successivi 64 Km sono comunque uno spasso perché la DBS da grande com’è risulta molto maneggevole e si possono mantenere velocità elevate in tutta sicurezza anche perché la frenata è più che efficace e la tenuta di strada è a dir poco eccezionale; in curva il comportamento è sicuro: lo sterzo è rapido e diretto e l’assetto consente praticamente qualsiasi manovra senza che la vettura si scomponga pericolosamente. Si possono impostare traiettorie perfette e la DBS le segue fedelmente; il cambio è ottimo e si comanda con estrema facilità e la frizione ha una corsa per me troppo lunga ma fortunatamente è morbida. In terra straniera la pavimentazione in cemento dell’autostrada ed i limiti di velocità mi costringono a tenermi rigorosamente tra le righe quindi vado tranquillo facendomi superare dai “piloti” locali.
Il mio iniziale timore si rivela reale in città dove le dimensioni della vettura e la visibilità… forse è meglio dire “la non visibilità” dal lunotto posteriore mettono spesso in seria difficoltà e devo affidarmi ciecamente ai sensori di parcheggio soprattutto per parcheggiarla entrando di coda; i suoi 2 metri di larghezza inoltre non aiutano nei parcheggi a pettine e trovare posti liberi da quasi 6 metri di lunghezza è un’impresa piuttosto ardua ma conoscendo la zona e con un po’ di fortuna riesco a sistemarla in un comodo parcheggio.
Il percorso di rientro è tutto in discesa e lo percorro in breve tempo, arrivato in pianura nei due rettilinei che conosco, provo a lanciarla oltre i 200 ma non posso far molto a causa di alcuni TIR.