Anche in questo caso, penso sia d’uopo prendere il prezzo della vettura come assunto di partenza. La visibilità è uno dei punti di forza di questa Sandero; nelle manovre di parcheggio le vetrature aiutano molto. Il motore, un 1.5 a gasolio da 75 cv, non risulta particolarmente brioso ed elastico, la ripresa è appena sufficiente; al minimo, in seconda, tende spesso e volentieri a vibrare fastidiosamente. Il pregio di questo propulsore è tuttavia quello di consumare davvero poco: 15 km/l in città, circa 20 km/l in autostrada, e oltre 24 km/l in extraurbano, assolutamente encomiabile. Il cambio, un rumoroso manuale a 5 rapporti dalla leva molto lunga e dall’impugnatura scomoda, non si può certo dire brilli per precisione e manegevolezza; in ogni caso, sebbene l’abbia trovato legnoso negli innesti, non si è praticamente mai impuntato. Le sospensioni, come tutte le francesi, assorbono molto bene qualsivoglia asperità in città, ma una volta usciti la questione muta radicalmente; l’auto tende sovente a coricarsi in curva, e ad alte velocità bisogna prestare molta attenzione, poichè anche una sola buca potrebbe far sbandare il veicolo; Il maggior responsabile, se ciò avvenisse, sarebbe lo sterzo, sul quale stendo un velo pietoso: pesante e scomodo in manovra, irrimediabilmente demoltiplicato, sensibilissimo a qualsiasi tipo di asperità, impreciso e incapace di riallinearsi senza che lo si accompagni totalmente. La frizione non è delle più morbide, ed essendo una vettura pensata per l’uso cittadino, la cosa mi fa storcere un pochino il naso. Discreto l’impianto frenante, anche se credo sia assolutamente meglio non esasperare la vicinanza con i veicoli dinanzi a noi, lo spazio di frenata non è proprio dei più contenuti. Buona la luminosità dei fari anteriori. In generale, posso affermare che su strada questa Sandero vale i soldi che costa.