Innanzitutto, stiamo parlando di una scoperta, sebbene di tipo "trasformabile", come negli anni '60. Inizialmente avevo qualche dubbio su questa soluzione, nel senso che potesse essere limitante rispetto ad una cabrio tradizionale; ma poi, provandola davvero, sono rimasto colpito favorevolmente. Il senso di libertà è elevato, e in più la comodità di poter decidere di quanto aprire la capote è decisiva nel renderla un'auto da tutte le stagioni.
Non è una cabrio dura e pura, che porta ad un contatto "forte" con la natura; al contrario, la capotte elettrica e tutti gli altri gadget creano alla fine un modo diverso, più filtrato, dolce e "trasfigurato" di vivere l'aria aperta. Alla fine, è in fondo la stessa differenza che c'è fra la 500 storica e la 500 attuale: i confort moderni sostituiscono il filtro dolcificante della nostalgia.
Il motore è il noto 1.2 fire: elastico e morbido, ma con poca verve. Comunque adeguato al tipo di vettura, molto leggera.
Capitolo sospensioni: in sintesi dinamismo sì, confort no. Per garantire una buona tenuta di strada e una certa sportività, sulla 500 hanno optato per sospensioni durette. La 500c ha anche una barra antirollio aggiuntiva, e da questo punto di vista il risultato è pienamente raggiunto: la tenuta è elevata, il rollio è quasi inesistente. Nei tornanti e nel misto stretto la macchina si comporta sorprendentemente bene.
Sullo sconnesso la rigidità la rende più ballerina, ma parliamo comunque di livelli di stabilità impensabili per le utilitarie di una generazione prima (in casa abbiamo avuto varie segmento A e B italiane degli anni '90, e non c'è proprio storia). Tutto questo si paga alla voce confort. La 500c non è scomoda in senso assoluto, anche grazie ad una certa gommosità e compattezza del telaio, ma le buche si sentono chiaramente, così come le -sempre più comuni- asperità dell'asfalto. Insomma, l'auto va molto bene per chi come me abita tra montagne e laghi, ma in città, dove le curve non ci sono, questo set-up presenterebbe più svantaggi che vantaggi.
Il cambio dualogic... è come lo descrivono le riviste: davvero molto buono per essere un monofrizione, abbastanza veloce, non è affatto brusco (è avvertibile solo il passaggio da prima a seconda, anche per colpa della rapportatura con la prima un po' troppo lunga) e fa girare il motore a regimi molto bassi, con conseguente risparmio. Percepisce anche la pendenza e sceglie la marcia di conseguenza. Divertente la possibilità di usarlo in sequenziale. Rimango dell'idea, però, che chi ama guidare davvero (e magari ha qualcosa in più di 70 cavalli!) debba preferire il cambio manuale, che rimane la vera driver's choice. E questo ovviamente, non lo dico solo riguardo alla 500 ;)