La Rio 1.0 turbo sorprende subito per il modo in cui riesce a conciliare facilità di guida e sportività, in ogni momento.
Nonostante l'oversizing subìto rispetto alla precedente versione, l'auto offre sempre un'ottima agilità, anche nei percorsi più tortuosi. La tenuta è ottima grazie ai cerchi da 16'' e delle sospensioni che incollano la Rio letteralmente ai binari, anche in condizioni di scarsa aderenza. Strano da credersi ma vero: le stesse sospensioni non sono estremamente rigide ma riescono comunque a fornire un più che discreto trasferimento di carichi nei cambi di direzione.
Lo sterzo morbido fornisce comodità di guida ma, al tempo stesso, permette una buona precisione per pennellare le curve, il tutto in perfetta sintonia con il comportamento poliedrico della vettura.
Il cambio opera liscio sul velluto: basta un piccolissimo gesto della mano che la marcia si innesca quasi da sola, senza mai (intendo davvero mai) grattarne una.
L'impianto frenante è forse l'aspetto migliore di questa vettura: quattro freni a disco che fermano in modo adeguato la Rio ad ogni velocità, senza mai arrivare in situazioni di rischio, anche in caso di frenata ritardata.
Il motore è di sicuro brillante: 101 cv che, appena entra in opera la turbina, scagliano in avanti l'auto e ne hanno fino ad alti giri, senza esaurirsi. Tuttavia, sotto i 2.000 giri il motore dorme un pò e questo vuoto ai bassi regimi ci regala un'insufficiente ripresa. Direi che, a conti fatti, questo è l'unico difetto della Rio T-GDi 1.0.
Il controllo elettronico della stabilità non è molto invadente ed è disinseribile tramite apposito tasto.
Consumi soddisfacenti con una media di 17 km a litro, migliorabili a 19 quando ci si trova in percorsi completamente pianeggianti. Con il piede pesante, però, i consumi aumentano di parecchio.