La suv media Kia Sportage, che sfrutta la piattaforma della Hyundai Tucson, offre parecchio spazio per chi sta dietro e per i bagagli. Da questo punto di vista è fra le auto migliori della categoria, in particolare nella versione ibrida full da 209 CV: la batteria è sotto il divano anziché al posto della ruota di scorta, come è invece sulle mild hybrid (a benzina o gasolio).
Gli interni della Kia Sportage sono ben fatti e non cedono alla “moda” dei comandi tattili: gli unici (e comunque ben pensati) di tipo touch sono quelli del “clima”, che premendo un tasto cambiano funzione, diventando quelli secondari per il sistema multimediale. Tutti gli altri comandi sono fisici, grandi e facili da trovare e azionare. Tante le funzioni utili: prese di ricarica degli smartphone numerose e ben distribuite, il “clima” che da solo passa al ricircolo prima di entrare in galleria (e lo disattiva all’uscita), la funzione per trasmettere la musica solo ai posti davanti (utile se dietro dorme qualcuno) e molto altro. Davvero riuscito il sistema multimediale con schermo di 12,3”: è intuitivo, ricco di funzioni e permette pure di visualizzare due funzioni affiancate. L’unico neo è che Android Auto e Apple CarPlay funzionano solo col cavetto.
I motori della Kia Sportage sono tutti 1.6 turbo, con tecnologia ibrida mild (160 CV a benzina o 136 CV a gasolio), full (209 CV) e plug-in da 245 CV. La guida è gradevole (ottima la frenata, buono lo sterzo) e il comfort davvero apprezzabile. In rapporto alla potenza tutte offrono buone prestazioni, mentre per i consumi si distinguono le diesel.