Sono le 9 di mattina del 5 dicembre, la temperatura è ancora attorno agli 0°C, ma per fortuna per la neve pare che si debba attendere il pomeriggio: quando si ha da provare una Lamborghini, non ci si formalizza più di tanto sulle condizioni del tracciato, ma non posso dire di non aver benedetto di avere a disposizione la trazione integrale!
Il primo giro lo faccio con un certo timore reverenziale, cercando di ascoltare il più possibile le indicazioni del pilota al mio fianco: traiettoria in curva largo-stretto-largo, riallineare progressivamente il volante e poi GAS!!! Il crescendo di sound e potenza è entusiasmante, il V10 spinge come un forsennato e anche sui brevi rettilinei di questo circuito si raggiungono velocità siderali! Per fortuna i freni carboceramici, che nelle fasi d’ingresso in pista mi avevano fatto preoccupare per la scarsissima modulabilità (il pedale è duro e funziona praticamente come un interruttore: tutto o niente), ora mi rassicurano con la loro potenza. Lo è sterzo diretto e mi permette di affrontare senza particolari problemi le curve a 180° senza staccare le mani dal volante: a differenza che su strada, in pista è consentito, anzi, necessario l’incrocio delle braccia. L’aderenza e la trazione in uscita di curva sono eccellenti, al pari della stabilità in frenata. Il cambio, invece, non è così fulmineo come mi aspettavo: tra impulso sulla levetta e innesto della marcia passa qualche istante di troppo. Mano a mano prendo più confidenza con l’auto, e il mio orecchio si sintonizza più sulle frequenze del V10 che sulla voce del pilota. Il quale, dopo 3 giri, mi risveglia dal mio sogno: è il momento di rientrare...
Purtroppo, 3 giri non sono sufficienti per conoscere bene l’auto, ma, per noi poveri mortali, è già una fortuna vederne una su strada, di Lamborghini Gallardo, quindi non mi posso proprio lamentare!