Ci si siede abbastanza in basso, con un sedile meccanico e più sportivo si sarebbe potuto fare meglio, ma dopo i primi km si capisce che questa non è una macchina estrema, ma quasi una Gt. Il sedile è comodo anche per i più alti, volante, pedali, cambio e il tamarrissimo freno a mano sono posizionati alla perfezione. L’auto sembra avere un comportamento neutrale, leggermente sottosterzante, ma non troppo, le sospensioni sono rigide ma non scomode, una sensazione simile alla coetanea Mx5. La stessa similitudine si ritrova nel cambio, che non raggiunge la perfezione solo per l’assurda e scomodissima forma a rotore del pomello. Curiosa la mancanza quasi totale del freno motore, le prime volte fa credere che il cambio sia andato in folle. La sensazione è simile a quella dei motori a due tempi (alla fine anche questa Mazda lo è), fatta l’abitudine non è male, in scalata ci si sente Ayrton Senna. Infine il motore: dire che da solo vale il prezzo della macchina è poco, visto il valore ridicolo di queste macchine. Già al minimo emette un brap brap caratteristico, anche se appena udibile dall’interno con i finestrini alzati, la coppia ai bassi giri è come ci si aspetta (inesistente), ma quando con una macchina normale si cambia marcia, qui comincia il bello. Ai 9000 giri è indescrivibile.