È qui che si decide se la CZ3 piace o no, perché sacrifica molto in termini di confort per offrire una guida divertente. Il motore ha una doppia faccia, grazie alla fasatura variabile: riprende senza strappi fin da 1000 giri, a 4000 diventa aggressivo, anche nel sound, e allunga fin quasi a 7000. Notare che nelle prove al banco di diverse riviste (italiane e non) la potenza rilevata è sempre stata compresa tra i 103 e i 109 cv, contro 95 dichiarati. Il peso sotto i 1000 kg fa il resto.
Il telaio, specie con i pneumatici 205/45R16 è all’altezza: il rollio è contenuto, lo sterzo abbastanza preciso e la tenuta di strada elevata, quindi sui percorsi misti ci si diverte, con la consapevolezza che raggiunto il limite la macchina tende a scivolare in sottosterzo, mentre il retrotreno è sempre inchiodato e non fa brutti scherzi. Il cambio ha innesti secchi e precisi, i freni sono adeguati senza essere eccezionali.
L’altra faccia della medaglia è che, quando si vuole guidare tranquilli, i comandi sembrano un po’ legnosi, le sospensioni filtrano poco le sconnessioni e il rumore (del motore, di rotolamento) è sempre avvertibile. Nei viaggi autostradali bisogna tener conto di una certa sensibilità al vento laterale. Consumi: molto influenzati dallo stile di guida, 6-6,5 l/100km guidando tranquilli, 8,5-9 l/100km se le si tira il collo.