Opel Astra 1.7 CDTI 110 CV Cosmo

serie 4 (J) in produzione dal 2009 al 2015

Pubblicato il 23 giugno 2013
Qualità prezzo
5
Dotazione
4
Posizione di guida
5
Cruscotto
4
Visibilità
2
Confort
5
Motore
3
Ripresa
4
Cambio
4
Frenata
4
Sterzo
4
Tenuta strada
5
Media:
4.0833333333333
Perché l'ho comprata o provata
L’ho comprata, in sostituzione di una Fiat Brava, comprata esattamente 10 anni prima che iniziava a dare troppi problemi e soprattutto, correva il rischio di lasciarmi a piedi. In autostrada era un continuo accendersi di spie quali olio, liquido refrigerante. Inoltre erano da cambiare gli pneumatici, sistemare qualche “bottarella qua e là” e da cambiare la cinghia di distribuzione. Così facendo il costo delle varie riparazioni superava il valore dell’auto e così, costantemente aggiornato e informato sul mondo automobilistico ad agosto, appena tornato dalle ferie ho comprato questa Opel. Nella mia scelta sono state visionate parecchi modelli e al traguardo l’Astra è arrivata in compagnia della Renault Megane SporTour. Le rivali Audi A3 e Volkswagen Golf scartate perché la prima troppo costosa e la seconda troppo austera, accomunate da un motore che non mi entusiasmava.
Gli interni
Dimenticate le Opel del passato, non che fossero costruiti/assemblati male, ma fin troppo razionali e perciò austeri e anche un po’ tristi. Questa Astra, sia internamente sia esternamente oltre a rappresentare un gran senso di solidità ed elevata qualità costruttiva appaga molto. Penso che a distanza di 3 anni dalla presentazione siano ancora un “esempio” per altre vetture, chiamate “premium”, ma a volte non proprio così ben costruite quanto questa. Basti pensare a quanto sia rifinito il baule di una Giulietta, di una Volvo V40, oppure certe plastiche con cui è costruita una Giulietta. Personalmente non ho nulla contro il gruppo Fiat, ma sinceramente far pagare 25.000 € una Giulietta è davvero esagerato, la qualità è del tutto equivalente a una Bravo, che per quel costa non ci si può affatto lamentare perché è confortevole, solida, ha un ottimo motore. La differenza ? Costa a parità di versione circa 4.000/5.000 € in meno senza offrire nulla in meno(se non un manettino per sentirsi un po’ piloti ma con potenze intorno ai 105 cavalli ne dubito). Avete ben compreso, che il prezzo della Giulietta non è altro che una strategia di marketing, perché quella vettura potrebbe costare ben di meno o quantomeno venderla a quel prezzo ma almeno offrirle dei dettagli degni di una vettura “premium”. Chiusa questa doverosa parentesi, l’abitacolo dell’Astra, nella versione Cosmo è “ricco” e impreziosito da finiture in pelle sulle portiere, da luci soffuse rosse sul cambio, sulle portiere. I sedili, molto comodi sono rivestiti in tessuto nella parte centrale della seduta, e pelle sui bordi e posteriormente. La strumentazione è completa, ben leggibile e molto piacevole, è retroilluminata da una luce soffusa bianca, la plancia centrale è dominata dalla radio, che con 7 altoparlanti è un ottimo impianto per una vettura media, il climatizzatore bi-zona, in estate è praticamente “impotente” se alla prima velocità, per cui si cerca la seconda velocità che è il giusto compromesso. Le plastiche che ricoprono le varie zone dell’abitacolo sono morbide nella parte superiore, dure ma ben trattate e robuste nella zona inferiore. Tanti portaoggetti, un bracciolo che scorre e che a sua volta contiene un altro ampio vano portaoggetti per cui l’abitacolo è sempre in ordine. La visibilità è davvero scarsa ed è il difetto di quest’auto, i montanti nascondono pedoni, ciclisti e motociclisti e in strade tutte-curve è piuttosto fastidioso perché bisogna spostarsi col corpo. Posteriormente si vede poco e niente, si va a intuito, per fortuna il terzo vetro posteriore aiuta un poco. Dietro, seppur non ci sia così tanto spazio per le gambe(vengo da una Brava), la seduta anche se leggermente infossata è comoda, il baule è ben rifinito e giusto per essere una vettura di categoria media.
Alla guida
Vettura gradevole da guidare in extraurbano ed autostrada, ma un po’ impacciata e non propriamente a suo agio in città. Ho scelto il 1.7 CDTI da 110 CV, motore che mi sembrava più che adeguato all’Astra. Peccato che tra omologazione Euro 5 e altre diavolerie elettroniche per far abbassare le emissioni, con climatizzatore inserito e con passeggeri a bordo ha un buco tremendo sotto i 2.000 giri nelle prime due marce. Oltre questo regime inizia a spingere deciso e fa dimenticare il peso che supera abbondantemente 1500 kg. E così tra peso elevato, varie rigenerazioni del DPF (se si gira solo in città avvengono ogni 150 km circa) il consumo di carburante in città oscilla tra i 10 km/l e i 12 km/l, tradotto con 30 € di gasolio si fanno circa 200 km. Ho constatato che le rigenerazioni rubano circa 1,5/2 litri di carburante quando ci si accorge che è in atto, poi quando si spegne più volte senza accorgersene oppure quando si è costretti per motivi di lavoro o quant’altro si è costretti ad inutili giretti allegri su strada extraurbana, e così scopri che alla fine un 1.4 Turbo da 140 CV, pur spendendo 60 € in più di bollo è più economico da mantenere, soprattutto perché ogni 10.000 km non richiede il cambio olio causa rigenerazioni Filtro Antiparticolato. Chiuso capitolo Filtro Antiparticolato, in città si apprezzano il cambio preciso e veloce negli innesti, frizione morbida, sterzo leggero e sospensioni che assorbono davvero di tutto: senza essere cedevoli assorbono tranquillamente buche, tombini nonostante le gomme 225/50/17. Comodo il freno di stazionamento a pulsante che in salita tiene bloccata la macchina per due secondi circa dando tempo per modulare frizione e acceleratore Appena si imbocca la via dell’autostrada o di una strada statale ci si gode appieno questa stradista che ha un ottimo comfort di marcia, una rassicurante tenuta di strada e uno sterzo preciso e abbastanza diretto. Il motore si trova a suo agio, il buco che si ha in prima e seconda scompare e dalla terza marcia in poi dai 1.500 giri riprende omogeneamente irrobustendosi superati i 2.000 giri ma si affievolisce superati i 3.500 giri, i sorpassi non sono mai un problema, la sesta marcia la si utilizza soltanto in autostrada o dai 110 km/h in su se c’è poco traffico. Sedili comodi sulle lunghe distanze e si arriva tutto sommati freschi senza alcun indolenzimento anche dopo 1.500 km in due giorni. Comodo il Cruise Control, fari e tergicristalli automatici e lo specchietto elettrocromatico che si scurisce quando c’è un cretino dietro che vi abbaglia perché va di fretta. La frenata è potente e modulabile, l’aderenza è davvero notevole grazie alle Michelin Primacy HP di primo equipaggiamento e senza dubbio all’efficace geometria delle sospensioni, tanto che il controllo di trazione è intervenuto una sola volta in un’ accelerazione un po’ violenta su fondo sdrucciolevole. Consumi in viaggio? Mediamente con una guida non addormentata ma nemmeno violenta e senza troppa distinzione tra autostrada ed extraurbano intorno ai 15 km/l, ma intorno ai 18/19 km/l se avete la fortuna di viaggiare prevalentemente su strade extraurbane scorrevoli a circa 100/110 km/h in sesta marcia, dato il tema consumi scottante in città tengo sott’occhio i consumi e il mio record personale è di 18,2 km/l viaggiando da Foggia a Bari e ovviamente ritornando. Ma è anche capace di viaggiare velocemente con punte che sfiorano i 200 km/h a circa 3.300 giri consumando più o meno quanto in città. Ma ormai tra Tutor, Autovelox e prezzo del gasolio elevato non si ha più il coraggio di farlo.
La comprerei o ricomprerei?
La ricomprerei? Certo, è un auto validissima, in 38000 km ho eseguito solo manutenzione ordinaria, ma il 1.7 CDTI se si viaggia prettamente in città non lo si apprezza abbastanza e rivela tutti i suoi difetti, perciò aspetto il nuovo 1.6 CDTI di cui tanto si parla perché a parte robustezza, e performance in viaggio sicuramente è un gradino sotto rispetto ai continui aggiornamenti che le altre Case presentano. Ma, a dirla tutta, se escludiamo gioiellini quali Multijet, dCi e i vari 1.6 del gruppo PSA, dopo aver provato un 1.6 TDI su un A3 posso tranquillamente affermare che, per certi versi, quali spinta, vibrazioni e gradevolezza ai medi regimi è meglio l’arzillo 1.7 Isuzu, soprattutto nella recente versione da 130 CV e 300 Nm, che forse è arrivata troppo tardi. Il 1.4 Turbo, a mio parere doveva essere disponibile già da subito nella versione da 120 CV, perché probabilmente era la più adatta alle mie esigenze. Infatti dubito che un 1.4 Turbo da 140 CV faccia più di 9/10 km/l in città e 12 in autostrada.
Opel Astra 1.7 CDTI 110 CV Cosmo
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Ritratto di Flavio Pancione
28 giugno 2013 - 18:16
8
analisi perfetta
Ritratto di BBruno85
29 giugno 2013 - 09:17
Mattefonta la mia replica non è solo riferita a te, vorrei sentire anche GiJoe squadra speciale cobra e altri luminari del forum... giusto per capire di cosa stiamo parlando quando ci riempiamo la bocca delle parole : qualità, finiture, plastiche...e altro. Personalmente ogni mia prova statica attorno ad un autovettura richiede un bel po di tempo, sono molto pedante sotto quest aspetto e quelli del conce lo notano subito venendomi incontro per cercare di capire perchè mi son fatto 7/8 giri attorno l autovettura, e come mai da più di mezzora non vi esco da dentro. Gli operatori di sala poi il più delle volte non sanno manco loro tutte le caratteristiche tecniche della macchina, la famiglia motori, gli optional e varie ed eventuali..Comunque tagliando corto davvero mi piacerebbe capire quali sono i criteri di stima di un autovettura concernente il profilo qualitativo....tra una golf per l appunto ed una hyundai i30...immagino molte persone che entrando nell abitacolo di entrambe ....pigiano a destra e manca il loro indice effettuando una consistente pressione sulla superficie e se quest ultima cede per un pò presentandosi morbida quasi ci fosse un effetto gommato, tutti pronti a plaudirne l eccelsa qualità costruttiva...i migliori pero sono quelli che riescono visivamente a discernere una plancia ben fatta da una scadente, questi sono di una categoria a parte! Spesso ci sono plastiche che non essendo trattate si presentano al tatto e agli occhi di una categoria inferiore poi a ben guardare....sono quelle che si rivelano migliori
Ritratto di MatteFonta92
29 giugno 2013 - 11:08
3
Non so se gio.G ti risponderà (lui non ha nemmeno la patente, avendo 15 anni), però io sono d'accordissimo su quello che dici. La qualità globale di un'autovettura non si percepisce certo dalle sole finiture interne! Esempio: ho avuto modo di provare la Renault Captur 1.5 dCi, un paio di settimane fa... come la nuova Clio, le plastiche interne sono piuttosto rigide e dall'aspetto economico, però, una volta alla guida, sono bastati pochissimi metri per farmi capire che l'auto aveva tantissimi altri pregi che soppiantavano il difetto delle plastiche "povere": elevatissima maneggevolezza, sterzo leggerissimo e preciso, cambio (quasi) perfetto negli innesti, motore silenzioso, regolare e parsimonioso... insomma, l'auto di per sé è validissima, quindi chi dice che un'auto è scadente solo perché ha le plastiche della plancia non morbide vuol dire che di auto non ne capisce molto. Così come chi sostiene che un'auto è di qualità solo perché ha le plastiche della plancia morbide (e soprattutto senza aver guidato la vettura in questione).
Ritratto di gio.G
29 giugno 2013 - 13:15
20
Proprio perchè ho 15 anni, che poi vuol dire poco, mi soffermo ad esaminare gli interni e so quel che dico quando affermo se una macchina è fatta bene o no.
Ritratto di gio.G
29 giugno 2013 - 13:54
20
Allora tu che fai tanto l intenditore, è migliore la qualità di una Golf o di una Bravo? Di una 500L o di una Captur? Di una Punto o di una 208? Io guardo se le plastiche sono dure o meno, le sbavature, gli assemblaggi, i materiali. Poi appena si sale si capisce gia la qualità generale
Ritratto di BBruno85
30 giugno 2013 - 08:48
Caro Gio, cerco di risponderti esaustivamente, anche se noto che nei confronti tra le auto citatemi è frequente l'uso di modelli del gruppo FIAT, quasi come volessi difendere a spada tratta la casa italiana, cosa peraltro incomprensibile dietro i ragionamenti fatti in post precedenti. Innanzitutto non mi reputo un "intenditore" come mi hai definito, semmai critico coloro che vogliono passare per periti in materia quando non lo sono. Come voialtri sono un amatore del mondo AUTO e facente parte di un CLUB/centro CAR AUDIO ( che frequento quotidianamente), a tal proposito ho la fortuna di saggiare la qualità (anche quella sottopelle e strutturale) di varie autovetture che vengono esposte ripetutamente a manipolazioni e sollecitazioni come può essere lo smontaggio dei pannelli porta, il sollevamento della moquette che riveste il fondo della scocca, lo smantellamento del cielo/imperiale per il passaggio di unita multimediali montate a soffitto, e nondimeno il passaggio dei vari cavi dal cofano motore al pannello posteriore delle varie sorgenti. Spesso addirittura ci sono clienti che vogliono cambiare leforme della plancia, altre volte capita di dover limare, o aumentare la bocca dell alloggiamento di un sistema mono-din in luogo di un doppio din; operazioni queste che senz'altro mettono alla frusta tutta la componentistica che tiene saldate tra di loro le parti di diverso materiale che compongono gli interni di un autoveicolo. Con ciò sottolineo l importanza di discernere e separare in 4 punti focali i vari parametri in base ai quali valutare/apprezzare un modello di auto: 1)Qualità dei materiali 2)Finiture 3)Assemblaggi 4)Progettazione strutturale/funzionale e relativa componentistica accessoria .
Ritratto di BBruno85
30 giugno 2013 - 09:34
Analizzo i vari punti sopra annoverati: 1) qualità dei materiali: Questo aspetto può essere facilmente individuato in quanto è agevole anche per i meno esperti riconoscere se un materiale è fittizio, originale e se in quest ultimo caso è stato lasciato grezzo, è stato trattato o è stato utilizzato ricavandolo dalla materia migliore. E' il caso ad esempio degli interni in pelle, che oramai rivestono le sedute anche di semplici utilitarie, eppure vi sono i modelli in eco-pelle, pelle nappa. pelle pieno fiore, pelli trattate in un determinato modo, conce italiane, inglesi, estere, di origine diversa, con impunture artigianali, cadenini particolari, chi utilizza piu porzioni/ritagli di per coprire un sedile chi invece stende in una o poche altre soluzioni il rivestimento. Possiamo in tal caso citare i legni o i metalli come l alluminio, c'è chi monta pseudo/materiali che imitano i materiali originali (spesso anche in malo modo) altri utilizzano cornici, placchette e listelli di dubbia fattura o semplicemente sottili, altri invece prendono il pieno dell alluminio o del legno per ricavarci i pezzi necessari allo scopo produttivo di quel particolare elemento; ovvio che ricavare la migliore porzione in un materiale obbliga lo scarto del "contorno" ritenuto inficiante e l esclusività stessa di quel materiale. Poi ci sono le plastiche e le gomme, valutate per la loro rigidità alla torsione, alle manipolazioni, all'esposizione ai vari agenti atmosferici (acqua/raggi UVa) alla compatezza e densita del polimero utilizzato, alla mescola e/o alla composizione della stessa...questo però è un lavoro più difficile da constatare. 2)Le finiture: sono il capitolo che sta facendo più discutere in questi ultimi anni, proprio perchè, avere buone finiture può rappresentare la carta vincente per abbindolare i polli di turno e far sembrare oro que che luccica pur essendo una semplice lega povera di carati. Siete mai saliti su una mini? Forse già sapete di cosa sto parlando. Rendere buone/ottime le finiture di un ambiente significa dedicarsi all 'imbellimento di tutto ciò che si può presentare alla vista grezzo o posticcio, ed è qui che veniamo ad esempio al capitolo dei materiali cosiddetti softouch delle plancie. Non sempre le case adottano la soluzione di rivestire le superfici madri sottostanti con del materiale brevettato (es. schiume-tessuti-pellicole-vernici-resine) spesso invece si riducono al trattamento delle superfici. Ma se la mia plancia è morbida o no, al tatto..effettivamente il "fatto" non influenza la qualità dell auto che di certo deve essere fatta a modo, deve avere materiali nobili e deve essere assemblata bene, se vuole definirsi qualitativamente buona/ottima. Il capitolo delle finiture racchiude quindi anche tutte quelle operazioni di trattamento superficiale non solo della plancia, ma anche della leva cambio, del volante. di eventuali zigrinature ad una lamina, alla conformazione dei pulsanti e delle leve, alla lavorazione in smussatura, e levigatura dei margini di una superficie che termina in adiacenza ad un altra che inizia, certo piccoli accorgimenti che nell'insieme dimostra un grande lavoro di esecuzione e perfettismo (ma se poi nell abitacolo regna solo questo??) 3)Assemblaggi. questo è il capitolo dove di certo la prova statica è la meno indicata per favorire la messa in mostra di punti a favore o non; purtroppo è sempre nella guida di tutti i giorni e il logorio del tempo a far saltare determinate condizioni ideali in condizioni reali e rivelare difetti di assemblaggio prima non percepiti. Noi ci possiamo soffermare come dici tu GIO alla sola identificazione di sbavature e disaccoppiamenti delle plastiche o dei lamierati esterni. Basta munirsi di uno strumento di misura e valutiamo se il cofano motore giace sullo stesso livello dei due montanti anteriori in attacco e scendendo vero i fari non creano dislivelli/stacchi ancor più eterogenei, idem per le plastiche di un pannello porta male assemblato o altro..purtroppo o per fortuna gli assemblaggi oggi hanno meno falle visive per cui ripeto solo l uso ci potrà far cambiare idea su un prodotto...a meno che non parliamo di una nissan micra...non so se esista qualcosa di piu scandaloso. Entri nell abitacolo, smuovi/solleccti i vari pezzi in plastica della plancia e ti accorgi che si muovono in blocco, al solo tocco spostamento emettono suoni, è come se fossero fissati su una base a sua volta non stabile e fissa, che poggi in conclusione sulla struttura rigida della scocca portante.
Ritratto di BBruno85
30 giugno 2013 - 10:12
4)Progettazione strutturale/funzionale e della relativa componentistica accessoria: questo è un capitolo di cui poco si parla, riservato spesso agli speciali sulla qualità o alla scarna paginetta presente nelle prove di tipo extended su quattroruote. L analisi in fase di progettazione di un autoveicolo vaglia la funzionalità, l uso e quindi la preferenza di una forma, di un materiale, di una struttura e di una composizione (e aggiungo anche il costo finale assoluto) di tutti i componenti che costituiranno l auto fatta e finita. Quando ci accorgiamo sollevando il cofano motore e realizzando che vi è differenza di tono di colore tra il corpo vettura e quello del cofano stiamo constatando uno dei molteplici difetti/mancanze progettuali. In effetti si è economizzato nello stendere una mano di vernice in meno, o viceversa non vi è stato applicato il trasparente. Sempre relativamente alla carrozzeria vi è mai capitato di notare differenza sempre di colore tra la fiancata della vostra a autovettura e i paraurti posteriori e anteriori? beh, i vecchi volponi mi risponderanno facendomi notare che sia ovvia una certa discrepanza di gamma cromatica tra due superfici di materiale diverso (si ricordi che il corpo vettura è di diverso materiale rispetto ai più plasticosi paraurti) eppure andate a dirglielo a quelli dell AUDI che sulla vernice si sprecano cercando in tutti i modi di assimilare le due diverse tonalità. Se un cassetto portaoggetti non si chiude con determinati automatismi, si apre di botto, e non ci regala l espressione di solidità e di ancoraggio, questo non significa che è statao assemblato male, ma che i progettisti han fatto di tutto per realizzare un braccio che con pochi componenti di fissaggio devono assicurare mobilità ad un elemento che verrà di sovente sollecitato spesso, per cui non scandalizziamoci se dopo alcuni mesi questo ci viene in mano dopo averne ghermito l appiglio con veemenza. Lo stesso discorso lo potremo fare per le bocchette d'aereazione, le guarnizioni a doppio bulbo, gli stampaggi dei pannelli a caldo, le cuciture laser in piu punti per rafforzare i legami intrastrutturali...e poi bisognerebbe soffermarsi sulla componentistica. Ne smontiamo di pannelli porta , ci sono case che non utilizzano materiali fonoassorbenti, altre con delle pellicole di plastica vorrebbero simulare barriere antirombo, alcune invece le vernici smorza-rumori le applicano sul serio, altre realizzano doppi pannelli....ci sono chi utilizza ancora le viti pax per NCORARE DUE SUPERFICI, BEN SAPENDO CHE UNA VITE IN METALLO PRIMA O POI IN UN MATERIALE DIVERSO LO SFALDERà, chi utilizza colle applicandole male, chi gioca di incastri notevoli e chi si affida a rivetti e ganci della stessa fattura. Beh il discorso come vedi GIO è molto articolato e complesso, perciò mi riservo sempre di chiedere delucidazioni quando ci si parla di qualità...altrimenti andremo sempre avanti per partito preso: La golf è la migliore perchè è Volkswagen!! e via dicendo, alimentando solo i pregiudizi peraltro infondati che si possono avere nei confronti delle altre case. Rispondendoti ai paragoni in apertura del tuo commento, e premettendo che sulla golf 7 ancora ci devo salire (quindi mi rifaccio alla 6), tra Bravo e Golf.. (golf)...fiat500l e capture (fiat500l)...punto e 208 (208) considerando che hai preso nel caso 1 e nel caso 3 autovetture di diversi anni di progettazione. Un plauso va fatto alla 208 che davvero si pone ai vertici della categoria per qualità riscontrata. Bravo discreta, golf ottima (sul lungo andare i trattamenti superficiali sono opinabili) fiat 500L (davvero un auto globalmente riuscita) capture (non ci siamo...ma a quel prezzo cosa pretendi??una duster forse...) punto (oramai obsoleta ). un saluto
Ritratto di gio.G
30 giugno 2013 - 22:05
20
Grazie della risposta, anzi delle risposte.. :)
Ritratto di MaCiao5
24 giugno 2013 - 21:08
3
saluti ;)
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