*Prezzo indicativo
Tutta diversa, ma è sempre lei
La linea è quella filante e spigolosa della coupé, rispetto alla quale la
Audi TT Roadster si differenzia, oltre che per la capote in tela che (fino a 50 km/h) si ripiega elettricamente nel baule in 10 secondi, anche per l’abitacolo più raccolto, a due soli posti (la coupé ha due strapuntini omologati per persone alte fino a 145 cm). Completamente rinnovata, la nuova Roadster mantiene l’impostazione della versione precedente: ricordano i tratti della prima generazione i classici passaruota larghi, i fari appuntiti, la piccola capote in tela leggermente bombata, lo sportello tondo del serbatoio sulla fiancata destra (ma ora, al posto del tappo a vite, c’è uno sportellino in plastica color alluminio che si chiude a pressione), la forma dei fanali (adesso a led, di serie) e lo spoilerino che esce dal baule a velocità superiori a 120 km/h.
Il baule non perde capacità
Bassa e compatta, la Audi TT Roadster è lunga 418 cm, (2,1 meno del modello precedente), ma il suo passo è più lungo di 3,2 cm (arriva a 250). Per rendere più leggera l’auto, la carrozzeria è realizzata in alluminio, e la capote con parti in magnesio, alluminio, acciaio e plastica (pesa 39 kg, 3 meno di prima). Quando viene aperto, il tetto si appiattisce piegandosi a “Z”; la vasca di alluminio, in cui è alloggiato, non compromette la capacità del vano bagagli, che resta di 280 litri. Rispetto alla coupé, la carrozzeria della Audi TT Roadster è stata modificata nei montanti anteriori, realizzati in alluminio, all’interno dei quali ci sono strutture in acciaio che, a loro volta, nascondono massicce barre di acciaio. A loro volta, anche le fasce sottoporta in alluminio sono irrigidite da una nervatura interna in acciaio; mentre puntoni in acciaio a “V” rinforzano le zone sotto il vano motore e il bagagliaio, e uniscono gli assali. Dietro spiccano i roll-bar in acciaio, che rappresentano un altro classico aspetto del design.
La strumentazione ti conquista
L’abitacolo della Audi TT Roadster, come quello della Coupé, è semplice ed elegante: lo domina lo scenografico cruscotto digitale, con lo schermo di 12,3” che sostituisce i soliti contagiri e tachimetro analogici e può essere personalizzato nelle funzioni premendo un tasto nel volante. Nella modalità normale il contagiri e il tachimetro sono rappresentati in primo piano, ma gli strumenti si possono rimpicciolire (modalità Infotainment) per dare più spazio ad altre funzioni, quali la grande mappa di navigazione. Nella Roadster TTS è disponibile una modalità di visualizzazione sportiva, in cui viene dato risalto al contagiri nella zona centrale. La grafica è davvero bella e le mappe del navigatore sono gradevoli e dettagliate (con il collegamento a internet attivo si può addirittura impostare la vista satellitare) e sono proprio davanti agli occhi. Elevato il livello di finitura e qualità dei materiali.
In Dynamic il rombo si fa più cupo
La versione del nostro test, la Audi TT Roadster TTS 2.0 TFSI quattro, è la più potente della gamma (la 2.0 TFSI ha 230 CV, la 2.0 TDI a gasolio 184). Con i 310 CV del suo quattro cilindri turbo a iniezione diretta di benzina e la trazione integrale, la macchina ha guadagnato un po’ di quella cattiveria che manca alle altre versioni. Dolce e regolare nell’erogazione della potenza quando si va a passeggio, il 2.0 spinge forte fin dai bassi regimi, ha un buon allungo e mantiene sempre una notevole progressività. L’assetto piatto, garantito dalle sospensioni attive Magnetic Ride (di serie), e la trazione integrale quattro permettono di guidare veloci e sicuri nei percorsi tortuosi, nei quale la macchina evidenzia un’elevata tenuta di strada e un’ottima maneggevolezza: beccheggio in accelerazione e in frenata e rollio in curva vengono efficacemente smorzati. Apprezzabili anche la precisione dello sterzo, ad assistenza e demoltiplicazione variabile, e la rapidità del cambio a doppia frizione S tronic a sei marce. Impostando in posizione Dynamic l’Audi Drive Select (che regola la risposta di motore, cambio, sterzo e sospensioni), l’auto diventa ancor più reattiva e ogni cambiata è accompagnata da uno scoppio allo scarico, che acquista un sound quasi corsaiolo. Ci è parsa corretta la taratura dell’Esp, che interviene con prontezza, ma solo se effettivamente necessario. Quanto ai consumi, ci sono sembrati adeguati al tipo di auto: alla fine del test, su strade extraurbane con salite e discese (e condotto con una guida un po’ allegra), il computer di bordo ha calcolato una media di 9 km/l.
Aperta anche d’inverno?
Ma l’Audi TT Roadster è piacevole anche ad andatura tranquilla. La capote, con uno spesso strato di tessuto-non tessuto e una struttura a cinque strati di 15 millimetri, isola efficacemente l’abitacolo dal rumore esterno e consente di conversare senza alzare troppo il tono della voce, anche a velocità autostradali attorno ai 130 km/h. Col tetto scoperto il vento si fa sentire, ma alzando il frangivento elettrico (di serie) la situazione migliora parecchio, eliminando anche i fastidiosi vortici d’aria che circolano all’interno. E, utilizzando la ventilazione sul collo presente negli schienali dei sedili, si riesce a viaggiare a cielo aperto anche con temperature relativamente basse, attorno ai 9-10 gradi.
Arriva in primavera
L’Audi TT Roadster TTS 2.0 TFSI quattro sarà nelle concessionarie a metà aprile, da circa 56.000 euro. Di serie, i cerchi di 18”, il climatizzatore automatico, l’Audi Drive Select, gli interni in pelle e Alcantara, i sedili sportivi con regolazione lombare, l’avviso di cambio involontario di corsia Lane Assist e le sospensioni attive Magnetic Ride.
Secondo noi
PREGI
> Capote. Ha un meccanismo veloce e silenzioso e isola molto bene dai rumori esterni.
> Finiture. Le plastiche e i rivestimenti in tessuto sono di qualità e il montaggio delle parti preciso.
> Prestazioni. Il 2.0 turbo a iniezione diretta è potente, ma non troppo brusco.
DIFETTI
> Soglia di carico. Dista ben 83 cm da terra e rende meno agevoli le operazioni di carico (ma, si sa, le spider non sono fatte per caricare).
> Retrovisori. Sono arretrati verso il guidatore e piccoli: si fa fatica a vedere dietro.
> Visibilità. Quella di tre quarti posteriore è scarsa.