Lifting delicato
Più che di aggiornamento, per la
BMW Serie 6 è il caso di parlare di lievi ritocchi. Le novità, che debutteranno nelle vetture in arrivo nelle concessionarie a fine marzo, si limitano a modifiche “in punta di matita” ai paraurti, ai fari (ora del tipo completamente a led di serie, mentre prima erano bixeno) e alla mascherina. Alle quali si aggiungono l'introduzione di nuovi colori, cerchi e rivestimenti interni, e l’adozione di un diverso sistema di scarico. Del resto, alla grossa coupé (come pure alle “sorelle” Cabrio e Gran Coupé a quattro porte, anch'esse modificate) non si poteva certo rimproverare di essere troppo invecchiata, nei quattro anni trascorsi dal momento del lancio. Questa due porta lunga quasi cinque metri rimane uno degli esempi migliori di come si possano unire grinta ed eleganza: bassa (137 cm), larga (189), e con il tetto che si unisce ai cofani tramite vetri quasi orizzontali, dà subito un'idea di velocità e lusso. E di lusso si può ben parlare, dato che la 650i M Sport Edition del nostro test costa ben 113.250 euro (optional esclusi).
Pelle tanta, spazio… abbastanza
All'interno ritroviamo lo stesso riuscito amalgama di classe e sportività, con finiture curate anche nei minimi particolari e materiali di elevata qualità. La BMW 650i M Sport Edition ha, di serie, rivestimenti in morbida pelle non solo per i sedili, ma anche per la plancia, nella quale sono incastonati una spettacolare strumentazione digitale che cambia grafica in base alla modalità di guida impostata (ce ne sono cinque: EcoPro, Comfort +, Comfort, Sport e Sport +) e il navigatore con schermo centrale di ben 10,3 pollici, che ripete le sue informazioni proiettandole nel parabrezza davanti al guidatore (head-up display). Il programma di navigazione, però, non ci ha soddisfatto del tutto, perché non sempre fornisce le sue informazioni in maniera tempestiva e facile da capire. L'impostazione del posto di guida è sportiva: bassa, e con l'enorme tunnel che separa i sedili, anche se le poltrone Comfort (1.300 euro), non eccessivamente avvolgenti e ampiamente regolabili tramite comandi elettrici, sono comode anche per chi è di taglia un po' abbondante. Dietro, ci sono altre due poltroncine singole: non certo facili da raggiungere, ma tali da permettere anche a due adulti di affrontare tratti di media durata senza soffrire troppo (si sta infossati e con la schiena verticale, ma lo spazio è più che sufficiente). Basso, profondo e largo, il bagagliaio ha una capacità di 460 litri: non male.
Un motore-capolavoro
La BMW 650i Coupé M Sport Edition è spinta da un 4.4 V8 turbo con iniezione diretta della benzina: 449 i cavalli di potenza, e 650 Nm la coppia massima, disponibile già a partire da 2000 giri. “Traducendo” queste cifre in ciò che succede su strada, significa che basta premere un po' l'acceleratore perché questa coupé da quasi due tonnellate parta come una fucilata (“0-100” dichiarato in soli 4,6 secondi) con l'accompagnamento della gradevolissima “colonna sonora” ritmata tipica dei V8 (l'unica novità meccanica è proprio il sistema di scarico, con una valvola che, nelle modalità Sport, rende più presente il suono del motore). Il cambio automatico, da parte sua, dà una grossa mano: è dolce eppure rapido, e si fa sempre trovare con la marcia giusta al momento giusto. Certo, se si vuole “giocare” un po' inserendo i rapporti manualmente ci sono le palette dietro il volante, ma è difficile che si possano migliorare le scelte dell'automatismo.
Strada larga? Ottima guida
Quello che non ci si deve aspettare dalla BMW 650i Coupé M Sport Edition sono consumi contenuti (abbiamo letto nel computer di bordo circa 7 km/litro, e senza “correre”) e una gran maneggevolezza sulle strade più tortuose, non foss’altro che per le dimensioni e il peso dell'auto. In ogni caso, lo sterzo corposo e preciso, l'assenza di rollio con le sospensioni elettroniche (1.360 euro) in modalità Sport e l'elevata aderenza garantita dalle ruote di 20” (1.340 euro, di serie sono di 19”) garantiscono notevoli soddisfazioni alla guida, con l'accompagnamento di frequenti interventi del controllo di trazione all'uscita delle curve strette, se si preme con un pizzico di decisione l'acceleratore. In autostrada, poi, si viaggia benissimo: i fruscii sono pressoché assenti, le sospensioni (in Comfort) “lisciano” le irregolarità dell'asfalto e l'auto è molto stabile e rassicurante.
Ricca o… più ricca
La dotazione include anche i sensori di distanza e la telecamera di retromarcia, che mitigano (in fase di parcheggio) la visibilità piuttosto limitata, oltre all'hi-fi dello specialista Harman Kardon, all'Active Cruise Control che regola la velocità in funzione del veicolo che precede fino ad arrestare l’auto e all'avviso in caso di cambio involontario di corsia. Lunga la lista degli optional, che consentono anche di scegliere fra diversi tipi di cerchi in lega, rivestimenti e inserti interni.
Secondo noi
Pregi
> Comfort. I rumori esterni e lo sconnesso sono filtrati molto bene.
> Finiture. Curate fin nei minimi dettagli, contribuiscono a giustificare il prezzo.
> Motore. Ha una spinta “esagerata”, eppure facile da gestire. E il suo sommesso borbottio è un piacere per le orecchie.
Difetti
> Maneggevolezza. Nei percorsi più tortuosi, le dimensioni si “sentono” un po'.
> Navigatore. Le sue indicazioni non sono sempre puntuali.
> Visibilità. Non delle migliori, soprattutto dal lunotto. Ma anche i montanti del parabrezza sono massicci.