Frontale prominente
Ritocchi di metà carriera per la
Citroën Berlingo, la multispazio francese che, in questa edizione, ha debuttato nel 2009. Le modifiche estetiche, tutto sommato marginali, riguardano il frontale: nuovo paraurti, più prominente e con una presa d'aria inferiore più ampia, e nuovi fari a led (le luci diurne si trovano sopra i fari fendinebbia). L'insieme non è stato stravolto, ma nel complesso l'operazione-aggiornamento pare riuscita.
Più tecnologica
A bordo, si apprezzano subito la posizione di guida alta (con il volante, però, piuttosto inclinato in avanti), la grande disponibilità di spazio (anche per chi siede dietro) e la luminosità dell'abitacolo. Gli interni della Citroën Berlingo non sono lussuosi (non è certo questo il ruolo della vettura), ma si apprezza il buon assemblaggio delle plastiche (in marcia non si avvertono scricchiolii), tutte però rigide: dato il prezzo dell'auto, si poteva fare di più. Di buona qualità il rivestimento dei sedili, dall’aspetto robusto. Nella consolle centrale si nota subito il nuovo display a sfioramento di 7” da cui si gestiscono navigatore (1.100 euro), radio e lo smartphone, quest’ultimo attraverso la funzione Mirror Screen (disponibile a partire da novembre 2015) che replica il display del telefono nel monitor della vettura. Poco sotto, la leva del cambio, pratica da manovrare. Una nota sul vano di carico: davvero enorme e regolare, vi si accede tramite un ampio portellone con il vetro apribile separatamente (optional da 235 euro). I sedili della seconda fila si possono rimuovere per far posto a oggetti voluminosi.
“Pulita” e poco rumorosa
Le novità più interessanti che riguardano la Citroën Berlingo, però, sono sotto il cofano. Debutta infatti il nuovo propulsore 1.6 BlueHDi, omologato Euro 6, proposto in tre livelli di potenze: 75, 100 (anche con cambio robotizzato) e 120 CV. Abbiamo guidato quest'ultimo, abbinato al nuovo cambio manuale a sei marce, che si è rivelato riuscito nella scelta dei rapporti (la sesta marcia piuttosto “lunga” consente di mantenere basso il regime del motore alle velocità autostradali); apprezzabile anche la leggerezza del pedale della frizione. Il turbodiesel common-rail si dimostra davvero “sveglio” anche ai bassi regimi (sin dai 1500 giri si ha una spinta corposa e costante) e si fa sentire poco nell'abitacolo, di cui è stata migliorata l'insonorizzazione. Un punto in più a favore del comfort, che si avvantaggia anche delle nuove sospensioni, più efficienti nel filtrare le asperità della strada, ma senza concedere troppo al rollio, limitato anche quando si forza un po' il ritmo. I consumi su strade extraurbane rilevati dal computer di bordo nel corso del test non sono elevati: circa 17 chilometri con un litro, a fronte dei 22,7 km/l di omologazione. Di tutto rispetto anche i “numeri” dichiarati per quanto riguarda la velocità massima (176 km/h).
Sicurezza tra alti e bassi
La sicurezza di marcia è stata migliorata con l’adozione del dispositivo Active City Brake (250 euro) che evita (fino a 30 chilometri orari) i tamponamenti alle basse velocità agendo sui freni quando rileva un ostacolo (anche questo accessorio sarà disponibile da novembre). Peccato però che gli airbag per la testa e quelli laterali (470 euro in tutto), nella versione Feel, siano a pagamento.
Secondo noi
Pregi
> Bagagliaio. Davvero molto ampio e versatile.
> Motore. Brillante e poco rumoroso.
> Spazio. Abbondante per cinque persone.
Difetti
> Airbag. Sono di serie solamente i due frontali.
> Materiali. Le plastiche della plancia sono rigide.
> Posizione di guida. Il volante è un po' troppo orizzontale: ricorda quello dei veicoli commerciali.