Una bella svolta
Con questa seconda generazione della
Hyundai i20, la casa coreana rinnova completamente la sua utilitaria, proponendo un'auto più moderna e accattivante, che non ha più nulla del modello che sostituisce. Lunga poco più della precedente versione (404 cm contro 400), la Hyundai i20 è però più bassa e slanciata e ha un frontale piuttosto grintoso, che le dà maggiore personalità. Nell'insieme spiccano i fari ampi e sottili, le fiancate alte solcate da una profonda nervatura, il tetto che spiove verso la coda, il lunotto molto inclinato e i fanali che si sviluppano in senso orizzontale, accentuando la larghezza della macchina. Originali pure i montanti posteriori del tetto, celati da un rivestimento nero che sembra far parte del lunotto, facendolo apparire, quindi, molto avvolgente.
Ospitale e curata
Non deludono neppure gli interni della Hyundai i20, che si distinguono per l'abbondanza di spazio (specie per un'utilitaria), per le linee moderne e gradevoli e poco vistose e per l'assemblaggio preciso. Anche i materiali ci hanno convinto: sebbene le plastiche siano un po' rigide, hanno un aspetto gradevole e linee morbide. Riuscita anche la colorazione a due tinte, che rende più vivace l'abitacolo. Le poltrone sono ampie e comode (ma la regolazione dello schienale, a scatti, non è pratica) e il divano è largo e adatto ad accogliere anche tre adulti: lo spazio per la testa e le gambe è abbondante e, al centro, il pavimento è quasi piatto. Il baule è ampio (la capacità va da 326 a 1042 litri, mentre nel vecchio modello era di 295/1060) e ha il fondo che si può posizionare su due livelli, per suddividere meglio lo spazio nel vano e per formare un piano di carico piatto quando, scegliendo il livello più alto, si “butta giù” il divano. Scomoda però la soglia di carico, a 75 cm da terra
Il piccolo tre cilindri ha il giusto brio
Alla presentazione internazionale della nuova Hyundai i20 abbiamo potuto guidare la 1.1 CRDi con il tre cilindri 1.1 a gasolio da 75 CV, adatto sia a un uso cittadino dell'auto sia a viaggi autostradali, e caratterizzato da consumi molto contenuti (la casa parla addirittura di 25 km/l di media). Certo, ci si deve accontentare di prestazioni tranquille, ma quanto a economia di esercizio questo piccolo turbodiesel promette belle soddisfazioni: nel nostro test su un percorso misto (con tanta autostrada e strade statali) abbiamo rilevato (sul computer di bordo) una media di 17 km/l, lontana dal dato di omologazione, ma comunque molto soddisfacente. Il 1.1 a gasolio ha una buona prontezza di risposta, che garantisce un discreto scatto alla vettura, ha il pregio di non alzare troppo la voce e in marcia trasmette poche vibrazioni per essere un tre cilindri (qualche scossone si sente, invece, a freddo e da fermo). A voler ben guardare, forse, è la ripresa quella che soffre di più: le sei marce del cambio manuale sono ben spaziate, ma le ultime sono lunghe (per favorire i bassi consumi) e quando si tratta di riprendere velocità in fretta non resta che scalare di rapporto e armarsi di pazienza. Elevata la tenuta di strada della Hyundai i20 (andando un po' allegri la macchina ha reazioni equilibrate e, nelle situazioni d'emergenza, l'Esp interviene con prontezza ed efficacia). Le sospensioni non sono per nulla morbide e, in curva, il coricamento laterale dell'auto è limitato. Il cambio evidenzia innesti leggermente contrastati, ma non si impunta e ha una corsa della leva abbastanza contenuta. Un po' troppo leggero, invece, lo sterzo, che perde precisione in velocità; si comporta bene, però, alle basse andature.
A partire da 13.200 euro
In vendita già dal 26 novembre (ma il lancio ufficiale sarà a gennaio 2015), la Hyundai i20 è proposta in tre versioni (Classic, Comfort e Style): i prezzi partono dai 13.200 euro della Classic 1.2 da 75 CV che, di serie, offre (oltre ai sei airbag e all'Esp) il sistema di assistenza alle partenze in salita, i vetri elettrici anteriori, il "clima" manuale e il sedile di guida regolabile in altezza. La Comfort aggiunge i fendinebbia, la radio con Bluetooth, il cruise control e i sensori di parcheggio; la Style ha anche il “clima” automatico e gli specchi ripiegabili elettricamente, il volante riscaldabile, l’avviso in caso di cambio involontario di corsia. Tra gli optional, il tetto apribile in cristallo, lungo fin sopra i sedili posteriori. Niente navigatore, ma sopra la plancia c'è un supporto per smartphone con la ricarica (più avanti, comunque, ci sarà, a pagamento, anche il navigatore integrato, con schermo a sfioramento di 7"). Nei primi mesi sarà disponibile, a 14.800 euro, anche una versione speciale, la Login, col 1.2 a benzina da 84 CV, caratterizzata dal rapporto dotazione/prezzo più favorevole, con cerchi in lega di 16" e luci a led diurne.
Secondo noi
PREGI
> Comfort. Pur essendo un'utilitaria, con la i20 si viaggia comodi, grazie alle poltrone larghe e accoglienti e all'abitacolo spazioso e ben insonorizzato.
> Finiture. Rispetto al modello che sostituisce i passi avanti si vedono.
> Motore. È un tre cilindri dalla discreta potenza, che vibra poco, non si fa sentire troppo e dovrebbe avere il pregio di consumare poco.
> Tenuta di strada. La macchina ha un comportamento sincero, che raramente mette in difficoltà.
DIFETTI
> Ripresa. Le marce lunghe e la piccola cilindrata del motore non aiutano: per recuperare velocità in fretta si deve passare alla marcia inferiore.
> Soglia di carico. Alta da terra (75 cm), rende scomode le operazioni di carico di oggetti pesanti.
> Sterzo. Diventa un po' troppo leggero quando aumenta l'andatura.
> Visibilità. Il lunotto di dimensioni ridotte e i montanti posteriori del tetto, molto inclinati, creano qualche difficoltà nelle manovre di parcheggio (la retrocamera dà una mano, ma è in un pacchetto a pagamento).