Grinta e finezza
Si presenta possente, eppure slanciata, la
Jaguar F-Pace, prima suv del marchio inglese. Gli ingombri considerevoli (473 cm di lunghezza, 168 di altezza e ben 194 di larghezza) sono ben mascherati dal cofano anteriore molto lungo, dalla coda filante, dalle luci sottili e dalle enormi ruote, con diametro dei cerchi fino a 22”: tutti elementi tipici dei modelli recenti della casa inglese, come pure l'ampia mascherina rettangolare dagli angoli smussati e con griglia a nido d'ape. Alle forme aggressive si somma una realizzazione raffinata: la scocca (modulare, già utilizzata per le berline XE e XF) è composta per l'80% di lega di alluminio (con un risparmio di peso stimabile in oltre 50 kg); le porte sono in acciaio, e il portellone in materiale plastico. Le sospensioni sono a quadrilatero alto anteriormente e multibraccio dietro; ma i componenti sono tutti nuovi, per garantire carreggiate più larghe e una maggiore escursione delle ruote, come si conviene a una suv che deve poter essere usata anche in fuori strada.
Da 44.625 euro
La Jaguar F-Pace è già ordinabile, e i responsabili della casa inglese parlano di 10.000 contratti già firmati. Nonostante ciò, i tempi di consegna non dovrebbero essere drammaticamente lunghi: in Italia, a metà aprile ci sarà la presentazione nelle concessionarie, e le consegne inizieranno ufficialmente a maggio. Le versioni disponibili sono le 3.0 a benzina con compressore volumetrico (340 o 381 cavalli, solo 4x4 e automatiche, a partire da 61.675 euro); le 2.0d, a gasolio, con 179 CV, anche con cambio manuale e trazione solo posteriore (da 44.625 euro); infine, le 3.0d, sempre diesel, ma a sei cilindri e con 300 cavalli, solo a trazione integrale e automatiche, da 60.315 euro. Noi abbiamo guidato una 3.0d nell'allestimento Portfolio.
Proprio comoda
Le forme filanti non hanno compromesso lo spazio né la praticità: l'abitacolo della Jaguar F-Pace è molto arioso e potrebbe ospitare cinque adulti in un ottimo comfort, se non fosse per l'alto e largo tunnel che intralcia i piedi di chi siede dietro, al centro. In quattro, comunque, si sta comodissimi (lo schienale del divano ha pure l'inclinazione variabile). La posizione di guida è alta rispetto al suolo ma allungata, da sportiva; assai estese le regolazioni elettriche di sedile e volante (ma quest’ultima si paga a parte, 410 euro). La plancia si presenta semplice e la plastica nella parte inferiore dei pannelli non è delle più raffinate, ma a ricordarci che siamo su una suv di lusso provvedono il rivestimento in pelle dei sedili, la spessa moquette sul pavimento e gli inserti in legno; gradevole, moderno e ben leggibile il cruscotto interamente digitale (è uno schermo di 12”, con grafica e colori che cambiano in base alla modalità di guida selezionata) e valido anche lo schermo centrale a sfioramento (10,2”) del sistema multimediale. Molte funzioni sono, però, optional, come il navigatore (825 euro) e le Incontrol Apps (420 euro), che consentono di accedere alle app del proprio smartphone direttamente dal display dell'auto. Il grosso pomello che fuoriesce dal tunnel quando si avvia il motore e che permette di selezionare la marcia avanti o indietro non piacerà a tutti, ma di certo si fa notare; per inserire le marce in modalità manuale ci sono poi ampie e comode palette in color alluminio dietro il volante. Bene in generale gli altri comandi, anche se i tasti sul volante non sono proprio “dolci” nell'azionamento, e i pulsanti degli alzavetro elettrici, posti vicino ai vetri, nella parte superiore dei pannelli, sono inutilmente scomodi.
Il bagagliaio è buono, ma ottimo se paghi
Da una suv di queste dimensioni ci si attende anche un baule pratico e ampio. Ebbene, la Jaguar F-Pace non delude: il vano è di ben 650/1740 litri, considerando anche lo spazio sotto il pianale (se non occupato dal ruotino di scorta, optional a 235 euro). Il pianale è double-face (si può scegliere fra moquette o gomma); la cappelliera, rigida, può trovare posto sotto il piano; lo schienale del divano ha l'inclinazione regolabile e, pagando 50 euro in più, si può ripiegare tramite due comode levette vicine al portellone. Quest'ultimo è ampio e si può avere con apertura e chiusura automatiche (540 euro, o 640 per quello azionabile facendo scorrere un piede sotto il paraurti posteriore); costano 155 euro, invece, le guide in alluminio per fissare i bagagli.
Suv? A guidarla, non sembra
Due piccoli tasti sul tunnel centrale consentono di scegliere fra le modalità di guida Eco, Normal e Dynamic: variano la risposta di motore, cambio automatico, sterzo, “clima”, Esp e sospensioni elettroniche (optional, a 1.270 euro). Le differenze si notano più che altro nel funzionamento del cambio automatico a otto marce: di solito tanto reattivo quanto dolce nei passaggi di rapporto, in Eco tende ad “addormentarsi”, mantenendo un po' troppo a lungo le marce alte anche quando si accelera per riprendere velocità. In generale, comunque, il V6 biturbodiesel garantisce una spinta possente (ha 700 Nm di coppia massima) senza essere mai “brutale”. L'accelerazione impressiona: la casa dichiara 6,2 secondi nello “0-100” (e 241 km/h di punta massima). L'auto è anche molto maneggevole, assorbe con notevole àplomb le irregolarità del fondo e curva con precisione; “fluido” e rassicurante lo sterzo. Ok il comfort: il rumore dovuto a motore, rotolamento delle gomme e aria sulla carrozzeria è sempre modesto. Il cambio ha i rapporti superiori lunghi (a 130 orari, in ottava marcia, il 3.0 è a soli 1700 giri) che aiutano a mantenere entro valori accettabili i consumi: a fronte dei 16,7 km/litro dichiarati dalla casa, noi abbiamo letto nel cruscotto un valore prossimo a 12. La Jaguar F-Pace vanta anche buone doti anche in fuori strada: 21,3 cm di luce a terra e possibilità di guado fino a 52 cm di altezza sono valori di tutto rispetto, ai quali va sommata la trazione integrale che può trasmettere fino al 50% della coppia alle ruote anteriori in caso di slittamento di quelle posteriori, e il sistema ASR che regola automaticamente la risposta dell'auto in base al tipo di fondo (dall'asfalto fino alla neve profonda o al ghiaccio).
Utile, quel braccialetto
Tenuto conto del prezzo, la dotazione potrebbe essere più completa: di serie ci sono l'antifurto perimetrale, l'avviso in caso di uscita involontaria dalla corsia di marcia e i sensori di parcheggio posteriori (fondamentali, date le dimensioni “mini” del lunotto). Ma la lista degli optional è lunghissima: si pagano a parte anche accessori che si darebbero per scontati, come il ricircolo automatico del “clima” (140 euro, con il cassetto refrigerato), nonché i retrovisori esterni ripiegabili elettricamente (280 euro) e quelli con il sistema di controllo dell'angolo cieco (665); i fari sono bixeno di serie, ma per avere i più moderni bi-led servono 1.345 euro. Segnaliamo infine un optional innovativo e interessante: la Activity Key (370 euro). Si tratta di un braccialetto “elettronico” impermeabile che consente di aprire e chiudere l'auto (impedendone l'avviamento) semplicemente avvicinandolo alla J della scritta Jaguar sul portellone, lasciando la chiave vera e propria nel cassetto dell'abitacolo: un dispositivo utile per chi fa sport o va al mare.
Secondo noi
PREGI
> Guida. L'auto è maneggevole e precisa in curva; ottimo il “feeling” garantito dallo sterzo.
> Prestazioni. Si raggiungono in un lampo velocità elevate.
> Spazio. Abitacolo e bagagliaio sono molto ampi.
DIFETTI
> Dimensioni. L'auto è lunga e molto larga: nei parcheggi e nel traffico non è il massimo.
> Dotazione. Alcuni optional dovrebbero essere inclusi nel prezzo.
> Particolari interni. Non tutto, nell'abitacolo, è realizzato con l'attenzione che ci si aspetta in un'auto da quasi 70.000 euro.