La prima Jaguar elettrica è una confortevole crossover con il piglio da coupé, spinta da due motori a corrente da 200 CV ciascuno: uno muove le ruote anteriori, l'altro quelle posteriori. Ad alimentarli sono le batterie agli ioni di litio (garantite otto anni o 160.000 km) montate sotto il pavimento dell'abitacolo, che promettono fino a 470 km di autonomia. Una volta esaurite, si possono rigenerare collegando il cavo in dotazione all’attacco nel parafango anteriore sinistro: da una presa 220 V e con 7 kW richiedono 13 ore per la rigenerazione completa. Invece, a un punto di ricarica rapida da 100 kW, in 40 minuti gli accumulatori raggiungono l’80% dell’efficienza. Nonostante la sinuosa carrozzeria l'abitacolo è spazioso (un po' meno il baule): sul divano si sta bene pure in tre. Scenografica e chiara la strumentazione digitale e di buona qualità le finiture; tuttavia, qualche dettaglio, come le tasche delle porte prive di rivestimento morbido, è trascurato. Ricco il sistema multimediale a due schermi sovrapposti e dotato di Android Auto e Apple CarPlay, anche se manca la piastra per la ricarica wireless e la risposta al tocco non è sempre immediata. Nella guida basta poco tempo per acquistare dimestichezza con il sistema (disattivabile) che, una volta rilasciato l'acceleratore, rallenta rapidamente la I-Pace recuperando al massimo l'energia, trasformandola in corrente e immagazzinandola nelle batterie: permette di muoversi semplicemente dosando "il gas", riducendo al minimo l'uso del pedale del freno. Se dotata di sospensioni pneumatiche la Jaguar I-Pace ha un'agilità sorprendente per un'auto pesante oltre 2200 kg. A rendere perfino divertente la guida contribuiscono lo sterzo diretto e la spinta decisa, quanto istantanea, dei motori elettrici. Validi insonorizzazione e assorbimento, a patto di non "esagerare" con la misura dei cerchi: con quelli di 22'' le asperità più marcate non sono filtrate al meglio.