Ti fa capire subito chi è
La linea della
Jeep Cherokee, a un anno e mezzo dal lancio, non cambia, e si conferma riuscita: l’elemento che caratterizza il frontale è la grande mascherina divisa in sette elementi verticali, affiancata da sottili fari a led che rendono l’insieme più filante e aggressivo. La parte posteriore è meno personale ma ugualmente piacevole: i sottili fanali orizzontali sono alla base del lunotto, piuttosto piccolo e inclinato, che penalizza parecchio la visibilità posteriore (fortunatamente, per la ricca versione Limited che abbiamo guidato la telecamera è di serie). Tra l’altro, il campo visivo non è ottimale neppure davanti: i montanti anteriori inclinati disturbano. Da notare che la parte inferiore dei paraurti e il profilo che protegge i parafanghi sono in plastica non verniciata, meno sensibili e “delicati” ai graffi: un vantaggio per chi usa parecchio l’auto sugli sterrati e in città.
Lo spazio non manca
Saliti a bordo, la prima impressione è che l’abitacolo della Jeep Cherokee non sia molto ampio, per via della superficie vetrata poco estesa; in realtà, i centimetri cubi abbondano (così come i portaoggetti: sono numerosi). Davanti si sta davvero comodi e, in particolare, si apprezzano la posizione di guida rialzata (il volante è registrabile pure in profondità) e le regolazioni elettriche del sedile. Il divano, che accoglie senza problemi tre adulti, è scorrevole (consente di rinunciare a un po’ di spazio nel baule, in favore dei passeggeri dietro) ma disturbano solo un po’ il tunnel della trasmissione e le bocchette per l’aria. Gli interni sono assemblati con cura, i materiali di qualità: non soltanto quelli che rivestono i sedili, tutti in pelle (di serie per la Limited), ma pure le plastiche morbide della plancia. Quest’ultima, dalla forma un po’ massiccia e poco originale, ospita al centro lo schermo di 8,4” che gestisce il sistema multimediale e il navigatore (di serie), di utilizzo intuitivo. Non così pratici, invece, i pulsanti presenti nel volante per la radio, il telefono, il cruise control e il computer di bordo.
Il turbodiesel che ci voleva
Nella guida si apprezza subito la silenziosità (in tutte le situazioni) e la prontezza del nuovo motore turbodiesel 2.2 Multijet, che ha debuttato proprio nella Jeep Cherokee. Abbiamo testato la variante più potente, da 200 cavalli (questo quattro cilindri c’è anche con 185 CV) che nonostante il peso non certo “piuma” della vettura (1878 kg) garantisce una spinta vigorosa ma allo stesso tempo progressiva, da 1800 giri fino a quasi 5000. Gli 8,5 secondi dichiarati dalla Jeep per passare da 0 a 100 km/h sembrano infatti alla portata della nuova Cherokee, così come la velocità massima (204 km/h). Nonostante le prestazioni, i consumi non sono esagerati: 17,5 chilometri con un litro la percorrenza media secondo il dato ufficiale. Noi, stando al computer di bordo, ci siamo fermati a 11 km/l: un risultato soddisfacente, considerando che il percorso del test si snodava anche lungo strade di montagna, con parecchi tornanti. Quanto al cambio automatico, in virtù delle sue nove marce trova sempre il rapporto più adatto alla situazione, ma non è un “mostro” di rapidità (sebbene sia adeguato alla vettura): i passaggi di marcia, soprattutto le scalate, potrebbero essere più rapidi; inoltre, è privo delle “palette” al volante per inserire manualmente i rapporti. La taratura piuttosto morbida delle sospensioni privilegia il comfort: le asperità vengono filtrate efficacemente, ma quando si forza il ritmo nei percorsi misti la carrozzeria si corica un po’ di lato negli inserimenti in curva e l’avantreno tende ad allargare la traiettoria, per quantoa non in maniera esagerata. La sicurezza è garantita anche dalla trazione 4x4 e dal dispositivo Selec-Terrain che consente di selezionare il tipo di guida (su neve, sabbia/fango o sportiva) per avere una configurazione specifica, o di utilizzare la modalità automatica. Lo sterzo è abbastanza leggero in manovra, ma poco diretto e parecchio demoltiplicato (occorrono ampi movimenti del volante anche per piccoli angoli di sterzata), un aspetto che penalizza un po’ il piacere di guida. Potenti e ben modulabili i freni.
Secondo noi
PREGI
> Comfort. Le sospensioni assorbono bene le asperità e il motore è poco rumoroso.
> Dotazione. La Limited è ricca: di serie anche i sedili in pelle e il sistema multimediale con navigatore.
> Spazio. Pure chi siede dietro ha un buon agio, e può contare sul divano scorrevole.
DIFETTI
> Comandi. I numerosi pulsanti nelle razze del volante non sono semplici da gestire.
> Sterzo. Poco diretto e fin troppo demoltiplicato, limita il piacere di guida.
> Visibilità. Finestrini e lunotto piccoli, montanti anteriori inclinati. La telecamera posteriore, però, aiuta.