Kia Niro: ibrida e a Gpl, così c’è solo lei

La Kia Niro è una personale crossover che, nella versione full hybrid, è stata aggiornata da poco per consumare meno: ha 129 CV. Su questa base debutta ora la variante a Gpl (entrambe sono anche guidabili dai neopatentati), che la casa chiama “Tri-Fuel”: ha 126 CV ed è l’auto oggetto del test. Finora nessun costruttore aveva proposto un’ibrida a Gpl; la Niro, che è modificata presso la cuneese Brc, comporta un supplemento di 2.000 euro e non perde un litro di bagagliaio. Inoltre, secondo la casa, un pieno di Gpl (meno di 30 euro) basta per quasi 700 km. La bombola del gas, da 40 litri effettivamente utilizzabili, è nel vano che nelle altre versioni può ospitare il ruotino di scorta optional. La Brc si è occupata anche dei test di durata: sono stati percorsi in totale 400.000 km, il 90% dei quali in autostrada (la condizione più stressante poiché lavora quasi sempre solo il motore termico). Alla fine è stato controllato lo stato della meccanica e i risultati hanno consentito alla casa di mantenere invariata la garanzia: ben 7 anni o 150.000 km.

I consumi promettono di essere bassi: la casa parla di 17,2 km/l in media andando a Gpl. Come per tutte le auto a gas, il consumo è maggiore della versione solo a benzina (il valore dichiarato è di 21,2 km/l) ma, dato che il gas costa meno della metà della “verde”, il vantaggio è netto. Calcolatrice alla mano, considerando solo le spese di carburante servono circa 80.000 km per recuperare i 2.000 euro di sovrapprezzo. C’è poi da considerare la manutenzione extra, con cambio delle candele più ravvicinato (ogni 90.000 km anziché 150.000), nuovi filtri del gas ogni 15.000 km e la sostituzione del serbatoio allo scadere dei dieci anni dall’immatricolazione (poco meno di 500 euro); alla lunga, comunque, si risparmia. Come in tutte le auto a Gpl, le emissioni di CO2 sono inferiori della variante a benzina e le Niro HEV a Gpl con i cerchi di 16” stanno persino sotto i 100 g/km di CO2. Una soglia, questa, che permette di entrare senza pagare in alcune Ztl come l’Area C a Milano. Inoltre, essendo omologata sia come ibrida sia come auto a Gpl, gode delle agevolazioni previste per entrambi i tipi di auto dalle varie amministrazioni locali: “bollo” ridotto, accesso libero alla Ztl, parcheggio gratuito sulle strisce blu e altro ancora.

La full hybrid a Gpl (da € 34.450) è offerte nelle stesse versioni di quella a benzina. Quella provata è la più ricca, la Evolution. È ricca e full optional (di serie perfino la vernice metallizzata) e, a differenza della Evolution a “verde”, non può essere omologata come autocarro e non può avere il ricco Premium pack (2.750 euro). Questo comprende l’head-up display, i rivestimenti in ecopelle, le regolazioni elettriche per il sedile del passeggero, la ventilazione per entrambe le poltrone, la frenata automatica in retromarcia, il sistema di parcheggio automatico comandabile dalla chiave (stando all’esterno) e l’hi-fi della Harman Kardon. Proprio quest’ultimo è il motivo per cui il pacchetto non si può avere nelle Niro a Gpl: il subwoofer dovrebbe stare al posto della bombola.

L’unico dettaglio dell’abitacolo che permette di riconoscere la variante a gas è il tasto di commutazione, che integra anche l’indicatore di livello del Gpl: è in una posizione ben visibile (nel tunnel, davanti al rotore che comanda il cambio). I tecnici ci hanno spiegato che non è stato possibile integrare nel cruscotto le indicazioni del consumo e del livello del gas poiché ciò avrebbe richiesto un accesso diretto alla centralina della vettura. Per il resto, l’abitacolo rimane arioso per quattro adulti. Bene anche il bagagliaio: considerando che la Niro è lunga 442 cm, 425 litri non sono male e il portellone motorizzato è di serie. Tanti i vani portaoggetti (ma le tasche nelle porte sono un po’ piccole) e il sistema multimediale di 10,3” ha tutto ciò che serve: è ricco, curato nella grafica, ampiamente personalizzabile e con piastra di ricarica dei cellulari di serie (ma per Android Auto e Apple CarPlay serve comunque il cavo).

In marcia i cavalli in meno sono inavvertibili, anche perché il motore a corrente (che risponde per primo e con immediatezza) è invariato. Confermato anche il buon confort: i pochi kg in più dell’impianto a gas non hanno compromesso la taratura delle sospensioni, che filtrano a dovere buche e rattoppi dell’asfalto. Comoda anche la doppia funzione delle levette dietro le razze del volante: in modalità. Sport si usano per cambiare marcia, nella Eco permettono di variare su 4 livelli il recupero d’energia elettrica e il freno motore. A questa si aggiunge la modalità Auto: l’auto regola da sé il freno motore in base alla presenza o meno di auto davanti e al tipo di strada (“letto” sulle mappe del navigatore). A punto anche il sistema di guida semiautonoma, mentre in manovra si apprezzano i sensori di distanza anche davanti (di serie dalla Style, € 37.200) ma le luci posteriori sono basse ed esposte agli urti: è possibile che altri veicoli le danneggino in manovra.