Tre centimetri più corta di una Fiat Panda (362 cm da un paraurti all’altro), la Leapmotor T03 è una citycar cinese importata in Italia dal gruppo Stellantis, che ha creato una joint venture con la Leapmotor per vendere questa auto nelle sue concessionarie, occupandosi anche della manutenzione e dei pezzi di ricambio. Presto, poi, le vetture saranno prodotte nella fabbrica polacca ex-FCA di Tychy. La Leapmotor T03 ha forme tondeggianti ed è la principale rivale della Dacia Spring, costruita in Cina e con prezzi che partono da € 17.900. Ma neppure la Spring più ricca (la Extreme da € 19.900) può avere la guida semiautonoma, il tetto in vetro e molto altro, che invece la Leapmotor T03 offre di serie.
La Leapmotor T03 c’è in una sola versione che costa € 18.900 (in offerta a € 17.900 per il primo periodo) ed è molto ricca: di serie il freno di stazionamento e tutti gli alzacristallo elettrici, gli specchietti regolabili elettricamente, i sensori di parcheggio, la retrocamera, il tetto in vetro con tendina motorizzata, i cerchi in lega di 15” e sei airbag. Non manca un sistema di guida semiautonoma di livello 2: l’auto può mantenersi al centro della corsia e alla giusta distanza dalle auto che la precedono senza interventi del guidatore, che deve solo tenere le mani sul volante poiché rimane legalmente responsabile. Inoltre, c’è anche il monitoraggio dell’angolo cieco, i cui sensori vengono usati anche per avvisare se sta arrivando qualcuno da dietro mentre apriamo le porte da fermi. Insomma, è un’auto full optional: si può scegliere solo il colore della carrozzeria fra bianco, grigio metallizzato e blu.
La presa di ricarica è nel frontale e accetta 6,6 kW in corrente alternata e 48 kW in continua. Non sono valori elevati, ma data la grandezza limitata della batteria (37,3 kWh nominali, di cui 36 realmente utilizzabili) e il fatto che questa vettura è destinata soprattutto alla città (dove promette di percorrere 395 km con una carica) ci si può accontentare. D’altra parte, la Dacia Spring si ferma a 7 kW in alternata e fa pagare il caricatore in corrente continua (da 30 kW massimi).
Avvicinandosi, le porte si sbloccano automaticamente anche senza chiave; basta l’app del telefonino, che si collega via Bluetooth all’auto. L’abitacolo è arioso, con plancia dalle forme semplici ma attuali e materiali che, per una citycar, non deludono. Specifici per l’Europa i rivestimenti in tessuto scuro, gradevoli nell’aspetto e morbidi, e curata da grafica dei due schermi. Quello di 8” fa da cruscotto e ripete anche le indicazioni del navigatore; l’altro, di 10,1” (montato un po’ in basso e afflitto da molti riflessi) è riservato al sistema multimediale e al “clima”. Quest’ultimo è manuale, si gestisce solo dal display e ha una logica un po’ “contorta”: ci sono tasti virtuali separati per aria fredda e calda e i suoi comandi (compreso quello del ricircolo dell’aria) non sono sempre in primo piano, ma vanno ricercati in un sottomenù. Ben pensata, invece, la funzione che porta in primo piano in qualunque momento i tasti virtuali per gestire il mantenimento di corsia e l’allarme di superamento di velocità: basta far scorrere il dito da sinistra verso destra sul monitor.
L’infotainment è reattivo, ma privo di Android Auto e Apple CarPlay: al massimo si può usare un’app che replica nella plancia la schermata del telefonino. Sebbene l’auto riceva aggiornamenti al software per tutta la vita grazie alla sim integrata, Android Auto e Apple CarPlay arriveranno solo sui nuovi esemplari e fra diverso tempo: è richiesto un hardware diverso. In compenso, un imminente software dovrebbe portare la funzionalità RDS (Radio Data System): quella che mostra il nome delle stazione sullo schermo. Adesso, infatti, c’è solo la frequenza.
A dispetto delle dimensioni compatte, lo spazio a bordo è generoso per le gambe: anche regolando il sedile per un guidatore alto 190 cm, dietro c’è posto per un adulto della stessa altezza. Due soli, però, i posti sul divano. Tanti anche i centimetri sopra la testa, nonostante la presenza del tetto panoramico con tendina motorizzata che sottrae spazio in altezza. Decisamente meno favorevole la situazione del bagagliaio, di soli 210 litri e con una bocca di carico piuttosto stretta. Inoltre lo schienale del divano è in un unico pezzo: facendolo scendere per caricare oggetti voluminosi, l’auto diventa una “due posti”.
I 95 CV imprimono alla leggera Leapmotor T03 un bella vivacità: la risposta dell’acceleratore è lineare e anche i sorpassi non sono mai un problema, non solo quando si seleziona la modalità Sport (le altre sono Comfort ed Eco, ma tutte e tre risultano piuttosto simili fra loro). Facile anche gestire i rallentamenti, mentre la frenata rigenerativa è presente ma non “esagerata”: grazie anche allo sterzo poco affaticante e al buon molleggio, la T03 si guida con poco impegno.
Motore elettrico | trifase |
Potenza massima complessiva kW (CV) | 70 (95) |
Coppia max Nm | 158 |
Tipo batteria | ioni di litio |
Tensione - capacità | n.d. - 36 kWh |
Potenza max di ricarica dalle colonnine | |
In corrente alternata | 6,6 kW |
In corrente continua | 48 kW |
Tempo di ricarica | circa 6 ore (a 6,6 kW) |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 130 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 12,7 |
Autonomia (km, ciclo WLTP) | 265 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 362/157/165 |
Passo cm | 240 |
Posti | 5 |
Peso in ordine di marcia kg | 1175 |
Capacità bagagliaio litri | 210/880 |
Pneumatici (di serie) | 165/65 R 15 |