La prima 4x4 del Tridente

È la sorella “minore” della 3.8 V8 da 530 CV: sotto il cofano anteriore della
Maserati Quattroporte, infatti, non ha un otto cilindri, ma un altrettanto moderno 3.0 V6 biturbo a iniezione diretta di benzina, abbinato al cambio automatico a otto marce. A rendere unica questa versione della nuova Maserati Quattroporte, però, è la trazione integrale, che per la prima volta fa la sua comparsa su un modello di serie della casa italiana.
Motore made in Maranello

Basta dare un’occhiata ai dati dichiarati dalla casa per rendersi conto che la Maserati Quattroporte 3.0 V6 non ha particolari complessi di inferiorità nei confronti della V8. Per la casa, i 410 CV e i 550 Nm di coppia massima del 3.0 garantiscono uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi, contro i 4,7 della V8, e una velocità massima di 283 all’ora (la V8 tocca i 307). Del resto i due motori, progettati dalla Maserati e assemblati nella fabbrica della Ferrrari a Maranello, condividono la maggior parte dei componenti più importanti: sono uguali, infatti, i valori di alesaggio e il design della camera di combustione, la tecnologia di comando delle valvole con quattro variatori di fase, la sovralimentazione a due turbo (montati in parallelo, uno per bancata e alimentati ciascuno da un proprio intercooler) e il sistema di iniezione diretta, oltre all’alternatore, al motorino d’avviamento e al servosterzo idraulico. Notevoli i valori di potenza specifica (ben 137 CV/litro) e di coppia specifica (183 Nm/litro, addirittura superiore ai 171 Nm/litro della V8). Ma, come si è detto, solo la Maserati Quattroporte V6 può essere scelta tanto a trazione posteriore quanto nella versione integrale Q4: una soluzione, questa, che non solo rende più sicura la guida su asfalto a scarsa aderenza, ma migliora la tenuta di strada ed esalta le prestazioni anche su fondo asciutto (tanto che lo scatto ufficiale della 3.0 a trazione dietro è peggiore di 2 decimi rispetto a quello della Q4).
Da “posteriore” a “integrale” in 150 millisecondi

Il sistema 4x4 messo a punto per la Maserati Quattroporte, in condizioni di guida normali e con fondo asciutto, è in grado di inviare il 100% della trazione alle ruote posteriori per poi passare istantaneamente (in soli 150 millisecondi) a una distribuzione 50/50 tra asse anteriore e asse posteriore: a garantire al veicolo la migliore ripartizione di coppia ci pensa il sistema elettronico. Lavorando assieme all’Esp, il computer di bordo e la centralina del sistema AWD monitorano tutti i parametri di funzionamento dell’auto, reagendo specificamente a ogni situazione. Quando la vettura è a velocità sostenuta e costante, la centralina elettronica trasferisce tutta la coppia sull’asse posteriore per garantire la massima efficienza e continuità di trazione. Il sistema è però pronto a reagire nel caso si verifichi una condizione critica, garantendo una maggiore sicurezza di marcia: il guidatore viene tenuto informato su queste variazioni attraverso lo schermo al centro del cruscotto, in cui viene visualizzata la ripartizione della coppia tra i due assi. Come la V8, anche la 3.0 V6 è proposta solo con il cambio automatico ZF a otto rapporti. Cinque le modalità impostabili: Auto Normal, Auto Sport, Manual Normal, Manual Sport e I.C.E. (Increased Control & Efficiency), una strategia che attiva una serie di funzioni intese a ridurre consumi, emissioni e rumore in tutte le condizioni di guida, “ammorbidendo” la risposta della vettura anche su superfici a bassa aderenza.
Scarico accordato per “cantare” al meglio
Anche il suono del motore è stato studiato per accrescere il piacere di guida. Il sistema di scarico della Maserati Quattroporte è controllato da valvole pneumatiche, inserite nei condotti di ciascuna bancata, che hanno la funzione di controllare il passaggio dei gas combusti. Nella modalità Normal, le valvole di bypass sono chiuse fino a 4200 giri, per assicurare un suono del motore non troppo invadente. In modalità Sport le valvole di scarico si aprono per permettere il percorso più diretto possibile ai gas in uscita, assicurando così le massime prestazioni e l’inconfondibile rombo del motore.
Scatta come una belva

Ma veniamo alla parte dinamica. Una volta seduti sulla comoda poltrona in pelle e dopo aver premuto il pulsante d’avviamento, ci si trova immersi nel lusso e nell’eleganza, accompagnati dall’educato (ma grintoso) suono rauco del V6. Appena si affonda il piede sull’acceleratore, però, emerge tutto il carattere sportivo della Quattroporte: il suono del biturbo diventa un ruggito e al salire dei giri (verso quota 7000) si trasforma in un autentico urlo. La spinta è impressionante e, in soli 4,7 secondi, ci si trova a 100 km/h (è il dato dichiarato, ma nella nostra prova nel circuito di Balocco, in provincia di Vercelli, ci è parso assolutamente realistico, come del resto i 283 km/h di velocità massima), ben assecondati dal fulmineo cambio automatico con levette al volante. In piena accelerazione, a spingere sono tutte e quattro le ruote, per aumentare la trazione; in curva l’Abs, l’Esp e il sistema AWD “dialogano” per garantire la migliore tenuta di strada. Tanta potenza e agilità in pista fanno quasi dimenticare di essere alla guida di un bestione di quasi due tonnellate, oltre che lungo ben 526 cm. Vista da ferma, infatti, la Maserati Quattroporte non fa assolutamente trasparire le sue doti da sportiva di razza; e invece la potenza del motore, la tenuta di strada, la rapidità e la sicurezza con cui si entra in curva e la consistenza dello sterzo sono da vera purosangue. Certo, in città le cose cambiano. E parecchio. Ci si accorge, infatti, di quanto sia scarsa la maneggevolezza dell’auto, ampio il raggio di sterzata (per forza: con 317 cm di passo…) e quasi inesistente la “propensione al parcheggio” (se non ci si trova in una piazza d’armi, meglio desistere). In compenso il motore si dimostra fluido e generoso: basta sfiorare l’acceleratore per imprimere una bella spinta, senza strappi e sussulti di alcun tipo. In autostrada si viaggia in totale relax, con la possibilità di godere del comfort e del lusso dell’ampio abitacolo. Forse avremmo preferito un rumore un po’ meno invadente: alla lunga, infatti, il coinvolgente suono del biturbo della Maserati Quattroporte può diventare fastidioso. Infine, il capitolo consumi: i dati ufficiali parlano di 9,5 km/l in media. Non male, anche se noi non siamo andati oltre i 7 (almeno stando al computer di bordo a fine test, su strade statali e in autostrada).
Dotazione migliorabile
L'equipaggiamento di serie della Maserati Quattroporte 3.0 V6 Q4 include i sedili anteriori riscaldati in pelle firmata Poltrona Frau, con regolazione elettrica a 12 posizioni; il climatizzatore a due zone; il navigatore; le tendine laterali posteriori elettriche e la radio da 600 W con 10 altoparlanti. Tra gli optional c’è anche un sofisticato impianto audio, il Premium Surround System di Bowers & Wilkins da 1280 W, con 15 altoparlanti. Mancano, però, alcuni accessori che migliorano la sicurezza, come il cruise control con frenata automatica e i sensori che segnalano se una vettura ci sta superando, ormai diffusi anche su auto decisamente meno costose. In concessionaria ad agosto, a 110.635 euro.
Secondo noi
PREGI
> Cambio. L’automatico a otto marce della tedesca ZF è rapido ma anche dolce, e ha una logica di funzionamento adeguata al tipo di macchina.
> Motore. Per prestazioni e regolarità di funzionamento, il 3.0 V6 biturbo a iniezione diretta non fa rimpiangere il 3.8 V8 al top della gamma.
> Tenuta di strada. Grazie alla raffinatezza delle sospensioni elettroniche (quadrilatero anteriore e mutilink a cinque bracci posteriori) e alla trazione integrale, la Quattroporte è sempre “attaccata” alla strada.
DIFETTI
> Agilità in città. La stazza della macchina rende difficili le manovre in spazi ristretti: un difetto “fisiologico”.
> Comfort in autostrada. Sulle lunghe distanze il rombo del motore può anche diventare fastidioso.
> Dotazione di sicurezza. Mancano (anche tra gli accessori a pagamento) alcuni dispositivi oggi diffusi pure su auto molto meno costose.