Sa farsi notare
In arrivo a giugno, ma ordinabile già nei prossimi giorni (per ora, gli allestimenti e i prezzi di alcuni optional non sono ancore definitivi), la
Opel Corsa OPC è la più “cattiva” della famiglia: la linea (la carrozzeria a tre porte è l'unica disponibile per questa versione) è moderna e piacevole, caratterizzata dai finestrini posteriori di forma triangolare, che limitano, tuttavia, una visibilità già penalizzata dal lunotto piccolo e dai larghi montanti (la telecamera posteriore, optional, dovrebbe costare 350 euro). Se già nelle versioni “normali” gli elementi che richiamano la sportività (i fanali posteriori che si allungano anche sul portellone e la fiancata “mossa” da due nervature) non mancano, la OPC è ancora più grintosa: il frontale si caratterizza per le prese d’aria aggiuntive, una sottile, nella parte anteriore del cofano, e due nel paraurti (dove, nelle altre Corsa, si trovano i fendinebbia). Alla sommità del portellone c’è uno spoiler che si può avere in due versioni diverse: una, di serie, più “discreta”, e una più “cattiva”, come quella dell'auto che abbiamo guidato. Il doppio scarico cromato aggiunge un ulteriore elemento di aggressività.
Sportiva, ma senza esagerare
Sebbene la carrozzeria sia aggressiva, gli interni non sono caratterizzati in modo vistoso. La Opel Corsa OPC si differenzia dalle “sorelle” più tranquille per parecchi elementi, ma quello che salta subito all’occhio sono i sedili sportivi Recaro (quelli rivestiti in pelle costano 1.500 euro in più), efficaci nel contenere il corpo in curva, ma non troppo ingombranti: lo spazio per le persone è buono anche dietro (i piccoli finestrini posteriori, però, rendono l'abitacolo piuttosto opprimente). Gli altri dettagli più “racing” sono il volante in pelle con la sezione inferiore piatta e la pedaliera e il battitacco in alluminio. La plancia è semplice, con la parte superiore in plastica morbida e un inserto orizzontale in plastica lucida color antracite. Nel cruscotto, due strumenti tondi, separati dall'ampio display del computer di bordo; sono ben leggibili, a differenza dello schermo a sfioramento di 7” (troppo in basso) che gestisce l’Intellilink, il sistema (optional, a 300 euro) che consente di visualizzare il navigatore satellitare, immagini e video, e di ascoltare dall’impianto audio dell’automobile le tracce musicali memorizzate nel proprio telefonino. Piuttosto difficili da raggiungere anche i comandi del “clima” automatico, a loro volta collocati troppo in basso. I portaoggetti e le tasche sono ampi, ma il cassetto di fronte al passeggero è privo di illuminazione. La capacità del vano di carico, di 285 litri, è nella media della categoria delle utilitarie.
Aggredisce le curve ma non è “scorbutica”
Il 1.6 turbo a benzina a iniezione indiretta deriva da quello utilizzato dalla precedente generazione, ma è stato “vitaminizzato” passando a 207 CV. Inoltre, la curva di coppia è più favorevole, con 245 Nm erogati tra 1.900 e 5.800 giri, e si può contare su un overboost che innalza, temporaneamente, il valore di ulteriori 35 Nm. La potenza viene scaricata a terra in modo progressivo, senza “buchi”: già dai 2.000 giri la spinta è davvero notevole, e cresce senza sosta sino a quasi 6.000. La velocità massima dichiarata dalla casa è di 230 km/h (il percorso, misto, non ci ha permesso neppure di avvicinarla), e lo “0-100” richiede 6,8 secondi. Nonostante questi numeri da sportiva pura, i consumi omologati non sono eccessivi: 13,3 km/l in media. Noi, nel nostro test, ci siamo fermati a 9,5, ma in alcuni tratti abbiamo “spremuto” parecchio la meccanica. Rapido negli innesti delle marce, ma non molto preciso, il cambio manuale a sei rapporti, l’unico disponibile (niente automatico, per ora). La vettura non mette mai in difficoltà, anche quando si forza l'andatura: ci si trova senza accorgersene a velocità “proibite”. La tenuta di strada è sempre elevata, il rollio molto limitato: merito dell’assetto della Opel Corsa OPC, che, con il pacchetto Performance (2.500 euro) presente sulla vettura guidata, ha una taratura delle sospensioni ancora più rigida (ma non troppo punitiva per la schiena), dischi dei freni maggiorati, cerchi in lega di 18” (di serie, sono di 17”) e differenziale autobloccante meccanico.
Pensa anche alla sicurezza
Oltre all'Esp, ai sei airbag e ai fari bixeno a orientamento automatico di serie, nella Opel Corsa OPC si possono avere equipaggiamenti spesso riservati ad auto di categoria superiore: dai sensori che rilevano la presenza di altri veicoli nell’angolo cieco dei retrovisori esterni al sistema Opel Eye (circa 500 euro), che “legge” i cartelli stradali e li visualizza nel cruscotto, avvisa se la vettura sta lasciando la propria corsia senza che la “freccia” sia stata azionata e controlla che se la distanza di sicurezza dal veicolo che precede sia sufficiente.
Secondo noi
Pregi
> Abitabilità. Considerando le dimensioni esterne e il tipo di vettura, è buona.
> Guida. L'auto pare davvero “incollata” alla strada.
> Motore. Molto potente ma non brusco nell'erogazione.
Difetti
> Cambio. Un comando valido, ma manca un po’ di precisione.
> Comandi. Quelli del “clima” e lo schermo dell'Intellilink sono collocati troppo in basso.
> Visibilità. In “retro”, i montanti posteriori e le estese aree nere ai lati del lunotto rendono consigliabili i sensori di distanza o la retrocamera (optional).