Opel Mokka: col mild hybrid è proprio arzilla

La Opel Mokka è una vivace crossover compatta (è lunga 415 cm) dallo stile personale, lanciata cinque anni fa. Ora si aggiorna con lievi cambiamenti a livello estetico, un nuovo infotainment, l’omologazione alla normativa antinquinamento Euro 6e e una versione mild hybrid a benzina da 136 CV. Restano in vendita le 1.2 a benzina da 131 CV (con cambio automatico a 8 rapporti) o da 136 CV col manuale a 6 marce. Quest’ultima è la versione meno costosa (da 26.200 euro), con un prezzo di partenza più basso di 900 euro. C’è anche l’elettrica con 156 CV e 403 km di autonomia media dichiarata (da 36.700 euro).

All’esterno i cambiamenti sono pochi e quasi tutti concentrati nel frontale. Al centro della mascherina nera c’è il nuovo logo (più stilizzato) della casa, mentre ai lati delle sottili luci diurne ci sono degli inediti listelli luminosi orizzontali (ripresi anche nel posteriore).

Le novità sono soprattutto all’interno (dove abbondano le plastiche rigide, ma comunque gradevoli e ben assemblate); nuovo il sistema multimediale, ripreso dalla Jeep Avenger, con cui la Mokka condivide anche la base meccanica (le due case sono nello stesso gruppo industriale): è di 10”, orientato verso il guidatore e abbinato a un cruscotto digitale della stessa misura. I due schermi hanno una buona risoluzione, il look delle icone è più moderno e il display centrale è abbastanza “svelto” nel rispondere ai comandi.

La Opel Mokka dispone anche del supporto dell’intelligenza artificiale di ChatGPT (gratis per i primi sei mesi dall’acquisto, poi diventa a pagamento). Si attiva dicendo “Ehi, Opel” e può dare informazioni sul tipo d’itinerario (o sul ristorante) scelto, sulle canzoni che si ascoltano o generare risposte alle domande che le si fanno. Nuovo anche il volante, con comandi sulle due razze ben posizionati e più facili da raggiungere mentre si guida. Stesso discorso per le rotelle per la regolazione della temperatura del “clima” (automatico monozona) poste sotto lo schermo dell’infotainment.

Guidatore e passeggero stanno comodi (in questa GS fra l’altro i sedili si possono regolare anche in altezza), ma dietro le portiere sono piccole e costringono i più alti a chinarsi molto per arrivare al divano (che è un po’ stretto). Chi supera i 180 cm ha poco spazio, il tunnel centrale è ingombrante e mancano le maniglie nel soffitto o, quanto meno, un appendigiacca. Il bagagliaio ha la bocca d’accesso abbastanza ampia, ma la soglia è a ben 76 cm da terra; solo discreta la capienza di 350 litri a divano su, che diventano 1.105 se lo si reclina.

La Opel Mokka mild hybrid è mossa da 1.2 tre cilindri a benzina abbinato a un motore elettrico a 48 volt da 29 CV, integrato nel valido cambio robotizzato a doppia frizione a sei rapporti; lo alimenta una batteria posta sotto il sedile del guidatore: la potenza complessiva è di 136 CV. Come le altre versioni a benzina da 131 e 136 CV, anche questa mild hybrid ha il turbo a geometria variabile e la catena di distribuzione.

La crossover tedesca parte in elettrico e si muove in silenzio fino a quasi 30 km/h, a patto che la batteria (che si “rigenera” nelle frenate) sia sufficientemente carica. Ciò incide positivamente sui consumi: la casa dichiara un consumo medio di 20,8 km/l, noi durante il test (svoltosi in città e fuori) abbiamo “visto” dal computer di bordo i 17,8 km/l. In generale l’auto è spigliata e il sistema ibrido la rende scattante (la casa dichiara un ottimo tempo di 8,2 secondi nello “0-100”). Svelto e reattivo il cambio automatico a doppia frizione, con passaggi di  marcia fluidi (volendo si possono usare le comode palette al volante). Inoltre, la trasmissione scandisce i passaggi dalla modalità elettrica a quella “a benzina” senza mai dare strattoni. Preciso e leggero lo sterzo, un po’ ruvido il molleggio sulle buche.

La Opel Mokka mild hybrid della prova è la GS, che costa 31.200 euro, 1.500 in più della “base” Edition. La dotazione non è molto ricca: mancano, per esempio, le telecamere con vista a 360°, che non sono disponibili nemmeno pagando. La guida semiautonoma arriva invece aggiungendo altri 2.900 euro del Tech Pack GS (che include anche la piastra per la ricarica wireless dello smartphone). Per portarsi a casa l’elettrica in versione Edition, l’importo sale a 36.700 euro, mentre per avere la benzina da 131 CV con il cambio automatico tocca sborsare 27.700 euro, 1.500 euro meno per la 136 CV con il cambio manuale sei marce.