Il fascino è intatto
La trasformazione in cabriolet della
Range Rover Evoque non ha stravolto il look della Coupé, da cui deriva: rimane gradevole ed equilibrata, con la capote in tessuto (che si ripiega automaticamente in 18 secondi e può essere sollevata in 21, anche in movimento, fino a 48 km/h) che riprende il profilo della versione con il tetto rigido. Una volta ripiegata, la capote sottrae poco spazio al baule (di 251 litri, non certo da record). Per non appesantire la linea, non ci sono roll-bar a vista: in caso di necessità, fuoriescono in 90 millisecondi. Quando si parcheggia in “retro”, tuttavia, occorre attenzione, soprattutto a vettura chiusa, perché il piccolo lunotto penalizza la visuale costringendo ad affidarsi ai sensori (di serie quelli posteriori) o alla telecamera (optional).
Lo spazio non abbonda, la qualità sì
L’abitacolo della Range Rover Evoque Convertibile, ben isolato dai rumori a capote chiusa, è elegante e gli assemblaggi sono curati: nessuno scricchiolio anche quando si affrontano strade dissestate. Accogliente per quattro persone, ospita il guidatore e il passeggero anteriore su poltrone ampie, ben sagomate e imbottite, anche se il voluminoso tunnel limita un po’ i movimenti; chi viaggia dietro ha sufficiente spazio per le gambe ma poca “aria” sopra la testa, soprattutto se supera i 180 cm di statura (ma anche la versione con il tetto in metallo non è migliore…). Nella trasformazione in scoperta si "perde" un posto, ma senza troppi rimpianti: anche nella versione coupé, il divano accoglie comodamente solo due persone. Elegante la plancia, che non perde di vista la praticità (il cassetto di fronte al passeggero, suddiviso in due ripiani, è ampio) e "integra" bene la tecnologia: ben visibile, nella parte alta della consolle, lo schermo a sfioramento di 10,2 pollici ad alta risoluzione (optional a 1.430 euro), tramite cui si gestiscono il sistema audio (da 380 Watt di potenza), il "clima", il telefono e il navigatore satellitare (le stesse funzioni possono essere gestite anche tramite i comandi sul volante). Il sistema, tra l'altro, sincronizza gli smartphone Apple o Android rendendo accessibili le più note applicazioni (ottimizzate per l'impiego in auto) tramite il display tattile. Questo evoluto sistema multimediale, denominato inControl Touch Pro, si trova anche nel pacchetto pacchetto Lux (5.450 euro), che comprende aiuti alla guida quali la funzione di riconoscimento dei segnali stradali, il Blind Spot Monitor (che copre l’angolo “morto” degli specchietti), il sistema che monitora la segnaletica orizzontale e avverte il guidatore con segnali acustici se esce dalla propria corsia, la frenata autonoma di emergenza. Nel complesso, è davvero costoso: considerando il prezzo di listino della vettura, questi accessori dovrebbero essere di serie.
Le piace la guida "allegra"
Le strade tortuose del test hanno messo in evidenza come la Range Rover Evoque Convertibile non sia per nulla una “barca” in curva: i (quasi) 300 kg in più rispetto alla coupé (l'aumento di peso è dovuto ai rinforzi intorno ai montanti anteriori e nel sottoscocca per mantenere la rigidità strutturale della vettura) quasi non si avvertono. Le sospensioni, solide ma non brusche, permettono di guidare sportivamente fra le curve senza che la carrozzeria si corichi troppo di lato, e lo sterzo è preciso, diretto e abbastanza progressivo. Il 2.2 turbodiesel da 179 cavalli (il motore a gasolio più potente della gamma, l’altro ne ha 150) è agevolato dal cambio automatico a nove rapporti (di serie) rapido e dolce, e contribuisce a garantire un buono scatto: riteniamo che i 10,3 secondi dichiarati dalla casa per lo “0–100” non siano lontani dal vero, e lo stesso vale per la velocità massima ufficiale (195 km/h). Anche quando si abbandona l'asfalto in favore di sterrati o neve, la Range Rover Evoque Convertibile si comporta bene: l’elevata altezza minima da terra (21,5 cm), la trazione integrale con differenziale posteriore Haldex (che “decide” automaticamente quanta coppia inviare alle ruote posteriori) e il sistema elettronico che permette di variare la risposta di motore e cambio in base al tipo di terreno, consentono una buona mobilità, a patto di non esagerare: non ci sono, infatti, le marce ridotte (ma non manca regolatore di velocità in discesa con un minimo di 6 km/h).
Secondo noi
Pregi
> Finiture. Materiali di qualità ed elevata cura dell’assemblaggio.
> Guida. Il 2.2 turbodiesel spinge forte sin dai regimi più bassi, e il rollio non è mai elevato. L’aumento di peso non penalizza la maneggevolezza.
> Linea. Davvero originale ed equilibrata: la trasformazione in cabriolet è particolarmente riuscita.
Difetti
> Dotazione. Considerando il prezzo dell’auto, potrebbe essere più completa.
> Prezzo. Davvero elevato, pur considerando l’esclusività della vettura.
> Visibilità. Dietro, specialmente a capote chiusa, si vede davvero poco (ma i sensori di distanza sono di serie).