Non solo per sport
La
Clio RS 200 EDC è l’erede della lunghissima stirpe di utilitarie sportive della Renault, iniziata negli anni 50 con la 4CV, proseguita con i modelli preparati dal “mago” Amedeo Gordini e arrivata fino a oggi attraverso le 5 Alpine e Turbo e le varie generazioni della Clio (con questa, siamo alla quarta). La nuova
RS, che vedremo nelle concessionarie italiane dal prossimo 20 aprile, segna però per la casa un cambio di prospettiva: basta con i modelli “duri e puri”, capaci di esaltare in pista, ma scomodi e impegnativi. La
Clio sportiva, adesso, non vuole piacere solo agli “impallinati” della guida, ma anche a chi la usa tutti i giorni nel traffico, e ci porta in giro la famiglia.
Addio aspirato, è il momento del turbo
Così, nella Renault Clio RS 200 EDC ci sono cinque porte invece di tre, mentre il 1.6 turbo a iniezione diretta della Nissan Juke Nismo (la casa giapponese fa parte del gruppo Renault) prende il posto del 2.0 aspirato sviluppato per 15 anni dai tecnici francesi. Il risultato è pari: entrambi hanno 200 cavalli. Tuttavia, il nuovo 1.6 li ottiene a 6000 giri invece che a 7250, e spinge molto meglio ai bassi e medi regimi, grazie a una coppia massima di 240 Nm disponibile già a 1750 giri (i 215 Nm dell’aspirato si raggiungevano soltanto a 5400). Al contempo, i consumi dovrebbero calare drasticamente: la casa parla di 15,9 km/litro invece dei 12,2 del vecchio “2000”. Un'altra sostanziale novità riguarda il cambio: via il classico manuale con sei marce ultraravvicinate, per fare posto a un automatico a doppia frizione, con altrettanti rapporti. Insomma, questa nuova RS segna una vera e propria rivoluzione tecnica.
Interni grintosi, ma la plastica scricchiola
L’estetica della Renault Clio RS 200 EDC non è eccessivamente vistosa: rispetto alle versioni più tranquille, il frontale si differenzia per la piccola scritta RS al centro della mascherina e per la presa d’aria più ampia, che include una “lama” di colore argento e le luci diurne (nelle Clio “normali” sono poste tra i fari). Molto simile la fiancata, se si escludono i cerchi maggiorati, mentre dietro spiccano lo spoiler maggiorato sopra il lunotto e il grosso estrattore d’aria nella parte inferiore del paraurti, che incorpora i due spigolosi terminali dei tubi di scarico. Dentro, invece, si apprezzano i sedili molto avvolgenti (ma comodi), i pedali in alluminio, il volante sportivo e la leva del cambio con inserti rossi (come le bocchette del “clima”), nonché le due palette, solidali con il piantone del volante, per inserire le marce manualmente. Le plastiche della Renault Clio RS 200 EDC sono quelle di tutte le Clio: rigide e poco consistenti, causano anche qualche cigolio quando si passa sullo sconnesso. Il cruscotto è “povero” per una sportiva, dato che non include neppure il termometro dell’acqua. A rimediare, ci pensa lo schermo a sfioramento di 7” posto al centro della consolle: oltre a comandare la radio e a fare da schermo per il navigatore, include l’R-Link con possibilità di scegliere tra il “suono” di sette modelli diversi del gruppo (dalla Nissan GT-R alla Clio Cup da gara) e, per 250 euro, anche l’RS monitor: un sistema che fornisce molti dati relativi al funzionamento dell’auto (temperature dei vari organi meccanici, pressione del turbo, potenza erogata…) e alla guida (con i valori di accelerazione, anche laterale, e la registrazione delle tempi quando si gira in un circuito). Un “giochino” senza dubbio divertente per gli appassionati.
Più corsaiola con il pacchetto
Chi compra una RS, però, vuole sapere soprattutto come va. Noi abbiamo guidato su strada una Renault Clio RS 200 EDC “normale” e, in pista, una equipaggiata con il pacchetto RS. Questo optional (1.000 euro), destinato a chi punta tutto sulle prestazioni a scapito del comfort, include i cerchi in lega neri di 18” (invece di quelli color argento di 17”), le pinze dei freni rosse e, soprattutto, un assetto lievemente ribassato (3 mm) ma parecchio irrigidito: le molle anteriori sono più dure del 27% e quelle posteriori del 20, con ammortizzatori tarati di conseguenza. Il vero giudizio sull’efficacia di un’auto sportiva arriva dal cronometro; contiamo di mettere alla frusta quanto prima la nuova RS sul circuito del Nürburgring. Però un’idea sulla Renault Clio RS 200 EDC ce la siamo fatta.
Comoda? È troppo, ma non se la cava male
Rispetto alle sue antenate, questa Renault Clio RS 200 EDC è davvero più comoda da usare. Nell’uso normale, si apprezzano soprattutto la risposta pronta e consistente del motore a qualunque regime (cosa che non si poteva proprio dire del vecchio 2.0) e il comfort garantito dal cambio a doppia frizione; i passaggi di rapporto, oltre che rapidi (la casa dichiara un tempo di 0,2 secondi) sono inavvertibili. Sullo sconnesso l’assetto non è certo morbido, ma neppure “spaccaossa”, mentre il rombo del motore (amplificato da un condotto che collega il condotto di aspirazione con l’abitacolo) si fa sentire in maniera proporzionale a quanto si preme l’acceleratore: in autostrada, dove si viaggia a 130 orari con un filo di gas e il 1.6 lavora a soli 3200 giri, a infastidire di più sono gli evidenti fruscii dovuti all’aria che scorre sulla carrozzeria.
Il tastino della cattiveria
Quando si trova il percorso “giusto” e ci si vuole divertire un po’ fra le curve, conviene premere il tasto RS sul tunnel, per passare dalla taratura Normal dell’elettronica a quella Sport. Così, il motore della Renault Clio RS 200 EDC risponde più prontamente e il suo rombo in accelerazione diventa più pieno e “rauco”; si velocizzano anche le cambiate (170 millisecondi) e l’elettronica sfrutta maggiormente le marce basse, per aumentare lo sprint. Lo sterzo diventa un po’ più pesante e i controlli elettronici di stabilità e trazione intervengono più tardi: entrando in curva molto veloci e rilasciando il gas, le ruote posteriori allargano sensibilmente (ma entro un certo limite), facilitando la gestione della traiettoria. Insomma, l’auto è veloce e anche sicura. Volendo trovare qualche difettuccio, più che alle prestazioni (ottimi, e credibili, i 6,7 secondi dichiarati per lo “0-100” e i 230 orari di velocità massima) ci si deve riferire alle sensazioni: gli sportivi più esigenti potrebbero chiedere uno sterzo che dia più feeling e, quando viene voglia di usare la palette dietro al volante, una risposta più rapida del cambio: i passaggi di rapporto sono veloci, ma, quando si passa a una marcia superiore a medio e basso regime, avvengono dopo un fastidioso istante di esitazione.
Veloce, ma facile
Il terzo settaggio dell’elettronica si chiama Race, esclude l’Esp e il controllo di trazione e consente di cambiare soltanto in modalità manuale (con passaggi di rapporto in 150 millisecondi); lo proviamo girando in pista con la versione più “cattiva”, quella dotata del pacchetto RS. In questo caso il divertimento è garantito, ma sia chiaro: la Renault Clio RS 200 EDC, anche in questa versione più corsaiola, asseconda il guidatore con risposte progressive e facili da gestire. In rettilineo, il 1.6 spinge con decisione più che con rabbia, mentre il cambio dà un grande aiuto nello sfruttarne al massimo i 200 cavalli: quando si arriva al regime di massima potenza, basta dare retta al cicalino che avvisa che è il momento di tirare la paletta di destra per passare alla marcia superiore. Il tutto avviene rapidamente, e in modo molto naturale ed efficace. Tutto bene anche al momento di rallentare: i freni sono potenti al punto da causare qualche oscillazione della coda nelle staccate più brutali e, tirando la paletta alla sinistra del volante, le scalate arrivano puntuali (anche due marce alla volta, tenendo azionata la leva più a lungo). Gli inserimenti in curva sono rapidi (ma non repentini), il rollio ridotto, e “aggiustare” a piacere la traiettoria modulando la pressione sull’acceleratore è un gioco da ragazzi; anche qui, le risposte sono progressive, sempre rassicuranti. Solo nelle curve strette, nonostante il sistema elettronico che simula un differenziale autobloccante, si devono fare i conti con un evidente allargamento delle ruote anteriori, che obbliga a usare con moderazione il gas. Insomma, chi ritiene che la vera auto sportiva sia quella da domare, perché tende a prendere il sopravvento sul guidatore, potrà ritenere la nuova RS fin troppo facile da gestire. Gli altri, se la godranno un mondo.
Il prezzo non è basso, ma neppure eccessivo
Le ultime considerazioni le facciamo sul prezzo della Renault Clio RS 200 EDC: 23.500 euro non sono pochi ma neppure un’esagerazione, se si considera che la dotazione di serie include il cambio a doppia frizione (con il sistema di partenza veloce automatica launch control). Pochi gli optional: oltre a quelli già presi in esame, c’è il pacchetto Premium camera: offre la telecamera di parcheggio, il climatizzatore automatico (di serie è manuale), i retrovisori esterni regolabili elettricamente e gli alzavetro posteriori elettrici. Per 600 euro, conviene. Anche perché la telecamera pone rimedio al problema della visibilità posteriore, già ridotta nelle Clio normali e ulteriormente limitata qui dai vetri posteriori scuri.
Secondo noi
PREGI
> Accessori elettronici. Tra R-Link e RS monitor, gli appassionati avranno di che divertirsi.
> Facilità di guida. La RS non intimorisce con reazioni bizzose: tenuta di strada e stabilità sono di alto livello, e il comportamento progressivo e prevedibile. In più, c’è di serie il cambio automatico.
> Prestazioni. Il motore ha una spinta poderosa a ogni regime.
DIFETTI
> Fruscii. Nessuno pretende che una sportiva sia silenziosa. Ma qui, più che il motore, si sentono fastidiosamente i fruscii dell’aria.
> Plastiche. Sono di qualità economica, come quelle delle altre Clio meno costose. E in più, le sospensioni più rigide causano fastidiosi scricchiolii sullo sconnesso.
> Visibilità. Il montante sinistro del parabrezza disturba nelle curve, il lunotto è piccolo. E i vetri posteriori scuri non aiutano.