Più alta per fare spazio alle batterie
La
Renault Zoe sembrerebbe una classica utilitaria a cinque porte, contraddistinta tutt’al più da forme molto arrotondate e da un’altezza notevole (156 cm, 11 più della Clio, rispetto alla quale è più lunga di soli 2 cm). E invece, non è affatto una delle tante “quattro metri”: la
Renault Zoe è elettrica. E quell’altezza quasi da monovolume ha un motivo tecnico ben preciso: la presenza del pacco delle batterie sotto il pavimento. Prima di raccontare come è fatta e come va, è il caso di premettere i pro e i contro delle auto a corrente. I vantaggi sono innegabili: nessuna emissione allo scarico, con conseguente libero accesso alle zone a traffico limitato a causa dell’inquinamento; spesa per il “carburante” (qui, la corrente) molto inferiore a quella di una vettura equivalente alimentata a benzina, gasolio o anche gas; rumore del motore praticamente nullo. D’altro canto, i limiti di utilizzo di una vettura di questo tipo sono notevoli, e la rendono adatta più che altro alla città. Da un lato, c’è la scarsa
autonomia: nel caso della
Renault Zoe, che pure si comporta meglio della media, le batterie vanno a zero in
circa 130-140 km (l’abbiamo verificato lungo il nostro percorso di prova, mentre il
dato “ufficiale” è di
210 km).
Non essendo poi il caso di contare sulle colonnine di ricarica pubbliche, ancora poco diffuse (circa 300 in tutta Italia), concentrate nelle grandi città e di solito molto lente (da 6 a 9 ore per riportare “al massimo” le batterie), è praticamente necessario installare una centralina di ricarica (wall box) privata, il che a sua volta comporta di disporre di uno spazio privato e grande a sufficienza. Solo così, si può allacciare la spina quando si torna la sera, e il mattino seguente trovare l’auto “pronta”. Nel caso della Renault Zoe, la centralina si può comprare (costa un migliaio di euro) oppure noleggiare; in questo secondo caso, il costo è incluso in un contratto di fornitura della corrente. Tuttavia, non è detto che l’installazione sia semplice: dato che l’auto assorbe parecchia corrente, spesso occorre anche aggiornare l’impianto elettrico perché possa fornire una potenza sufficiente (circa 3 kw). Comprare una Renault Zoe, quindi, ha senso solo se si dispone un posto in cui ricaricarla, e se la si usa per il tragitto casa-lavoro o per muoversi in un’area ristretta, mentre è inutilizzabile non solo nei lunghi viaggi, ma anche nelle gite fuori porta un po’ più lunghe, dove è necessaria un’auto “tradizionale” (magari noleggiata per l’occasione).
Più spazio che in una Clio
Terminata l’indispensabile premessa, possiamo dire che la Renault Zoe ci ha sorpreso favorevolmente per più di un motivo. Innanzitutto, l’abitacolo, oltre che luminoso per via degli interni chiari e degli ampi vetri, è davvero spazioso: comodo per quattro e adeguato anche per cinque, con un bagagliaio da record per la categoria: 338 litri (la Clio ne ha 300). Quello che si può rimproverare, sono le finiture più pratiche che ricche: le plastiche sono rigide e manca il rivestimento in ampie zone del baule (dall’accessibilità non eccelsa, e privo del divano reclinabile sdoppiato). La plancia, d’altro canto, si distingue per il ben leggibile cruscotto digitale (con la “pila” che indica l’autonomia in evidenza sulla sinistra) e lo schermo a sfioramento di 7 pollici nella consolle centrale, che fa da radio e navigatore (indicando anche le postazioni di ricarica pubblica e la distanza massima che si può raggiungere prima di dovere tornare indietro, per far bastare l’autonomia).
Facile e divertente
La risposta molto progressiva e ben calibrata dell’acceleratore e del freno (a differenza di quello che succede in molte vetture elettriche, e anche ibride) consente di guidare con naturalezza la Renault Zoe fin dai primi istanti; occorre solo abituarsi al fatto che l’auto rallenta in modo piuttosto deciso non appena si rilascia l’acceleratore (è il motore che si trasforma in generatore, sfruttando l’inerzia della vettura per ricaricare le batterie). Discreto lo sterzo, che è leggero in manovra e più duro (ma in modo poco “naturale”) quando si superano i 60-70 all’ora, mentre in curva l’auto non si inclina troppo verso l’esterno della curva. Molto buono il comfort. Le sospensioni lavorano abbastanza bene sullo sconnesso, e non è neppure il caso di parlare di rumorosità. Il motore e l’elettronica si fanno sentire con un lievissimo fischio solo quando si accelera a fondo, mentre il rotolamento delle ruote e l’aria che scorre sulla carrozzeria sono ben smorzati.
Solo verso i 20-30 km/h penetra nell’abitacolo un lieve suono metallico, che è generato appositamente (con tre tonalità a scelta) e rivolto all’esterno per avvisare pedoni e ciclisti dell’arrivo della Renault Zoe. Non abbiamo misurato le prestazioni, che, però, promettono di essere buone, e facilissime da raggiungere. Dato che il cambio non c’è (la leva serve solo per decidere se andare avanti o indietro) per scattare basta premere a fondo l’acceleratore: nessun dubbio sui 13,5 secondi dichiarati per lo 0-100 km/h, mentre la velocità massima (135 km/h) è senz’altro raggiungibile, e anche in fretta, dati gli 88 cavalli del motore; del resto, è limitata appositamente, per evitare di scaricare troppo rapidamente le batterie.
Non la compri per risparmiare
Parliamo ora di costi della Renault Zoe, iniziando dalle note positive. Al primo posto c’è il consumo di corrente: in base al computer di bordo, in un percorso che includeva un ampio tratto nel traffico cittadino, con un kwh abbiamo percorso circa 7 km. Tenendo conto di un prezzo medio della corrente attorno a 0,20 euro per ogni kwh, se ne ricava una spesa di 3 euro scarsi per fare 100 km; un risultato irraggiungibile anche da una più piccola citycar a metano, che ne fa spendere oltre 4, mentre se si considerano veicoli alimentati a Gpl, gasolio o benzina, il divario cresce fino a diventare abissale (un’utilitaria a benzina, per fare 100 km richiede 11-12 euro). C’è poi da tenere conto che le auto elettriche non pagano il bollo per i primi cinque anni (e in seguito, solo il 25%) e il fatto che la manutenzione è particolarmente economica: niente cambio di olio e filtri (se non quello dell’abitacolo) in occasione dei tagliandi, previsti per la Zoe ogni 30.000 km (o un anno). Ciò detto, i risparmi finora citati non bastano a compensare un prezzo superiore di parecchie migliaia di euro a quello di una piccola “tradizionale” (la Renault Zoe Zen costa 23.450 euro). Inoltre, occorre aggiungere il costo della batteria (agli ioni di litio, con 22 kWh di capacità), che viene fornita solo a noleggio.
Per esempio, stipulando un contratto di tre anni, e percorrendo fino a un massimo di 10.000 km all’anno, si spendono 79 euro al mese. La casa francese ha deciso di non vendere le batterie insieme alla vettura per togliere un “pensiero” all’automobilista: in questo modo, qualunque problema sorga con gli accumulatori (inclusa la naturale riduzione della capacità a lungo termine), è la Renault a farsene carico. È interessante notare che nel canone mensile è incluso anche il soccorso stradale (per qualunque motivo, incluso il rimanere “a secco” con le batterie) e che la casa francese si occupa direttamente (appoggiandosi a specialisti del settore) del recupero e dello smaltimento delle pile ormai troppo sfruttate. Ricordiamo, infine, che la Renault Zoe è garantita due anni (il minimo previsto dalla legge), ma il motore elettrico per cinque.
In Italia da maggio
Abbiamo detto del prezzo della Renault Zoe Zen, che è superiore a quello di un’auto “normale”, ma piuttosto basso per un’elettrica. Inoltre, per 1.800 euro in meno (quindi 21.650 euro) c’è la versione “base” Life, che è già ben dotata: ha il “clima” automatico, gli alzavetro elettrici anteriori, gli specchietti esterni a regolazione elettrica, la radio con quattro altoparlanti e Bluetooth e schermo di 7” anche per il navigatore, l’avviamento a pulsante con chiave elettronica, l’Esp, l’Abs e quattro airbag (frontali e laterali anteriori, per testa e torace). La Zen aggiunge un hi-fi migliore, i cerchi in lega di 16” (invece che in lamiera di 15”), i sedili antimacchia rivestiti in Teflon, i sensori di parcheggio, gli alzavetro elettici anche posteriori e un profumatore e ionizzatore a scomparsa nella plancia. Le prime Zoe arriveranno nelle concessionarie a maggio, ma si possono già ordinare.
Secondo noi
PREGI
> Autonomia. 130-140 km con un “pieno” possono essere considerati un difetto. Tuttavia, tra le elettriche, la Zoe ci è parsa una delle migliori (se non si considerano modelli da 100.000 e passa euro).
> Guida. Lo scatto è notevole da qualunque velocità, la frenata ben modulabile, la tenuta di strada senza sorprese. Spostarsi con la Zoe è facilissimo e piacevole. Oltre che “ecologico”.
> Spazio. Nonostante l’ingombro delle batterie, è una delle “quattro metri” più ospitali per i passeggeri. E il baule è da record.
DIFETTI
> Costi. Facendo i conti, con la Zoe si spende di più che con una vettura simile ma con un motore “normale”.
> Materiali. Economici, sarebbero a malapena adeguati per un’auto da 10.000 euro. E qui siamo ben oltre i 20.000.
> Ricarica. Il problema non riguarda solo la Zoe, ma tutte le elettriche: per caricare le batterie a casa, occorre installare una centralina dedicata. E fuori casa… per ora, le possibilità sono davvero poche.