Sul mercato da fine 2016, la Suzuki Ignis è una citycar lunga 370 cm ispirata alle crossover: ha forme muscolose, bombati passaruota, 18 cm di altezza da terra e, volendo (per 1.500 euro), la trazione 4x4, come nell’auto del test. Una vera rarità per auto di dimensioni così ridotte. Ora si rifà il trucco, e guadagna grinta, e personalità: a cambiare sono la mascherina, con quattro fregi verticali al posto di quelli orizzontali, e i fendinebbia, alloggiati in posizione rialzata nel rinnovato fascione. Quest’ultimo è impreziosito da un inedito fregio in plastica di colore grigio chiaro, che conferisce maggior dinamismo alla parte anteriore. Cambia anche il fascione: ai suoi lati sono presenti catadiottri ed è assente l’estesa protezione in plastica nera di cui è dotata la Ignis in via di pensionamento, sostituita da un fregio grigio simile a quello presente nel frontale. Arrivano poi 3 nuovi colori, avorio, giallo e verde.
L’edizione 2020 della Suzuki Ignis si rinnova anche nell’abitacolo, che appare più serioso rispetto a prima: ha toni più scuri, dunque gli elementi di plastica (rigida) per il cruscotto e le porte non sono più bianchi e neri. Le maniglie e il mobiletto del cambio sono blu o argento (prima erano arancio o titanio), ed i nuovi tessuti dei morbidi sedili hanno cuciture in tinta. Valida la posizione di guida, grazie al sedile regolabile in altezza, mentre il volante non si può registrare in profondità. La completa strumentazione, ora con sfondo grigio, è di facile lettura, e sono gradevoli i comandi del “clima” raccolti in una struttura a cilindro, alloggiata sotto lo schermo a sfioramento di 7 pollici. In rapporto alla lunghezza esterna, lo spazio per i 4 passeggeri è notevole (manca tuttavia l’omologazione per il quinto) e si può modulare grazie al divano diviso in due parti, che scorrono indipendentemente di 16 cm e hanno lo schienale leggermente reclinabile. Una pratica soluzione per migliorare la capacità di carico, che infatti è al vertice della categoria: con le sedute nella posizione più arretrata, il baule della Suzuki Ignis contiene 204 litri (56 in meno rispetto alle versioni con 2 ruote motrici); spingendolo tutto avanti, attraverso una maniglia sotto la seduta, la capacità minima sale a 319 litri (41 in meno). Peccato però che la soglia d’accesso sia a 73 cm da terra: nel caricare pesanti borse o oggetti, la schiena ne soffre.
Sotto il cofano, la novità più importante della rinnovata Suzuki Ignis è il 1.2 a quattro cilindri aspirato che riduce la cilindrata rispetto al precedente (1197 cm3 contro 1242) e ha un rapporto di compressione maggiore (13:1 anziché 12,5:1). È abbinato a un piccolo motore elettrico, che rende la piccola giapponese una delle pochissime citycar mild hybrid. Ne guadagnano l’efficienza e le emissioni, queste ultime in linea con la più recente normativa anti-smog Euro 6d. Nella guida si apprezzano la verve a bassa velocità: i 107 Nm del 1.2 non sono molti, ma sono disponibili a soli 2800 giri (prima se ne potevano avere 120, ma a ben 4400 giri). Nell’aggiornarsi, il 1.2 ha anche perso 7 CV: ora ne ha 83, comunque sufficienti alla luce della ridotta massa (il peso in ordine di marcia è pari a 985 kg).
La Suzuki Ignis Hybrid 1.2 ha la trazione anteriore o 4x4 a controllo elettronico, con il sistema AllGrip basato su un giunto viscoso che varia la ripartizione della coppia fra i due assi in modo da ridurre le perdite di aderenza su fondi scivolosi. Questa versione della Ignis ha pure il Grip Control (evita il pattinamento delle ruote in caso di neve o fango) e l’Hill Descent, Control, che mantiene automaticamente la velocità in discesa: l’auto non oltrepassa i 10 km/h ed è facile da guidare anche nei tratti più ripidi. I tasti per azionarli sono nella parte bassa del mobiletto centrale.
Già ordinabile, e scontata di 2.000 euro fino al 30 giugno 2020, la Suzuki Ignis Hybrid è venduta con prezzi da 16.500 euro e si può avere in due allestimenti: quello di primo livello, chiamato Cool, è già molto ricco e include le ruote in lega di 16”, i sedili anteriori riscaldabili, i fari a led, le poltrone del divano scorrevoli e lo schermo di 7”, mentre l’allestimento Top (1.250 euro in più) aggiunge il clima automatico, il navigatore satellitare, il regolatore di velocità, la frenata automatica, il sistema per il mantenimento della corsia e quello che previene l’assopimento del guidatore. Per la versione con trazione anteriore e allestimento Top, si può avere il cambio automatico a variazione continua di rapporto CVT (1.200 euro in più). Entro la fine del 2020 dovrebbe arrivare anche la versione con l’alimentazione a Gpl.
Nel corso del breve test su strada, la Suzuki Ignis 1.2 Hybrid Top 4WD ha confermato di essere un’auto facile da guidare: il cambio a 5 rapporti non affatica e lo sterzo si aziona senza sforzo (come il pedale della frizione), anche se non è preciso e le traiettorie devono essere frequentemente corrette. Così così anche i freni: sono poco potenti. Il comfort è limitato dalle sospensioni, poco efficaci nel filtrare le buche, e dal modesto isolamento acustico, perché si avverte il rumore generato dai pneumatici che scorrono sull’asfalto. Il 1.2, grazie all’aiuto del generatore, è vispo in accelerazione, ma la spinta si fa meno consistente a partire da circa 90 km/h. Al termine del percorso, svolto fuori città, il computer di bordo ha registrato un consumo medio di 17,2 km/l, valido considerando la presenza del 4x4: un dato non troppo distante dai 18,5 km/litro dichiarati nel ciclo di omologazione WLTP.
Pregi
> Divano scorrevole. È un vero plus, fra soprattutto per una citycar.
> Spazio. In rapporto alle dimensioni esterne, è generoso per persone e bagagli.
> Stile. La Ignis ha una forte personalità e non passa inosservata.
Difetti
> Freni. Vanno premuti con forza.
> Rumore. Si avverte quello di rotolamento dei pneumatici.
> Sospensioni. Le buche più profonde non vengono “lisciate” a dovere.
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 1197 |
No cilindri e disposizione | 3 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 61 (83)/6000 giri |
Coppia max Nm/giri | 107/2800 |
Motore elettrico | |
Potenza massima kW (CV)/giri | |
oppia max Nm/giri | |
Emissione di CO2 grammi/km | 95 |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | tamburi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 165 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | n.d. |
Consumo medio (km/l) | 18,5 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 370/169/160 |
Passo cm | 244 |
Peso in ordine di marcia kg | 985 |
Capacità bagagliaio litri | 204-319/1086 |
Pneumatici (di serie) | 175/60 R 16 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Suzuki Ignis usate 2018 | 9.900 | 13.030 | 19 annunci |
Suzuki Ignis usate 2019 | 10.499 | 12.510 | 18 annunci |
Suzuki Ignis usate 2020 | 12.400 | 15.510 | 19 annunci |
Suzuki Ignis usate 2021 | 12.999 | 14.670 | 29 annunci |
Suzuki Ignis usate 2022 | 14.399 | 17.120 | 26 annunci |
Suzuki Ignis usate 2023 | 13.800 | 20.390 | 6 annunci |
Suzuki Ignis usate 2024 | 19.900 | 21.070 | 3 annunci |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Suzuki Ignis km 0 2022 | 15.950 | 20.920 | 3 annunci |
Suzuki Ignis km 0 2023 | 20.900 | 21.860 | 7 annunci |
Suzuki Ignis km 0 2024 | 17.900 | 20.030 | 19 annunci |