Erede del mitico “Suzukino” degli anni 70, che a lungo ha rappresentato l’archetipo del piccolo fuoristrada, efficace su ogni fondo e indistruttibile (ma anche un po’ rigido sulle buche), ecco la nuova versione della Suzuki Jimny, giunta alla quarta generazione. Fortunatamente l’auto mantiene le caratteristiche che l’hanno resa famosa e, in un mondo che ormai stravede per suv e crossover (sempre meno adatte agli sterrati e a proprio agio soprattutto sull’asfalto urbano), si distingue per la sua linea dura e pura, e anche un po’ rétro, e la spiccate capacità fuoristradistiche. La carrozzeria, squadrata, ha forme spigolose, con il frontale verticale, la mascherina con le classiche cinque feritoie, le fiancate dritte, i passaruota accentuati e il cofano e il tetto piatti. Le ruote si trovano alle estremità della carrozzeria, come sulle vere fuoristrada. Insomma, la nuova Jimny comunica immediatamente ciò di cui è capace.
La nuova Suzuki Jimny, con i suoi 348 cm di lunghezza (senza contare la ruota di scorta esterna, di serie, che la fa arrivare a 365 cm), 165 cm di larghezza e 173 di altezza e un passo di 225 cm, resta una piccola fuoristrada a prova di città. Ma agli amanti dell’off-road interesseranno soprattutto altre misure, quali l’altezza minima da terra, che è di 21 cm, e gli angoli di attacco, dosso e uscita: rispettivamente di 37°, 28° e 49° (per superare ostacoli importanti e muoversi in terreni molto accidentati senza il rischio di “toccare sotto”). Per non parlare del telaio e delle sospensioni: la Suzuki Jimny mantiene l’ossatura a longheroni e traverse, con sospensioni ad assale rigido (che assicurano una maggiore aderenza su fondi sconnessi, schiacciando a terra una ruota se l’altra sullo stesso asse viene sollevata da un ostacolo), sia all’avantreno che dietro. Per aumentare la rigidità torsionale del telaio rispetto al vecchio modello, i progettisti hanno aggiunto delle traverse e degli elementi a “X”. Di grande affidabilità anche il sistema di trazione integrale All grip PRO che in condizioni normali prevede la trazione posteriore (posizione 2H, ovvero 2WD High Gear, selezionabile con la seconda piccola leva nella consolle), con la possibilità di innestare quella sulle quattro ruote quando necessario (nella modalità 4H, cioè 4WD High Gear). Il cambio della Suzuki Jimny è manuale a 5 rapporti o automatico a quattro, con le marce ridotte: sono disponibili nella posizione 4L (vale a dire 4WD Low Gear), per affrontare salite e discese anche molto ripide e fondi sabbiosi e fangosi.
All’interno della Suzuki Jimny si ha immediatamente l’impressione di essere su una fuoristrada vera: l’aspetto è semplice, essenziale, robusto, con i comandi principali a portata di mano. Il colore dominante è il nero, senza alcuna concessione alla moda dei colorini accesi (a dire il vero, però, un po’ di vivacità non guasterebbe). La plancia è alta e ha motivi orizzontali, come il largo cassetto di fronte al passeggero anteriore e le manopole del “clima” allineate sotto il display di 7" a sbalzo del sistema multimediale. Le forme sono quelle squadrate che caratterizzano la carrozzeria, con qualche concessione a linee più morbide nelle bocchette dell’aria tonde e nel cruscotto, che racchiude due classici quadranti circolari: ha una grafica un po’ datata, ma molto chiara. Le finiture non sono male e l’assemblaggio è abbastanza preciso; e anche se le plastiche sono rigide, non hanno un aspetto dimesso e sono adeguate al tipo di auto. Migliorabile, tuttavia, l’apertura non frenata del cassetto, che cade sulle gambe.
Davanti lo spazio abbonda, specie in altezza; la posizione di guida, rialzata, è comoda, ma la regolazione manuale dello schienale a scatti è poco precisa e il volante si registra solo in altezza. Dietro, la Suzuki Jimny offre due sedili non molto ampi (e di difficile accesso a causa della configurazione a tre porte), piatti e dall’imbottitura rigida. Il loro schienale è regolabile nell’inclinazione, per lasciare più spazi ai bagagli. Il baule, infatti, è decisamente piccolo, la capacità di 85 litri con i quattro posti in uso è davvero insufficiente (la profondità è di soli 24 cm), e costringe ad abbattere almeno uno dei due schienali posteriori per poter stivare delle valigie. Alta la soglia di carico, a 85 cm da terra e scomodo il portellone incernierato a destra, difficile da aprire in spazi stretti.
In città la Suzuki Jimny è agile e facile da parcheggiare, oltre che per le dimensioni compatte, anche per la buona visibilità e lo sterzo non troppo duro. Migliorata a livello di sospensioni, offre un isolamento maggiore da buche e rotaie, ma nelle rotonde si corica ancora parecchio di lato (anche a causa della carrozzeria alta e stretta). Il quattro cilindri 1.5 aspirato a benzina da 102 CV non è molto scattante e soffre un po’ in ripresa. Tuttavia, è abbastanza regolare anche ai bassi regimi, e oltre i 3000 giri offre una buona spinta. Peccato che sia rumoroso in accelerazione; e oltre i 100 km/h si aggiungono i fruscii aerodinamici. Non molto preciso lo sterzo, che al crescere della velocità si dimostra un po’ vuoto al centro. Insomma, in autostrada la Jimny nei lunghi trasferimenti fa soffrire un po’. Quanto ai consumi, senza stressare la meccanica, alla fine del nostro test abbiamo percorso 15 km/l (letti nel computer di bordo), addirittura meglio del dato medio di omologazione è di 12,7 km/litro.
Come le sue caratteristiche lasciano intuire, la piccola vettura giapponese si fa perdonare fuori lontano dall’asfalto. La Suzuki Jimny, infatti, non tradisce la sua fama di 4x4 efficace anche nei percorsi più duri, e mostra doti di arrampicatrice sconosciute anche a fuoristrada più blasonate. Parte del segreto, ovviamente, sta nella sua leggerezza e nelle dimensioni ridotte della carrozzeria, che le consentono di passare dove molte delle rivali sono costrette a fermarsi. L’efficace sistema di trazione integrale All grip PRO e le marce ridotte fanno il resto. Nel percorso di prova in fuori strada in Germania, in un bosco non lontano da Francoforte, abbiamo potuto verificare l’efficienza dell’auto sui terreni difficili, superando passaggi ostici con la massima tranquillità: anche senza inserire la modalità 4L con le ridotte, la trazione 4WD ci ha consentito di scalare anche ostacoli importanti quasi senza sforzo; non appena rileva una perdita di aderenza, il sistema All grip PRO frena la ruota che slitta e trasferisce la trazione sul lato opposto, consentendo di procedere in tutta tranquillità.
Più moderna anche sul piano della sicurezza, la nuova Suzuki Jimny ha di serie alcuni indispensabili dispositivi di ausilio alla guida che prima non erano presenti, come la frenata automatica d’emergenza, l’avviso di abbandono involontario della corsia, quello contro il colpo di sonno (che la Suzuki definisce “attentofrena”, “guidadritto” e “restasveglio”), il dispositivo di riconoscimento dei segnali stradali e il cruise control. La nuova Jimny è già in concessionaria e verrà presentata ufficialmente sabato 29 e domenica 30 settembre. A listino c’è una sola versione, la ricca Top, che ha tutto di serie, proposta a 22.500 euro. Unici optional, il cambio automatico a quattro marce (1.500 euro) e la vernice bicolore col tetto nero (400).
PREGI
> Agilità. Con le sue dimensioni ridotte da citycar, l’auto è a suo agio negli spazi stretti, nel traffico cittadino ma anche nei sentieri di campagna.
> Fuori strada. Come le serie precedenti, grazie alle marci ridotte e all’efficace sistema di trazione integrale, la Jimny sa cavarsela benissimo anche su fondi difficili.
> Linea. I tratti squadrati e il gradevole tocco rétro la rendono simpatica e attraente. Piacerà parecchio anche a chi non abbandona spesso l’asfalto.
DIFETTI
> Baule. È davvero piccolo; per caricare i bagagli per un fine settimana lungo si devono necessariamente abbattere gli schienali dei due sedili posteriori.
> Rollio. La carrozzeria alta si piega molto di lato in curva: a lungo andare può diventare fastidioso.
> Sedili. La regolazione a scatti dello schienale, tramite una leva, è imprecisa.
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 4 cilindri |
No cilindri e disposizione | 1462 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 75 (102)/6000 giri |
Coppia max Nm/giri | 130/4000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 178 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | posteriore, 4x4 inseribile |
Freni anteriori | dischi |
Freni posteriori | tamburi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 145 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 12 |
Consumo medio (km/l) | 12,7 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 348/165/173 |
Passo cm | 225 |
Peso in ordine di marcia kg | 1135 |
Capacità bagagliaio litri | 85/830 |
Pneumatici (di serie) | 185/85 R15 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Suzuki Jimny usate 2019 | 26.900 | 32.990 | 21 annunci |
Suzuki Jimny usate 2020 | 33.800 | 35.720 | 3 annunci |
Suzuki Jimny usate 2022 | 25.900 | 27.200 | 2 annunci |
Suzuki Jimny usate 2023 | 27.880 | 29.560 | 3 annunci |
Suzuki Jimny usate 2024 | 31.500 | 32.200 | 4 annunci |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Suzuki Jimny km 0 2022 | 52.000 | 52.000 | 1 annuncio |
Suzuki Jimny km 0 2023 | 30.900 | 41.930 | 4 annunci |
Suzuki Jimny km 0 2024 | 32.200 | 33.180 | 5 annunci |