*Prezzo indicativo
La crossover che mancava
Alla Suzuki, da sempre impegnata nelle 4x4, mancava una crossover di medie dimensioni a cinque porte, spaziosa, comoda in città e nei viaggi, ma efficace anche sugli sterrati e sulla neve, che potesse competere con la regina del segmento: la Nissan Qashqai. E allora eccola: si chiama Suzuki S Cross ed è più lunga di 18 cm rispetto alla SX4 (ne misura 430) che continua a essere prodotta anche se, sul piano estetico, non riesce a nascondere qualche ruga.
Grinta e dinamismo
La nuova Suzuki S Cross si distingue per le sue forme moderne e filanti, non prive di una certa aggressività nel frontale, in cui dominano i grandi fari con le luci diurne a led, la mascherina sormontata da una sottile fascia cromata e le vistose nervature sui bordi del cofano. Il profilo laterale è mosso da una linea che partendo dal paraurti anteriore si collega ai fanali, donando dinamismo alla fiancate; mentre la parte posteriore, dalle forme elaborate, comunica un senso di solidità e grinta, anche grazie ai fanali appuntiti, che convergono verso il centro. Le protezioni di plastica anteriori, posteriori e laterali, danno all’auto un tocco fuoristradistico, che non guasta (anche se la loro funzione è soprattutto estetica).
Tanta luce dal cielo

Il carattere da auto comoda e funzionale destinata alla famiglia, la Suzuki S Cross lo mette in evidenza soprattutto negli interni, ampi e luminosi. Ancor più se si sceglie l'allestimento Web Edition (ordinabile solo online fino a metà settembre), che ha di serie il tetto panoramico formato da due grandi pannelli scorrevoli in vetro (innovativo il sistema di apertura introdotto per la prima volta dalla Suzuki proprio con quest’auto), che permettono alla luce del sole di inondare l’abitacolo. Il posto di guida è ben studiato, le regolazioni del sedile e del volante (in altezza e in profondità) sono ampie e la posizione rialzata comunica una sensazione di sicurezza. Il cruscotto analogico è ben leggibile e i comandi principali sono a portata di mano; fanno eccezione quelli del computer di bordo: sono nella strumentazione e si raggiungono soltanto infilando una mano dietro il volante. Anche materiali e finiture non ci hanno convinto pienamente (benché le auto messe a disposizione dalla Suzuki fossero di preserie, quindi con margini di miglioramento): plastiche rigide e sottili (tranne quelle della fascia centrale della plancia) e di aspetto un po’ economico.
Carica parecchio
Il baule della Suzuki S Cross, invece, non delude affatto: ha una buona capienza (430 litri) per essere quello di una crossover di questa categoria, un’apertura ampia e squadrata ed è facilmente sfruttabile, grazie alla forma abbastanza regolare. Il pavimento si può fissare più in alto, a circa 15 cm dal fondo, in modo da ottenere un vano nascosto (di 20 litri); in aggiunta, gli schienali del divano possono essere raddrizzati leggermente, per guadagnare altri 10 litri e portare così la capacità complessiva a 440 litri.
Decisamente votata al comfort

La Suzuki S Cross si dimostra maneggevole, ma anche comoda. Merito delle dimensioni contenute e delle sospensioni tarate per privilegiare il comfort. E infatti, l’assorbimento delle irregolarità del fondo è elevato, ma nella guida un po’ più allegra si percepisce un certo coricamento laterale della carrozzeria, che invita a un’andatura tranquilla (pur non pregiudicando la buona tenuta di strada). Del resto, il 1.6 a benzina da 120 CV non si distingue né per la vivacità, né per le sue doti di ripresa (i rapporti di trasmissione sono lunghi e per effettuare dei sorpassi rapidamente è meglio scalare). Comunque, i dati ufficiali (il passaggio da 0 a 100 km/h in 12 secondi e la velocità massima di 175 orari) ci sono parsi verosimili. Nella norma il discostamento tra il consumo dichiarato (17,5 km/l, ancora in via di omologazione) e quello che abbiamo riscontrato nella prima presa di contatto sulle statali toscane: al termine del test il computer di bordo segnava 12,8 km/l (nella norma per il tipo di vettura).
Anche la trazione integrale AllGrip ci ha fatto una buona impressione; certo, non è adatta al fuori strada impegnativo (e infatti non è quella la destinazione d’uso della crossosver giapponese), ma si è dimostrata duttile ed efficiente. Il sistema di gestione elettronica offre quattro diverse modalità di guida (Auto, Sport, Snow e Lock), che si selezionano con una manopola proprio dietro la leva del cambio. Nella posizione Auto, la Suzuki S Cross viaggia con la trazione anteriore, per consumare meno, passando alla modalità 4x4 solo quando viene rilevato lo slittamento di una delle ruote anteriori; in Sport il dispositivo sfrutta al massimo la trazione integrale, così da migliorare la tenuta in curva (peraltro sempre sicura); in Snow (che in inglese significa “neve”), la coppia è ripartita sulle quattro ruote, con il controllo di trazione tarato in modo da migliorare la presa sui fondi scivolosi; mentre in Lock viene simulato il blocco del differenziale, consentendo di marciare sotto i 60 km/h con tutte le ruote in presa, e con la coppia ripartita al 50% davanti e al 50% dietro. Infine due parole sulla visibilità, che non è il massimo, specie quella posteriore, a causa dei montanti del tetto larghi e del lunotto piccolo (ma l’allestimento Web Edition ha i sensori di parcheggio anteriori e posteriori di serie).
Appuntamento dopo l’estate
Vedremo la Suzuki S Cross in concessionaria a metà settembre, col 1.6 a benzina da 120 CV, la trazione 4x4 e il cambio manuale a cinque marce dell’esemplare in prova; in alternativa c’è il cambio automatico a variazione continua di rapporto CVT e, naturalmente, la trazione anteriore. La vettura sarà proposta anche col 1.6 DDiS turbodiesel da 120 CV, sempre nelle varianti a due e a quattro ruote motrici, ma soltanto con il cambio manuale a sei marce. Quattro le versioni: Fun, Style, Top e Web Edition. Il prezzo (in promozione con permuta o rottamazione) parte da 16.900 euro.
Secondo noi
PREGI
> Abitacolo. È ampio e davvero luminoso (soprattutto con il grande tetto panoramico apribile).
> Baule. Capiente in rapporto alle dimensioni della carrozzeria, si sfrutta facilmente.
> Trazione. Il sistema 4x4 a controllo elettronico è efficace sia su asfalto, dove migliora la tenuta di strada, sia su fondi viscidi, anche grazie alla modalità Lock, che simula il bloccaggio del differenziale.
DIFETTI
> Finiture. Plancia e pannelli porta hanno un aspetto economico, e le plastiche della parte bassa dell’abitacolo sono rigide e sottili.
> Ripresa. Il 1.6 a benzina non è brillantissimo ed è anche penalizzato dai rapporti lunghi del cambio: per riprendere velocità in fretta è meglio scalare.
> Visibilità. Quella anteriore è ridotta a causa dei montanti del tetto larghi e inclinati; dietro è il piccolo lunotto a limitare la visuale.