Ora anche la coda è nuova
Presentata all’ultimo Salone dell’auto di Ginevra, a marzo, la
Volkswagen Golf Variant è la nuova versione della famigliare tedesca, realizzata sulla base dell'ultima generazione della Golf. Della berlina mantiene la stessa carrozzeria fino all'altezza del montante centrale, per poi sviluppare una linea tutta nuova nella parte posteriore, che appare moderna e gradevole, anche se non proprio originale (i fanali larghi e la forma del paraurti rivelano una certa somiglianza con quelli della Passat Variant).
Nessuna sorpresa all’interno
L'abitacolo della Golf Variant non cambia e ricalca quello della settima generazione della Golf, con la consolle orientata verso il guidatore, il cruscotto chiaro ed elegante (ben fatto anche lo schermo a colori tra i due strumenti, che però costa 147 euro) e l'ampio display a sfioramento di 8" del navigatore (1.703 euro). Il volante ha la corona lievemente appiattita nella parte bassa e le razze piene di tasti, piccoli e fin troppo ravvicinati tra loro. Le poltrone sono comode e contengono bene il corpo in curva: quella del guidatore offre estese regolazioni che, aggiungendosi a quelle del volante sia in altezza sia in profondità, consentono anche alle persone di statura alta di trovare facilmente l'impostazione migliore.
Carica quasi quanto una Passat
Ma è il baule che segna il punto a favore più importante per la nuova Volkswagen Golf Variant. Grazie alla carrozzeria lunga 456 cm (30 cm più della berlina, 3 più della vecchia famigliare) e al passo di 264 cm (la Golf VII arriva a 260), la nuova wagon garantisce una capacità minima di 605 litri e massima di 1620 (contro i 505/1495 della precedente Variant): davvero un bagagliaio da record di categoria (molto vicino a quello della sorella maggiore Passat, che offre 603/1731 litri). Progettato e rifinito con grande attenzione ai dettagli, il vano ha una forma regolare, supera i 180 cm di lunghezza con il divano giù (che crescono a 267 con l’optional da 200 euro dello schienale del sedile del passeggero ripiegabile in avanti) e resta piatto quando si abbassa il divano. Inoltre, la soglia di carico bassa da terra (61 cm) non fa fare troppa fatica per stivare nel baule oggetti pesanti o voluminosi. Pratico anche il doppio fondo, nascosto sotto il piano di carico, che può essere regolato in altezza o rimosso.
Su strada è una vera Golf
Dal punto di vista dinamico, la Volkswagen Golf Variant 2.0 TDI da 150 CV ha un comportamento molto simile a quello della berlina. In città è abbastanza maneggevole e poco affaticante nelle code, grazie allo sterzo leggero e alla frizione che offre scarsa resistenza (ma attenti nei parcheggi: i montanti del tetto limitano la visibilità posteriore in manovra). Lo scatto al semaforo non è male (la casa dichiara 8,9 secondi nello 0-100) e la velocità massima di 218 km/h è adeguata al tipo di auto (entrambi i dati nel nostro breve test ci sono sembrati verosimili). Fuori città la vettura è comoda, poco rumorosa e infonde una gradevole sensazione di sicurezza (i freni sono potenti e la tenuta di strada elevata). Il consumo medio omologato è di 23,8 km/l di gasolio; un dato ottimistico, noi non siamo riusciti ad andare oltre i 15,3 km/l indicati dal computer di bordo alla fine del test.
C’è anche la 1.6 TDI da 110 CV omologata Euro 6
La Volkswagen Golf Variant 2.0 TDI da 150 CV arriverà a ottobre, a partire da 28.000 euro (29.900 con il cambio a doppia frizione DSG). Sei i motori, oltre al 2.0 TDI BlueMotion Technology da 150 CV. Quattro sono a benzina (da 85, 105, 122 e 140 CV) e due turbodiesel, il 1.6 TDI da 105 CV e quello (già Euro 6) da 110 CV.
Secondo noi
PREGI
> Baule. La bocca di carico è ampia e quasi squadrata. Il vano è facile da sfruttare e ha una capacità elevata (perfino maggiore rispetto a quella del baule della vecchia Variant, già grande).
> Finiture. Plastiche morbide e dall'aspetto solido, lavorazioni curate, anche nelle zone meno in vista e assemblaggio preciso: insomma, una vera Golf.
> Sterzo. È preciso, progressivo e anche leggero in manovra.
DIFETTI
> Quinto posto. È un difetto commune anche alla berlina: il divano rigido e più alto al centro e il tunnel voluminoso danno fastidio a chi si siede in mezzo.
> Tasti al volante. Sono tanti e uno attaccato all’altro: all’inizio non è facile trovare immediatamente quello giusto.
> Visibilità posteriore scarsa. Quella di tre quarti posteriore è ostacolata dai montanti massicci (come sulla vecchia Variant).