È agile e ha uno sterzo preciso, ma le sospensioni morbide la rendono inadatta alla guida sportiva; fluido e poco assetato il 1.2 a benzina, migliorabile il cambio. Il prezzo appare attraente, ma si devono mettere in conto gli accessori, e la Easy fa pagare a parte pure il climatizzatore.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Rinnovata da cima a fondo, la citycar italiana continua a puntare sulla linea simpatica, ora contraddistinta da più accentuate bombature e da una maggior cura per i dettagli. Originale anche l’abitacolo, adeguato a ospitare quattro adulti. Su strada si apprezzano la facilità di guida, il piacevole funzionamento del 1.2 a benzina – non particolarmente brillante ma parco – e lo sterzo preciso, anche se le morbide sospensioni sono all’origine di un sensibile rollio. Il prezzo non è alto, ma non comprende accessori “indispensabili”, come l’Esp o il climatizzatore.
In quest’ultima generazione, la più famosa delle citycar italiane torna a essere prodotta su suolo nazionale (a Pomigliano d’Arco, mentre la precedente versione era costruita in Polonia) e ha una linea piuttosto ricercata: senza tagli netti con il passato propone forme più arrotondate e “muscolosi” passaruota da piccola suv. Utili ed efficaci i paracolpi in plastica non verniciata che proteggono fiancate e paraurti dalle “toccatine” nei parcheggi, ma si pagano a parte come pure i gusci degli specchietti in tinta con la carrozzeria.
Spaziosa in rapporto ai suoi 365 cm di lunghezza, la Panda ha un abitacolo originale almeno quanto l’esterno (è giocato su linee squadrate e spigoli arrotondati) e offre spazio sufficiente per quattro adulti. Mettendosi al volante convince anche la posizione di guida rialzata che, assieme alle estese vetrature, favorisce la visibilità. Come nel vecchio modello c’è il tasto City che alleggerisce lo sterzo (si manovra con un dito), mentre è notevolmente migliorata l’insonorizzazione.
Il 1.2 a benzina ha prestazioni discrete (ma il cambio è soggetto a impuntamenti), “beve” poco e vanta un funzionamento fluido. Soddisfa anche la tenuta di strada (diversamente che per la 1.3 Multijet, più tendente ad allargare col muso a causa della maggiore massa del motore), sebbene le sospensioni morbide facciano patire un marcato coricamento laterale se si affrontano le curve troppo allegramente; in ogni caso la precisione dello sterzo non delude.
La Easy è proposta a una cifra ragionevole e offre di serie le barre sul tetto e la radio (assenti nella “base” Pop), ma fa pagare a parte i fendinebbia e il “clima” manuale (che, invece, sono di serie nella più ricca Lounge). Purtroppo sono nella lista degli optional anche altri accessori di fatto necessari, come il quinto posto (con relativa omologazione, altrimenti si può viaggiare soltanto in quattro) e l’Esp.
La vivace plancia che forma una grande tasca davanti al passeggero, e il motivo del quadrangolo stondato che si ritrova nelle cornici dei comandi e nella strumentazione, rendono l’abitacolo piacevole e originale; ok anche per la praticità, dato che i comandi sono al posto giusto e i portaoggetti non mancano. Ma il “clima”si paga parte, come la possibilità di gestire la radio dal volante o il vivavoce Bluetooth. Decisamente buona l’abitabilità, anche per chi sta dietro; tuttavia il quinto posto è optional, come pure il divano frazionato che consente di aumentare la flessibilità del bagagliaio.
Plancia e comandi
Contraddistinta da una cornice in tinta con la carrozzeria, la plancia ha un aspetto originale; discreta la qualità dei materiali, pur con qualche sbavatura nei dettagli meno in evidenza. Il motivo stilistico quadrangolare con angoli stondati ricorre ovunque, nel cruscotto (completo, nonostante la non ottimale leggibilità degli indicatori digitali del livello del carburante e della temperatura del circuito di raffreddamento) come nei vari comandi. Questi ultimi sono correttamente collocati (inclusi quelli del “clima”, optional), e per quanto riguarda la radio (con vivavoce e prese Aux/Usb nel pacchetto Blue&Me) c’è la possibilità di averli ripetuti al volante (acquistando quello in pelle). Originale, e non scomodo, il freno di stazionamento con impugnatura piatta.
Abitabilità
Sebbene non ampie, le poltrone sono confortevoli (oltre che regolabili con precisione) e il divano ha la seduta piatta, correttamente distanziata dagli schienali anteriori e dal soffitto: lo spazio è discreto e quattro adulti viaggiano comodi. L’eventuale quinto posto, optional, è stretto, ma acquistandolo nel pacchetto Flex si ottengono anche lo schienale frazionato e lo schienale anteriore destro richiudibile. Niente male la praticità, dato che i portaoggetti non mancano, a cominciare dalla grande mensola di fronte al passeggero (ispirata al “tascone” della Panda degli anni 80): è ampio, ma con i limiti dovuti all’assenza dello sportello di chiusura (previsto, invece, nel sottostante cassettino portadocumenti).
Bagagliaio
Fra quelli delle citycar, con i suoi 225 litri il baule della Panda è uno dei più capienti, ed è anche provvisto di un’imboccatura ampia (anche se non quanto quella del modello precedente) e squadrata; abbondante (55 cm) l’altezza utile fino alla cappelliera. Peccato che fra la soglia e il pavimento vi sia un gradino di 14 cm, e che un altro della stessa altezza si formi abbattendo lo schienale del divano. Quest’ultimo non è rivestito posteriormente, e dunque è facile a graffiarsi; inoltre, per averlo di tipo frazionato (60/40) bisogna sborsare una cifra extra. Venduto a parte anche il ruotino (alloggiato sotto il pavimento) in luogo del kit di riparazione.
La Panda ha comandi dolcissimi e ampie superfici vetrate che favoriscono la visibilità (che non scarseggia neppure dietro): in città, la Panda è nel suo ambiente naturale. Le sospensioni filtrano efficacemente le buche ma sono pure all’origine di qualche dondolio quando si affrontano velocemente i percorsi ricchi di curve; ciò non compromette la tenuta di strada, ma nelle manovre d’emergenza l’Esp - che è optional - fa comodo. Non vivacissimo in ripresa, più che per le prestazioni il 1.2 a benzina si fa apprezzare per i consumi contenuti e per il funzionamento silenzioso: in autostrada danno più fastidio i fruscii aerodinamici.
In città
Né il cambio, né la frizione, stancano, e fino a 35 km/h si può attivare la modalità City che alleggerisce lo sterzo agevolando la guida a bassa andatura e le manovre. Nei parcheggi, poi, non si sente la necessità dei sensori di distanza (comunque disponibili come optional): i finestrini e il lunotto, ampi e quasi verticali, favoriscono la visibilità in ogni direzione. Giudizio positivo anche per il quattro cilindri 1.2, piuttosto silenzioso e poco assetato di benzina (nonostante l’assenza dello Stop&Start, abbiamo rilevato oltre 14 km/l), e per le sospensioni, in grado quasi di “cancellare” i tratti sconnessi.
Fuori città
Lo sterzo soddisfa per precisione, e solo esagerando con l’andatura si provoca un prevedibile sottosterzo, ossia l’auto allarga la traiettoria col muso: nulla di preoccupante, perché la tenuta di strada è sicura e le reazioni sincere, ma ciò non toglie che l’Esp sia un accessorio consigliabile. D’altronde che la Panda non sia una sportiva lo confermano le sospensioni, piuttosto morbide per favorire il comfort (peraltro notevolmente migliorato rispetto alla versione precedente, anche per quanto concerne l’insonorizzazione) ma all’origine di qualche dondolio nelle sequenze di curve affrontate velocemente, e il cambio, che se usato dtroppo sportivamente è soggetto a qualche impuntamento.
In autostrada
Da un’utilitaria in grado di raggiungere una punta massima di poco superiore ai 160 km/h non ci si devono aspettare miracoli in autostrada, e spesso, dopo i rallentamenti, è indispensabile scalare marcia per recuperare velocità in fretta. Tuttavia, lo spazio a bordo non manca, e il “volenteroso” 1.2 – che a 130 km/h in quinta lavora a meno di 3200 giri – non esagera nei consumi né si fa sentire troppo. Disturbano, invece, i fruscii aerodinamici, presenti già attorno ai 120 km all’ora. Ok i freni: sufficientemente potenti e modulabili, non vanno in crisi nemmeno nelle frenate d’emergenza.
Sottoposta ai crash test dell’Euro NCAP, la Panda ha dimostrato buone capacità di protezione degli occupanti, tuttavia ha ottenuto una valutazione globale di quattro stelle su cinque: sul giudizio ha pesato l’equipaggiamento di serie che – a differenza di quanto accade per molte rivali – non include dispositivi importanti come l’Esp e gli airbag laterali; e sono optional anche i fendinebbia.
Oltre all’Abs, di serie ci sono soltanto i due airbag frontali e quelli per la testa estesi ai posti dietro, mentre i “cuscini” laterali sono disponibili con sovrapprezzo e lo stesso vale per l’Esp e per il controllo di trazione (offerti in pacchetto e consigliabili, anche se la vettura ha un comportamento sicuro e prevedibile), oltre che per i fendinebbia. Sulla valutazione globale di quattro stelle (contro le cinque, cioè il massimo, ottenute da molte rivali) hanno pesato anche i 43 punti percentuali – un valore inferiore alla media – assegnati ai dispositivi di sicurezza; non eccezionale nemmeno la valutazione relativa alla salvaguardia dei pedoni in caso di investimento (49%), mentre è soddisfacente quella riferita alla protezione dei bambini su seggiolini Isofix (63%) e degli adulti (83%). In ogni caso, un passo avanti rispetto al modello di precedente generazione (lanciato nel 2004) c’è stato: in quel caso le stelle furono soltanto 3 su 5, oltretutto ottenute con procedure meno rigorose e complesse di quelle attuali.
Agile, comoda, parca nei consumi e sufficientemente brillante, questa originale citycar non fa rinunciare alla praticità e offre un abitacolo spazioso in rapporto alle dimensioni esterne; inoltre, è comoda piacevole da guidare anche al di fuori delle mura cittadine. Peccato che al prezzo allettante corrisponda una dotazione al limite della sufficienza, e che va completata a pagamento, ma in questo modo il vantaggio sulle rivali si assottiglia.
La Panda non delude chi in una piccola vettura cerca anche una personalità ben definita: sia osservandola dall’esterno, sia accomodandosi nell’abitacolo, è impossibile confonderla con le rivali. Alquanto spaziosa in rapporto alle dimensioni esterne, gioca buone carte sia in fatto di abitabilità sia nella praticità, dato può ospitare senza sacrifici quattro adulti e ha un bagagliaio relativamente ampio e di agevole accesso (la soglia è a soli 66 cm dal suolo). Resta il fatto che, per poter godere appieno di queste qualità, occorre sborsare cifre extra e aggiungere almeno il divano frazionato o, meglio ancora, quello che prevede anche il quinto posto e la relativa omologazione. Fra gli optional irrinunciabili ci sono anche alcuni dispositivi necessari alla sicurezza (Esp e airbag laterali) e il climatizzatore (peraltro piuttosto caro), nonché quei “gadget”, come i comandi della radio nelle razze del volante, il vivavoce Bluetooth e le connessioni per i lettori di musica digitale, che quasi sempre la concorrenza offre inclusi nel prezzo. Questo nulla toglie alla validità di una citycar che vanta discrete prestazioni, si guida con piacere, consuma poco ed è piuttosto confortevole: il punto è che, a conti fatti, se si vuole una dotazione meno “basic” conviene orientarsi sulla più generosa Lounge.
Abitabilità
Corta, ma ben sviluppata in altezza, la Panda ha un abitacolo spazioso: quattro adulti viaggiano comodamente, e sul divano (dal profilo piatto) non soffrono nemmeno i passeggeri di statura superiore alla media.
Comfort
La seduta rialzata facilita l’accesso e le morbide sospensioni “cancellano” buche e pavé, ma il grande passo avanti rispetto al vecchio modello riguarda l’insonorizzazione, ora ben curata; utile la funzione City, che a bassa velocità alleggerisce lo sterzo.
Linea
Sviluppando i tratti stilistici della precedente generazione, i designer sono riusciti a ottenere una vettura dai volumi equilibrati e dalle forme piacevolmente tondeggianti, ma senza rinunciare a una spiccata personalità.
Visibilità
Oggi è raro trovare modelli impeccabili sotto il profilo della visibilità, soprattutto dietro. Ma in questo caso si può contare su un lunotto ampio e pressoché verticale (come lo sono i finestrini) e sui montanti sottili: dei sensori di distanza (optional) si può fare a meno.
Colori
Delle sei tinte pastello disponibili, soltanto tre sono comprese nel prezzo; le restanti, invece, comportano un esborso extra, anche se inferiore a quello richiesto per i colori metallizzati e per l’unico micalizzato.
Dotazione
Non solo si pagano a parte gli airbag laterali anteriori (importanti per la sicurezza, dovrebbero essere di serie), ma pure il quinto posto con relativa omologazione, il divano sdoppiato e l’ormai irrinunciabile climatizzatore manuale.
Esp
Rientra nella lista degli optional a pagamento anche il controllo elettronico della stabilità, un dispositivo che compensa gli errori di guida e che raramente non è incluso nell’equipaggiamento standard (soprattutto nei nuovi modelli).
“Tascone”
Ispirato a quello della Panda prima serie, il grande portaoggetti a tasca davanti al passeggero anteriore è originale ma funzionale soltanto in apparenza: senza sportello gli oggetti rimangono in vista, e quando si guida allegramente non è detto che restino al loro posto.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 4a a 5900 giri | 164,4 km/h | 164 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 14,5 | 14,2 secondi | |
0-400 metri | 19,5 | 114,9 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 36,0 | 141,9 km/h | |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 39,2 | 133,5 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 38,6 | 121,7 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 4a | 10,7 | ||
da 80 a 120 km/h in 5a | 26,3 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 14,1 km/litro | 14,9 km/litro | |
Fuori città | 17,5 km/litro | 23,3 km/litro | |
In autostrada | 12,4 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 14,9 km/litro | 19,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,4 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 66,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 137 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,0 metri | 9,3 |
Cilindrata cm3 | 1.242 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 51 (69)/5500 |
Coppia max Nm/giri | 102/3000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 120 |
Distribuzione | 2 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi |
Freni posteriori | Tamburi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 365/164/155 |
Passo cm | 230 |
Peso in ordine di marcia kg | 940 |
Capacità bagagliaio litri | 225/870 |
Pneumatici (di serie) | 175/65 R 14 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 4a a 5900 giri | 164,4 km/h | 164 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 14,5 | 14,2 secondi | |
0-400 metri | 19,5 | 114,9 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 36,0 | 141,9 km/h | |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 39,2 | 133,5 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 38,6 | 121,7 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 4a | 10,7 | ||
da 80 a 120 km/h in 5a | 26,3 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 14,1 km/litro | 14,9 km/litro | |
Fuori città | 17,5 km/litro | 23,3 km/litro | |
In autostrada | 12,4 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 14,9 km/litro | 19,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,4 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 66,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 137 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,0 metri | 9,3 |
Cilindrata cm3 | 1.242 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 51 (69)/5500 |
Coppia max Nm/giri | 102/3000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 120 |
Distribuzione | 2 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi |
Freni posteriori | Tamburi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 365/164/155 |
Passo cm | 230 |
Peso in ordine di marcia kg | 940 |
Capacità bagagliaio litri | 225/870 |
Pneumatici (di serie) | 175/65 R 14 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Fiat Panda usate 2018 | 5.500 | 9.570 | 84 annunci |
Fiat Panda usate 2019 | 5.500 | 9.960 | 136 annunci |
Fiat Panda usate 2020 | 5.500 | 10.890 | 128 annunci |
Fiat Panda usate 2021 | 35 | 11.270 | 256 annunci |
Fiat Panda usate 2022 | 30 | 11.670 | 321 annunci |
Fiat Panda usate 2023 | 35 | 12.500 | 146 annunci |
Fiat Panda usate 2024 | 700 | 13.780 | 140 annunci |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Fiat Panda km 0 2019 | 6.300 | 6.300 | 1 annuncio |
Fiat Panda km 0 2021 | 13.990 | 13.990 | 1 annuncio |
Fiat Panda km 0 2022 | 45 | 12.780 | 7 annunci |
Fiat Panda km 0 2023 | 11.000 | 14.950 | 134 annunci |
Fiat Panda km 0 2024 | 9.900 | 13.770 | 956 annunci |