Rinfrescata nel 2010 è comoda per cinque e può avere anche due posti aggiuntivi (optional). Il 2.2 è brillante, ma sterzo, cambio e sospensioni sono adatti alla guida tranquilla. La trazione 4x4 s’innesta automaticamente e si possono affrontare in sicurezza anche la neve e i facili sterrati.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Divenuta più elegante dopo il restyling del frontale e della coda, questa suv coreana offre un’abitabilità molto buona e, come optional, può avere una panchetta che porta i posti totali a sette. Ha la trazione 4x4 che permette di affrontare in sicurezza la neve e qualche sterrato, e grazie al generoso 2.2 a gasolio da 197 CV le prestazioni sono vivaci; peccato che le sospensioni turistiche, lo sterzo dal feeling migliorabile e il cambio poco rapido inducano a godersi il notevole comfort senza cercare sportività. La Style è la top di gamma ed è più cara della Comfort, ma offre di serie una dotazione ricca, che include anche il navigatore con telecamera posteriore e i sedili in pelle.
Rispetto al vecchio modello, l’attuale Hyundai Santa Fe (frutto del restyling di fine 2010) è più elegante e grintoso: davanti è cambiata la forma della mascherina, del paraurti e dei fari (inclusi i fendinebbia), mentre dietro oltre alle luci dal disegno più moderno si notano i due scarichi cromati dalla forma schiacciata. Sono nuovi anche i motori: oltre a quello “base” (un 2.0 a benzina da 150 CV) c’è il 2.2 turbodiesel protagonista di questa prova, che di cavalli ne ha ben 197.
Alle generose dimensioni (la lunghezza è di 466 cm) corrisponde un’ottima abitabilità: grazie al divano largo e piatto, dietro si sta discretamente comodi anche in tre; e come optional si può avere una panchetta con due posti aggiuntivi in terza fila (per un totale, dunque, di sette), che sono tutt’altro che sacrificati. Naturalmente in quest’ultimo caso di spazio per i bagagli ne resta poco; viaggiando in cinque, invece, la capacità del vano è ai vertici della categoria.
Il motore non è sottodimensionato e, nonostante gli oltre 1900 kg di massa, la brillantezza di marcia è notevole, senza peraltro che i consumi risultino esagerati. Ma il cambio (un manuale a sei marce) non è rapido negli innesti e lo sterzo – leggero ma anche poco progressivo – inadatto alla guida sportiva; inoltre, se si affrontano le curve troppo velocemente si manifesta il rollio: meglio adottare un’andatura rilassata e godersi il comfort, che è notevole.
La Style è la top di gamma e ha di serie anche i sedili in pelle riscaldabili (con regolazione elettrica per quello del guidatore), il navigatore con Bluetooth e telecamera posteriore, e il cruise control. Rinunciando ai citati accessori si può ripiegare sulla più abbordabile Comfort (con lo stesso motore o con il 2.0 a benzina) che, comunque, non fa rinunciare alle barre sul tetto, al “clima” bizona e ai sensori posteriori. In ogni caso la garanzia è di ben 5 anni con chilometraggio illimitato e include i controlli in officina e l’assistenza stradale.
Eleganti per quanto non originalissime, la plancia e la consolle offrono comandi correttamente dislocati e una strumentazione classica e ben leggibile; funzionale anche il navigatore con touch screen di 6.5 pollici. Lo spazio non manca né davanti, né per chi viaggia sul divano; inoltre, i due posti in terza fila sono discretamente accoglienti anche per due adulti. Se si viaggia in cinque non delude nemmeno la capacità di carico, adatta alle esigenze di una famiglia in “assetto da vacanza”.
Plancia e comandi
Piuttosto classiche nello stile, la plancia e la consolle hanno forme piacevoli; non originale neppure il cruscotto, che in compenso si legge senza difficoltà e include l’utile termometro del liquido refrigerante. Delude, però, la qualità delle plastiche, in particolare per quanto riguarda il tunnel centrale: sono rigide e di aspetto inadeguato alla classe della vettura. Corretta la collocazione dei comandi, con quelli del navigatore (che ha lo schermo tattile di 6,5”) e del “clima” raccolti nella consolle; facilmente gestibili anche i tasti dislocati sul volante, con i quali si controllano la radio, il telefono e il regolatore di velocità.
Abitabilità
Per chi sta davanti lo spazio abbonda in tutte le direzioni; facile anche trovare la giusta posizione di guida, col favore delle precise regolazioni elettriche. Sul divano non va peggio: la seduta piatta (anche se meno morbida al centro) e il modesto rilievo del tunnel della trasmissione fanno stare comodi anche in tre. I due sedili in terza fila (optional) estraibili dal fondo del bagagliaio sono ben altro che una soluzione di fortuna: la seduta non è troppo bassa e la distanza dal padiglione più che sufficiente anche per i passeggeri adulti. Non mancano i portaoggetti, fra i quali meritano d’esser citati il doppio portaocchiali nel soffitto e il pozzetto sotto il bracciolo anteriore, che è refrigerato dall’aria del climatizzatore (una “chicca” della Style).
Bagagliaio
La soglia a 75 cm da terra (una quota normale per una suv) non è comodissima, ma l’imboccatura ampia e regolare facilita le operazioni di carico e scarico. Sebbene il profilo interno si restringa a causa dei passaruota, la capacità di carico è notevole e il volume si sfrutta facilmente, anche in altezza (fra pavimento e cappelliera ci sono ben 56 cm). Positivo il fatto che, abbattendo gli schienali del divano, non si formino dislivelli nel piano di carico (che raggiunge una lunghezza di 207 cm); estraendo dal fondo del baule i due sedili della terza fila il vano – ovviamente – si restringe e resta una profondità utile di soli 20 cm.
Nelle manovre i sensori e la telecamera di retromarcia aiutano non poco, ma questa generosa suv, in città, è comprensibilmente impacciata, tanto più che cambio e frizione affaticano. Va meglio nei percorsi extraurbani, dove pur non avendo doti sportive – le sospensioni sono morbide e lo sterzo poco preciso – sfoggia un notevole comfort. La souplesse del turbodiesel è notevole pure in autostrada: si viaggia nel silenzio e, se occorre ripresa, basta pigiare sull’acceleratore; inoltre, i consumi sono sempre ragionevoli. Grazie alla buona altezza da terra e alla trazione integrale con ripartizione automatica fra i due assali, affrontare fondi sdrucciolevoli e facili sterrati non è un problema; ma l’assenza delle ridotte e del limitatore di velocità in discesa consiglia di non esagerare.
In città
Il 2.2 è pronto e anche abbastanza elastico per limitare il ricorso al cambio, la cui manovrabilità lascia a desiderare (la corsa della leva è lunga, e gli innesti troppo contrastati); nella marcia a singhiozzo, inoltre, risulta affaticante anche il pedale della frizione. Nonostante la posizione di guida rialzata la visibilità non è il massimo, soprattutto dietro, ma nelle manovre vengono in soccorso i sensori di distanza e la telecamera posteriore, che sono di serie. Resta il fatto che le dimensioni della Hyundai Santa Fe non sono propriamente quelle di una citycar, il che (come prevedibile) penalizza la maneggevolezza e la manovrabilità negli spazi angusti.
Fuori città
La generosa spinta che il motore produce oltre i 2000 giri rende la guida briosa e gradevole, ma la Santa Fe non è una suv da guidare sportivamente: le sospensioni sono pensate più in funzione del comfort che dell’agilità, lo sterzo è poco progressivo e, se si affrontano le curve troppo allegramente, il rollio disturba; la tenuta di strada, comunque, è considerevole, e soltanto al limite l’auto tende ad allargare la traiettoria con il muso prima che l’Esp (in verità non prontissimo nell’entrare in azione) rimetta a posto le cose. Considerando la stazza della vettura, i 14,5 km/l che abbiamo misurato fuori città sono un risultato degno di nota.
In autostrada
A livello di insonorizzazione questa suv ha ben poco da invidiare a una lussuosa berlina: fruscii e rotolamento delle gomme sono si fanno sentire nemmeno ad andatura sostenuta, come pure è “educato” il turbodiesel, che a 130 km/h in sesta “ronfa” a 2400 giri con beneficio – oltre che del comfort – dell’economia: si percorrono 11 km/l anche senza adottare particolari accortezze. Il robusto tiro del 2.2 favorisce anche nelle riprese: dopo un rallentamento, non occorre scalare marcia. Discrete le doti di frenata: l’impianto non ha una potenza da record ma resiste bene alla fatica, e la vettura non si scompone nemmeno quando si “pesta” sul pedale per fronteggiare una situazione d’emergenza.
I test Euro NCAP risalgono alla versione pre-restyling, quella del 2006, e sono valsi alla Santa Fe quattro stelle per quanto riguarda la protezione degli occupanti e tre stelle per i bambini trasportati su seggiolini specifici; non è stato, invece, valutato l’impatto sui pedoni. La dotazione prevede di serie tutti i dispositivi indispensabili e può essere arricchita con i fari allo xeno e con i sensori di pressione delle gomme.
Il “pacchetto” di serie comprende i controlli elettronici di trazione e stabilità, sei airbag (con quelli per la testa estesi ai posti dietro), i poggiatesta anteriori anti-colpo di frusta, i fendinebbia e il regolatore elettronico di velocità, mentre a pagamento può essere aggiunto il pacchetto composto dai fari allo xeno e dal sistema di monitoraggio della pressione delle gomme. L’Euro NCAP ha esaminato la Hyundai Santa Fe nel 2006, dunque nella versione pre-restyling (dalla quale l’attuale è strettamente derivata) e con la vecchia procedura rimasta in vigore fino al 2009: in quell’occasione la suv coreana è stata promossa con 4 stelle (una meno del massimo) per quanto riguarda la protezione degli occupanti e con 3 stelle per la salvaguardia dei bambini assicurati a seggiolini Isofix; non è, invece, stata effettuata la verifica della “pericolosità” per i pedoni (contrariamente a quanto previsto dalla procedura, la casa coreana non ha comunicato all’istituto quali siano le zone d’impatto più favorevoli rispetto a quelle previste nel capitolato di verifica).
L’abitacolo è generoso e, anche se le finiture sono sottotono, lo spazio per i passeggeri e per i bagagli è parecchio. Non delude neppure la versatilità: il cambio e lo sterzo non sono da sportiva, ma su strada la Santa Fe non fa mancare né il comfort né le prestazioni; inoltre, “beve” poco e grazie all’efficiente trazione integrale a ripartizione automatica si difende anche fuori dall’asfalto. Oltre alla garanzia di cinque anni, la Style offre una dotazione ricca in rapporto al prezzo.
L’abitacolo è generoso e, anche se le finiture sono sottotono, lo spazio per i passeggeri e per i bagagli è parecchio. Non delude neppure la versatilità: il cambio e lo sterzo non sono da sportiva, ma su strada la Santa Fe non fa mancare né il comfort né le prestazioni; inoltre, “beve” poco e grazie all’efficiente trazione integrale a ripartizione automatica si difende anche fuori dall’asfalto. Oltre alla garanzia di cinque anni, la Style offre una dotazione ricca in rapporto al prezzo.
Offerta a un prezzo equilibrato in rapporto ai contenuti, nel ricco allestimento Style questa coreana offre di serie anche quegli accessori che per la maggior parte delle rivali si pagano a parte (e fanno lievitare il preventivo). È una buona scelta per chi in una suv cerca prima di tutto comfort e versatilità: qui lo spazio non manca né per i passeggeri, né per i bagagli, e per un ragionevole sovrapprezzo si può aggiungere la terza fila di sedili che, all’occorrenza, permette di viaggiare anche in sette. Il 2.2 a gasolio è vigoroso, non alza mai la voce e consuma meno della maggior parte dei suoi rivali; e quanto al comportamento stradale – anche se non sportivo – è sempre sicuro e prevedibile. Grazie alla trazione integrale e alla discreta luce a terra, inoltre, si possono affrontare anche neve, fango o facili sterrati. Oltre alla qualità delle plastiche, che potrebbe essere migliore, delude la manovrabilità del cambio: l’automatico-sequenziale (sempre a sei marce, in pacchetto con la chiave elettronica e l’avviamento a pulsante) può essere un optional da prendere in considerazione. Nella valutazione globale va tenuto conto anche della garanzia quinquennale (con chilometraggio illimitato) che include il soccorso stradale e cinque controlli gratuiti.
Abitabilità
L’abitacolo è ampio e accogliente, sia davanti, sia dietro: si sta comodi anche sul divano; inoltre, i due posti in terza fila sono più accoglienti di quanto si possa immaginare: due adulti non viaggiano rannicchiati.
Dotazione
La Style è davvero ricca e include nel prezzo accessori che, di solito, richiedono un esborso extra, come i sedili in pelle con regolazione elettrica per quello di guida, il navigatore oppure la telecamera di retromarcia e i sensori.
Garanzia
La garanzia offerta dalla Hyundai si chiama “Tripla 5” e offre una copertura di cinque anni (contro i due previsti dalla legge, e senza limiti di chilometraggio), durante i quali si ha diritto anche all’assistenza stradale; in aggiunta, ci sono pure cinque controlli gratuiti.
Motore
Il quattro cilindri turbodiesel ha un funzionamento fluido e regolare, non vibra ed è efficacemente insonorizzato; inoltre consuma poco, ma non per questo è avaro di prestazioni: abbiamo misurato lo “0-100” in 8,9 secondi, quasi il 10% in meno di quanto dichiarato dalla casa.
Cambio
Data la brillantezza del motore, questa suv avrebbe meritato un cambio più efficiente; invece la leva ha un’escursione eccessiva e l’innesto delle sei marce è poco fluido; pesante anche il pedale della frizione.
Finiture
Per un’auto del genere le plastiche sono sottotono, in particolare quelle con cui sono realizzati la plancia e il tunnel centrale; le Hyundai più recenti ci hanno abituato a materiali e a finiture di miglior qualità.
Sterzo
Non è pesante nemmeno a bassa velocità (il che aiuta in città o nel fuori strada), ma lo sterzo è poco diretto e – all’aumentare dell’andatura – manca di progressività e di precisione: difficile capire esattamente cosa accade sotto le ruote.
Visibilità
Il notevole ingombro dei montanti anteriori infastidisce negli incroci e nelle strette svolte a sinistra, mentre in retromarcia la visuale offerta dal lunotto è insufficiente: quanto mai opportuno affidarsi a telecamera e a sensori.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 3600 giri | 193,1 km/h | 190 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 8,9 | 9,8 secondi | |
0-400 metri | 16,5 | 135,7 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 30,4 | 170,6 km/h | |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 36,7 | 161,3 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 33,7 | 154,5 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 12,7 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 11,9 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,5 km/litro | 11,4 km/litro | |
Fuori città | 14,5 km/litro | 17,9 km/litro | |
In autostrada | 11,0 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 11,6 km/litro | 14,7 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 41,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 70,7 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 136 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,2 metri | 10,8 |
Cilindrata cm3 | 2.199 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 145 (197)/3800 |
Coppia max Nm/giri | 421/1800-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 176 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Integrale |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 466/189/172 |
Passo cm | 270 |
Peso in ordine di marcia kg | 1920 |
Capacità bagagliaio litri | 528/1582 |
Pneumatici (di serie) | 235/65 R 17 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 3600 giri | 193,1 km/h | 190 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 8,9 | 9,8 secondi | |
0-400 metri | 16,5 | 135,7 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 30,4 | 170,6 km/h | |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 36,7 | 161,3 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 33,7 | 154,5 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 12,7 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 11,9 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,5 km/litro | 11,4 km/litro | |
Fuori città | 14,5 km/litro | 17,9 km/litro | |
In autostrada | 11,0 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 11,6 km/litro | 14,7 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 41,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 70,7 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 136 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,2 metri | 10,8 |
Cilindrata cm3 | 2.199 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 145 (197)/3800 |
Coppia max Nm/giri | 421/1800-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 176 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Integrale |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 466/189/172 |
Passo cm | 270 |
Peso in ordine di marcia kg | 1920 |
Capacità bagagliaio litri | 528/1582 |
Pneumatici (di serie) | 235/65 R 17 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Hyundai Santa fe usate 2022 | 33.990 | 40.640 | 2 annunci |
Hyundai Santa fe usate 2023 | 39.950 | 39.950 | 1 annuncio |
Hyundai Santa fe usate 2024 | 61.450 | 64.410 | 15 annunci |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Hyundai Santa fe km 0 2022 | 59.500 | 59.730 | 2 annunci |
Hyundai Santa fe km 0 2023 | 46.900 | 50.580 | 5 annunci |
Hyundai Santa fe km 0 2024 | 54.950 | 63.880 | 67 annunci |