Con le “sorelle” da fuori strada duro condivide solo il marchio, perché questa Jeep è una Suv che ha sì la trazione integrale, ma è progettata soprattutto per l’asfalto. L’abitacolo è spazioso, la dotazione completa, ma deludono le plastiche utilizzate per gli interni.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
È una comoda Suv destinata principalmente all’asfalto: non ha le marce ridotte e l’altezza da terra è limitata. Comunque, se la cava anche sui fondi a scarsa aderenza, grazie alla trazione integrale che si inserisce automaticamente e alla possibilità – in situazioni difficili – di bloccare manualmente la ripartizione della coppia fra i due assali. Ha prestazioni brillanti, garantite da un vigoroso turbodiesel da 140 CV, e offre parecchio spazio a bordo: l’abitabilità è per cinque persone, anche se il baule non è molto capace. Peccato per il basso livello di finitura degli interni, realizzati con plastiche di mediocre qualità. Ci si può consolare con la ricca dotazione che – oltre a tutto ciò che serve per la sicurezza – comprende i sedili in pelle, i cerchi in lega di 18 pollici e il regolatore di velocità, ma non il “clima” automatico (di serie c’è quello manuale).
Le Jeep sono famose per l’impostazione fuoristradistica “dura e pura”: auto fatte per l’avventura e pronte ai viaggi “estremi”. La Compass, invece, rompe con la tradizione: ha la carrozzeria rialzata e la tipica calandra a sette feritoie verticali che la fa assomigliare alle sorelle più “specializzate”, ma in realtà si propone come una Suv destinata soprattutto all’asfalto, confortevole e facile da guidare, che all’occorrenza si presta a qualche escursione su sterrato.
È una 4x4, ma in condizioni normali la trazione è soltanto anteriore: solo quando le ruote davanti stanno per slittare una frizione, controllata elettronicamente, fa “entrare in azione” quelle posteriori. Sui fondi difficili è possibile anche bloccare (tramite una leva accanto al freno a mano) la ripartizione inviando fino al 60% della coppia all’assale posteriore; questo non basta, però, a renderla una vera “off-road”: non ha, infatti, le marce ridotte, e l’altezza da terra è limitata.
Il motore della Compass è un 2.0 turbodiesel con sistema pompa-iniettore di origine Volkswagen. Ha 140 CV, non consuma troppo e risulta molto vivace: nonostante il peso non trascurabile (1620 kg) le prestazioni sono al livello di quelle di una normale berlina con motore simile. L’abitacolo è grande e cinque persone viaggiano comodamente, anche se il bagagliaio può soddisfare al massimo le esigenze di un week-end. Peccato, però, che le plastiche impiegate per gli interni siano di qualità economica.
La dotazione di sicurezza è completa: di serie ci sono sei airbag e l’ESP con la funzione antiribaltamento (è utile per una vettura dalla carrozzeria più alta della media). Fra l’altro, la Compass Limited ha di serie componenti di solito disponibili a pagamento, come i cerchi in lega di 18 pollici oppure il cruise control, anche se costringe ad accontentarsi del pur valido “clima” manuale (quello automatico non è previsto). Per risparmiare c’è la Sport, ma non ha né i sedili in pelle, né i vetri posteriori scuri.
I sedili in pelle fanno sembrare ancor più povere le plastiche utilizzate per plancia, consolle e pannelli porta: rigide e sottili, sembrano prese da un’utilitaria e non convince neppure la qualità degli assemblaggi. In compenso, i comandi risultano facilmente individuabili e ben disposti, e il cruscotto è completo. Notevole l’abitabilità: le poltrone davanti, poco profilate come nelle “fuoristrada vere”, sono ampie e comode, anche se trattengono poco in curva, e il divano, dal profilo piatto e dotato di schienale regolabile, può ospitare tre adulti (ma chi siede al centro si trova fra le ginocchia la consolle…). Appena sufficiente il bagagliaio: ci sta quanto serve per un week-end con la famiglia. Però in caso di necessità permette di caricare agevolmente oggetti lunghi, perché oltre al divano si può reclinare anche lo schienale della poltrona anteriore destra.
Plancia e comandi
L’abitacolo della Compass è pratico, ma delude l’aspetto della plancia: è realizzata in plastica economica, rigida e sottile, e ha finiture grossolane rese ancor più evidenti dal contrasto con il “lusso” dei sedili in pelle; criticabile anche il montaggio fra le varie parti e l’aspetto di alcuni elementi, come il portaoggetti davanti al sedile destro, che sembrano presi da un’utilitaria. Completo, in compenso, il cruscotto che, però, ha le cifre del tachimetro troppo piccole e di comprensione non immediata. Ben disposti e di aspetto solido – anche se non particolarmente elegante – i vari comandi, e molto pratico il bracciolo fra i sedili: se dà fastidio lo si può far scorrere all’indietro, e all’interno nasconde un comodo portatelefono.
Abitabilità
Il profilo delle poltrone anteriori – ampie e comode, ma dai fianchi poco pronunciati – è più da fuoristrada vera e propria che da Suv: lasciano grande libertà di movimento ma nelle curve affrontate velocemente trattengono poco. Facile, comunque, individuare la corretta posizione di guida, perché le possibilità di regolazione sono ampie. Registrabile anche lo schienale del divano, la cui inclinazione si può variare di 12 gradi: è piatto e adatto a ospitare tre adulti, anche se chi sta al centro deve fare i conti con la seduta poco imbottita e con la consolle che sporge fra i sedili davanti e interferisce con le ginocchia.
Bagagliaio
Come spesso accade in vetture di questo tipo, la soglia della Compass è alta da terra (ben 78 cm) e, anche se in questo caso è a filo del piano di carico, con i bagagli pesanti si fa fatica. Delude la capacità, che va bene soltanto per un weekend con la famiglia: sotto il telo copribagagli arriva solo a 334 litri, ampliabili fino a 1277 se si abbatte il divano (diviso asimmetricamente); in questo caso il pavimento rimane piatto. Volendo, si può reclinare in avanti anche lo schienale del sedile anteriore destro, ottenendo una profondità utile di ben due metri. Non mancano soluzioni originali: accanto alla luce sul soffitto, che illumina il vano, c’è una lampada estraibile, comoda in caso di necessità.
I montanti anteriori limitano un po’ la visuale in città, soprattutto a sinistra, e anche dietro, in manovra, si fa fatica (meglio acquistare i sensori optional); in più, c’è la frizione che richiede un certo sforzo nell’azionamento. Eppure in città la Compass non è male, perché si rivela abbastanza agile e ha un motore scattante. A dispetto della carrozzeria alta non teme le strade ricche di curve, dove, anzi, risulta divertente perché ha un rollìo contenuto e tiene bene la strada (con l’ESP che vigila nelle situazioni critiche). L’insonorizzazione dell’abitacolo è buona e in autostrada si viaggia in un salotto, senza essere disturbati dai fruscii o dalla voce del turbodiesel. La ridotta altezza da terra crea qualche limite, però, quando si abbandona l’asfalto: la trazione integrale ad attivazione automatica funziona bene, ma l’auto è più bassa delle “vere Jeep” e per non fare danni è bene evitare percorsi troppo accidentati.
In città
Il motore della Compass è piuttosto pronto anche sotto i 2000 giri: al semaforo si scatta con rapidità. Peccato, però, che nelle code la gamba sinistra sia stressata dalla frizione pesante da azionare. La carrozzeria dalle dimensioni non eccessive (è lunga 441 cm) e lo sterzo pronto rendono la Jeep Compass maneggevole nel traffico, anche se i montanti anteriori, massicci e inclinati, possono ostacolare la visuale nelle curve strette e agli incroci. Maluccio anche dietro: per evitare di rovinare la vernice del paraurti sono consigliabili i sensori di distanza, optional, forniti direttamente dalle concessionarie.
Fuori città
Nonostante il peso non trascurabile (1610 kg), in accelerazione e in velocità questa Jeep si batte ad armi pari con le normali berline di cilindrata simile: merito del brillante turbodiesel, accoppiato da un valido cambio a sei marce. Fra le curve si guida con piacere, perché la tenuta di strada è elevata e il rollìo (cioè la tendenza a coricarsi di lato) molto contenuto; se si esagera, ci pensa l’elettronica a riportare – talvolta in modo ben percettibile da chi guida – la situazione sotto controllo. Migliorabili i freni, che non sono il massimo in fatto di potenza e di resistenza all’uso prolungato.
In autostrada
La Jeep Compass si presta ai lunghi viaggi, perché ha un abitacolo “arioso” e soprattutto ben isolato dai fruscii aerodinamici; nemmeno il turbodiesel, che a 130 orari lavora a 2800 giri, si fa sentire troppo, e per di più dispone della riserva di potenza necessaria a guadagnare rapidamente velocità nei sorpassi senza scalare marcia. Stabile e precisa nei curvoni affrontati in velocità, ha uno sterzo sufficientemente preciso, che tende ad alleggerirsi solo se si supera di parecchio il limite di velocità imposto dal Codice.
Fuori strada
Il sofisticato sistema di trazione garantisce alla Compass elevata “motricità” sui fondi a scarsa aderenza, come neve e fango, e nelle situazioni più critiche si può agire manualmente (basta alzare la maniglia a T accanto al freno a mano) per inviare fino al 60% della coppia alle ruote posteriori. Tuttavia, questo non basta a farne una vera off-road: non ci sono le ridotte né il limitatore di velocità in discesa (che alcune rivali hanno), e la scarsa altezza da terra (come pure il paraurti davanti, basso e sporgente) sconsiglia di avventurarsi su terreni molto dissestati.
Non è ancora stata sottoposta ai crash test da parte dell’EuroNcap, ma è una vettura bene equipaggiata: ha di serie i controlli elettronici della trazione e della stabilità (quest’ultimo, integrato anche dal sistema antiribaltamento), sei airbag, il regolatore di velocità e i fendinebbia.
Sui fondi a scarsa aderenza la trazione integrale “intelligente” si inserisce senza che sia necessario l’intervento del guidatore: un bell’aiuto per i meno esperti.
Con la pioggia, e ancor più sui fondi molto scivolosi, la trazione integrale gestita in modo completamente automatico dall’elettronica di bordo è una bella sicurezza in più. L’ESP, che è di tipo disinseribile, ha tre livelli di funzionamento (stradale, fondi a bassa aderenza e off-road); i suoi sensori sono utilizzati anche dal sistema antiribaltamento, che nelle situazioni critiche interviene sui freni e sull’erogazione del motore per riportare la situazione sotto controllo: è un dispositivo utile nelle vetture di altezza superiore alla media. Di serie, ci sono anche gli airbag frontali, laterali e per la testa, oltre agli accessori secondari che comunque contribuiscono alla sicurezza di marcia, quali i fendinebbia e il cruise control. L’EuroNcap non ha ancora effettuato le prove di crash della Jeep Compass.
Ha un motore valido e prestazioni brillanti, e fra le curve si rivela divertente, sicura e “attaccata” all’asfalto grazie all’aiuto dell’elettronica. Per quel che costa dà molto in fatto di contenuti tecnici e dotazione, ma le plastiche degli interni sono parecchio sotto tono. È un’auto versatile, utilizzabile senza problemi in città e confortevole nei lunghi viaggi. In fuoristrada le vere Jeep sono un’altra cosa, ma all’occorrenza neppure la Compass teme di sporcarsi le ruote.
È una proposta con cui la Jeep – blasonato marchio sinonimo di fuori strada – allarga la sua presenza nel settore delle Suv non eccessivamente “specializzate”: non è, dunque, l’auto adatta a chi ha in mente di avventurarsi spesso fuori dall’asfalto. Tuttavia, va bene per coloro che cercano una famigliare dalla linea diversa dal solito e dall’aspetto imponente, e che soprattutto sia in grado di affrontare senza troppe preoccupazioni i fondi a bassa aderenza: su neve e fango la Compass non si tira certo indietro, e risulta l’auto ideale per andare a lavoro tutti i giorni e poi partire per la montagna nel week-end. Sicura e piacevole da guidare, convince anche per la dotazione ricca e per il prezzo accattivante. Peccato che, osservando le plastiche utilizzate per gli interni, appaia un po’ troppo evidente l’intento di contenere i costi.
Comfort
Accoglie i passeggeri su comode poltrone (anche chi sta dietro può regolare l’inclinazione dello schienale), ha una climatizzazione efficiente e un abitacolo ampio e ben insonorizzato: è un’auto piacevole anche nei lunghi viaggi.
Dotazione
Dal punto di vista della sicurezza non bisogna aggiungere nulla: ci sono anche gli airbag per la testa e l’ESP è integrato dal sistema antiribaltamento. E non mancano né i cerchi in lega di 18 pollici né i sedili in pelle.
Guida
È davvero facile prendere confidenza con questa vettura: è disinvolta su ogni percorso, l’agilità fra le curve è molto buona, nonostante la carrozzeria alta e la posizione di guida è rialzata e dominante.
Prezzo
Per quel che offre in termini di contenuti tecnici e di equipaggiamento, la Compass ha un prezzo effettivamente allettante, che la rende competitiva anche nei confronti di rivali che non portano un marchio altrettanto blasonato.
Finiture
Rappresentano il punto debole di una vettura che per altri versi è robusta e ben costruita: le grossolane finiture interne e molti dettagli approssimativi tradiscono in modo troppo evidente l’esigenza di contenere i costi.
Frenata
Gli spazi di arresto sono un po’ superiori alla media, e anche la resistenza alla fatica lascia a desiderare: una Suv (probabilmente) destinata alle vacanze in montagna e a essere spesso utilizzata a pieno carico meriterebbe un impianto migliore.
Materiali
La plancia, la consolle e i pannelli delle porte sono realizzati con plastiche di bassa qualità, dure e sottili: sono sgradevoli al tatto e alla vista, e risultano fuori luogo in un’auto di questa categoria.
Visibilità
Dietro non si vede granché: i sensori di parcheggio (un costoso optional) sono praticamente obbligatori. Anche davanti c’è qualche limite dovuto ai montanti massicci e inclinati: quello di sinistra viene spesso a trovarsi fra voi e ciò che vorreste vedere.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
192,9 km/h | 189 km/h | ||
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 10,1 | 11,0 secondi | |
0-400 metri | 17,2 | 130,9 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 31,9 | 163,4 km/h | 27,3 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 37,6 | 155,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 3,1 | 155,9 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 6a | 12,1 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,5 km/litro | 12,1 km/litro | |
Fuori città | 13,7 km/litro | 18,5 km/litro | |
In autostrada | 11,9 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 6,2 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 12,7 km/litro | 15,4 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 41,5 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 67,3 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 131 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11 metri | non dichiarato |
Cilindrata cm3 | 1968 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 103 (140)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 310/1750-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 177 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 441/181/174 |
Peso in ordine di marcia kg | 1610 |
Capacità bagagliaio litri | 334/1277 |
Pneumatici (di serie) | 215/55 R 18 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
192,9 km/h | 189 km/h | ||
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 10,1 | 11,0 secondi | |
0-400 metri | 17,2 | 130,9 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 31,9 | 163,4 km/h | 27,3 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 37,6 | 155,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 3,1 | 155,9 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 6a | 12,1 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,5 km/litro | 12,1 km/litro | |
Fuori città | 13,7 km/litro | 18,5 km/litro | |
In autostrada | 11,9 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 6,2 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 12,7 km/litro | 15,4 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 41,5 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 67,3 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 131 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11 metri | non dichiarato |
Cilindrata cm3 | 1968 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 103 (140)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 310/1750-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 177 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 441/181/174 |
Peso in ordine di marcia kg | 1610 |
Capacità bagagliaio litri | 334/1277 |
Pneumatici (di serie) | 215/55 R 18 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Jeep Compass usate 2019 | 13.400 | 18.720 | 144 annunci |
Jeep Compass usate 2020 | 13.500 | 19.530 | 172 annunci |
Jeep Compass usate 2021 | 14.990 | 22.960 | 178 annunci |
Jeep Compass usate 2022 | 18.300 | 25.310 | 119 annunci |
Jeep Compass usate 2023 | 18.999 | 27.550 | 152 annunci |
Jeep Compass usate 2024 | 24.950 | 31.460 | 39 annunci |
Jeep Compass usate 2025 | 34.700 | 36.600 | 2 annunci |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Jeep Compass km 0 2021 | 29.950 | 38.630 | 8 annunci |
Jeep Compass km 0 2022 | 26.900 | 31.810 | 8 annunci |
Jeep Compass km 0 2023 | 25.990 | 34.720 | 44 annunci |
Jeep Compass km 0 2024 | 26.950 | 33.020 | 81 annunci |
Jeep Compass km 0 2025 | 27.900 | 33.080 | 19 annunci |