I posti sono soltanto due, e lo spazio liberato dal divano è andato a vantaggio del bagagliaio. Grazie all’assetto sportivo il piacere di guida è ai massimi livelli, ma il carattere di quest’auto mal si sposa con il 2.0 turbodiesel da 143 CV, e il comfort lascia a desiderare.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
La parte inferiore della carrozzeria è quella della Mini normale, ma il profilo del tetto – più corto, basso e filante – fa della Coupé una vettura profondamente diversa: è una “due posti secchi” studiata per offrire il massimo divertimento e ulteriormente irrigidita nelle sospensioni. Con il 2.0 a gasolio da 143 CV va già forte, e anche il cambio automatico optional risponde a dovere. Ma visto che un’auto così non si sceglie badando a comfort e consumi, tanto vale optare per la 1.6 turbo a benzina da 184 CV.
La Mini Coupé ha due posti e un look da vera sportivetta: merito del tetto più basso di 3 cm, dalla forma simile a un casco da baseball, chiuso posteriormente da un piccolo lunotto piuttosto avvolgente e inclinato. La coda cela un alettone che si solleva oltre gli 80 km/h e si ritrae sotto i 60 (oltre a poter essere comandato manualmente tramite una levetta sopra il retrovisore): serve a stabilizzare l’auto ad alta velocità. La SD si riconosce pure per la (finta) presa d’aria nel cofano e per il doppio terminale di scarico come quello della S a benzina.
La parte inferiore della carrozzeria è praticamente quella della berlina, ma per irrigidire la scocca è stato introdotto un elemento trasversale dietro i sedili e le lamiere sottoporta sono di maggior spessore: così aumentano la precisione di guida e la reattività. Comunque il peso è cresciuto di 25 kg e sono minime anche le differenze aerodinamiche: a parità di motore, la Coupé ha grossomodo le stesse prestazioni della quattro posti.
Con i suoi 143 CV il 2.0 a gasolio dell’esemplare in prova non è il più potente della gamma, ma è vivace. Anche il cambio automatico a sei marce (optional) risponde con la giusta rapidità, ma non favorisce i consumi, tutt’altro che eccezionali soprattutto se si considera la ridotta stazza della vettura. Il turbodiesel, inoltre, fa sentire troppo la sua voce e nemmeno è del tutto esente da vibrazioni
A penalizzare il comfort ci sono anche le sospensioni sportive, e non sono “morbide” nemmeno le gomme run flat (optional, in caso di foratura non si afflosciano permettendo di percorrere 150 km a 80 km/h). Insomma, la Coupé – che peraltro è sensibilmente più cara della berlina – si sceglie pensando soprattutto al divertimento. Ma proprio per questo conviene fare un pensierino alla Cooper S con il 1.6 turbo a benzina da 184 CV: vero che consuma di più, ma fa risparmiare all’acquisto e, soprattutto, ha tutta un’altra grinta.
L’impostazione del “ponte di comando”, con il contagiri solidale al volante e sempre ben leggibile indipendentemente dalla regolazione di quest’ultimo, è quella delle altre Mini; idem per qualche dettaglio che rimane da migliorare. Non cambiano nemmeno i sedili: si siede in basso, ma lo spazio per i due occupanti è quello giusto. Lo spazio lasciato libero dal divano è andato a favore del bagagliaio, abbastanza grande e facilmente accessibile; utile la botola passante verso l’abitacolo, che permette sia di caricare oggetti lunghi, sia di riporre facilmente in una vaschetta ricavata nel pavimento del baule gli oggetti che è bene celare alla vista.
Plancia e comandi
Se non ci si volta (nel qual caso si nota l’assenza del divano e un paio di “cupole” che seguono idealmente la sagoma dei poggiatesta, come accade in alcune scoperte), la plancia è quella delle altre Mini: ricca di richiami al passato, pecca nei comandi, piccoli e disposti un po’ “a caso”; da rivedere pure l’assemblaggio della zona centrale della plancia e le (troppo economiche) guide metalliche dei sedili, ma l’originalità non manca. Con il cambio automatico (optional) non c’è lo Stop&Start né il relativo tasto per escluderlo (che nelle versioni “manuali” sta davanti alla leva del cambio), ma si possono avere (in pacchetto con il volante in pelle) le levette per inserire le marce in modalità sequenziale.
Abitabilità
I due occupanti siedono sulle sagomate poltrone già viste nelle altre Mini, con il giusto spazio a disposizione anche se il tetto è più basso (ma presenta due incavi che “recuperano” aria sopra la testa); peccato che il bracciolo centrale con portaoggetti si debba pagare a parte. Dietro gli schienali, invece del divano c’è la paratia interna del vano bagagli (con botola passante) e un ripiano provvisto di sponda dove riporre qualche oggetto per evitare che “vaghi” nell’abitacolo. Utile anche il doppio portabicchiere alla base della consolle.
Bagagliaio
L’assenza del divano ha fatto aumentare la capacità a 280 litri, più che sufficiente per le esigenze di due persone. Grazie al grande portellone l’accesso al vano è comodo; soddisfacente pure la qualità del rivestimento interno, anche se nel pavimento c’è un gradino che rende difficoltoso far scorrere i bagagli. Sfruttando la botola verso l’abitacolo è possibile stivare oggetti lunghi fino a 190 cm; inoltre, appena dietro l’apertura c’è una vaschetta facilmente raggiungibile dai sedili che serve a riporre oggetti da nascondere alla vista.
Compatta e provvista di serie dei provvidenziali sensori posteriori, in città questa Coupé è agile e divertente. Ma non comoda: con le rigide sospensioni, quando si passa sul pavé o sui tombini gli scossoni non mancano. Fra le curve, invece, la musica cambia: maneggevolezza e tenuta di strada sono da vera sportiva e il turbodiesel si rivela vivace quanto basta; ottimi anche i freni. I consumi, per,ò non fanno gridare al miracolo, e il comfort risente pure della scarsa insonorizzazione dell’abitacolo, in particolare in autostrada.
In città
Compatta, agile e dotata di uno sterzo davvero diretto (e non leggerissimo), la Coupé si divincola bene nel traffico; di comodo ci sono il cambio automatico (un optional che, però, fa salire i consumi: 11,1 km/l sono pochi, per una turbodiesel così leggera) e i sensori posteriori di serie, che nei parcheggi compensano la scarsa visuale offerta dal lunotto. Ma dalle sospensioni sportive non ci si può aspettare comfort, e sullo sconnesso “si salta” parecchio.
Fuori città
Bene “incollata” all’asfalto, la Coupé dà il meglio nei tratti tortuosi, complice il turbodiesel che spinge deciso; non sempre dolcissimo, il cambio automatico è abbastanza veloce e si può usare in modalità sequenziale con le leve al volante, tirando (indifferentemente quella destra o quella sinistra, secondo una logica che non piace a tutti) per salire di rapporto e spingendo per scalare. Premendo il tasto Sport (optional) davanti alla leva del cambio si incrementa la rapidità di risposta dell’acceleratore e lo sterzo diventa ancora più solido. Migliorabili l’insonorizzazione e i consumi (i 16,4 km/l da noi rilevati fuori città non sono molti).
In autostrada
Le qualità dell’assetto e la precisione dello sterzo (impeccabile anche ad andature prossime a quella massima) fanno della Coupé una “piccola” sicura e appagante anche in autostrada, e pure l’impianto frenante assicura mordente e resistenza alla fatica. Ma il livello di comfort non è quello di una vettura adatta ai lunghi viaggi: il motore (che in sesta a 130 km/h lavora a 2850 giri) si fa sentire parecchio, come pure disturbano i fruscii aerodinamici e il rumore di rotolamento delle gomme. Va meglio con i consumi: stando nei limiti si superano abbondantemente i 14 km/l.
L’Euro NCAP ha assegnato 5 stelle (il massimo) alla Cooper del 2007, ma la Coupé, derivata dalla stessa piattaforma opportunamente modificata, non è ancora stata sottoposta ai crash test. La dotazione di serie prevede, fra l’altro, Esp e controllo di trazione di tipo escludibile e gli airbag per la testa integrati in quelli laterali.
Proprio come nelle sportive d’alta gamma, i controlli elettronici della trazione e della stabilità sono entrambi escludibili, anche separatamente, ma per evitare rischi inutili è consigliabile farlo soltanto in pista e se si è piloti esperti. Sono, logicamente, di serie anche gli airbag frontali e quelli laterali che – fuoriuscendo dai fianchi delle poltrone – si estendono verso l’alto per proteggere anche la testa. Sempre inclusi nel prezzo ci sono i fendinebbia e il cruise control, mentre a pagamento si possono aggiungere i fari allo xeno. La Coupé non è ancora stata esaminata dall’Euro NCAP, ma come riferimento indicativo si può prendere la Cooper del 2007 che – fatti salvi gli adattamenti del caso – impiega la medesima piattaforma: nei crash test effettuati con la procedura antecedente al 2009 (meno complessa di quella attuale) aveva totalizzato il massimo punteggio di 5 stelle per quanto riguarda la protezione degli occupanti, e di 2 stelle per i pedoni.
Appariscente e ricca di fascino, questa piccola sportiva dispensa grande piacere di guida ma è avara di comfort e non impeccabile nelle finiture. Inoltre, il suo prezzo, ancor più caro se si attinge al ricco catalogo degli optional, la rende evidentemente una scelta molto meno razionale della versione a quattro posti. E proprio per questo ha poco senso preferire la diesel alla più “cattiva” 1.6 turbo a benzina.
È un’auto sfiziosa, da scegliere se si ama la guida brillante e se non è un problema farsi notare: l’originale carrozzeria con il tetto bombato verniciato a contrasto (lo si può avere nero oppure grigio) non passa di certo inosservata, e le qualità dinamiche soddisfano anche chi ama la bella guida. Ma la notevole agilità che la Coupé sfodera fra le curve si paga a suon di rinunce sul fronte del comfort, proprio come accade nelle sportive “dure e pure”. È anche per questo che il motore a gasolio stride col carattere della vettura: la Cooper S col 1.6 turbo a benzina va di più e costa meno. Eventuali considerazioni sui consumi hanno poco senso perché questa anglo-tedesca è cara (anche per questo disturbano alcune finiture migliorabili) e lo diventa ancor di più se si cede alla tentazione di optional quali gli interni in pelle, le carenature cromate dei retrovisori, il Mini Connected (permette di collegarsi a internet con un iPhone) o la radio Visual Boost, il cui schermo di 6,5 pollici inglobato nel tachimetro serve anche il navigatore (che, a sua volta, impone un ulteriore esborso).
Agilità
Con sospensioni rigide e l’assetto “piatto”, da vera sportiva, la Mini Coupé è agilissima nei cambi di traiettoria, tiene bene la strada e fra le curve si fa valere anche grazie alla compattezza e al peso contenuto. Adeguato lo sterzo, solido e diretto.
Frenata
L’eccellente modulabilità del pedale permette di dosare con accuratezza la notevole potenza decelerante di cui è capace l’impianto (che non delude nemmeno in fatto di resistenza alla fatica); la vettura, inoltre, resta stabile anche nelle decelerazioni più violente.
Linea
Senza tradire il classico stile Mini – i tratti della parte inferiore della carrozzeria non sono stati rivoluzionati e rendono la vettura immediatamente identificabile – risulta originale e insolita. E la sua attitudine sportiva è quanto mai evidente.
Ripresa
Premendo l’acceleratore si guadagna velocità molto in fretta: il turbodiesel – di cilindrata elevata in rapporto alla stazza della vettura – è generoso di coppia; aiuta pure il cambio automatico, dai rapporti corti e giustamente pronto nella risposta.
Comandi
I molti tasti sono piccoli, come pure le levette dall’aria rétro, e per giunta sono collocati in modo poco razionale (anche per “colpa” del grande tachimetro che occupa la parte superiore della consolle).
Comfort
Non è certo una vettura pensata per affrontare i lunghi viaggi: l’assetto è sportivo (con grandi cerchi di 17 pollici, gomme ribassate e sospensioni rigide) e l’isolamento acustico dell’abitacolo lascia a desiderare.
Finiture
La solidità di alcuni assemblaggi (per esempio, quello della fascia centrale della plancia) è sotto le aspettative, e altrettanto vale per elementi quali le guide dei sedili: dato il prezzo di questa Mini, ci saremmo aspettati maggior cura.
Gasolio
La SD è più cara e meno potente (e scattante) della Cooper S a benzina: d’accordo che il motore a gasolio ha i suoi vantaggi in fatto di costi di gestione, ma in una vettura che punta soprattutto sul piacere di guida, non è la scelta ideale.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4500 giri | 204,5 km/h | 206 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 8,4 | 8,2 secondi | |
0-400 metri | 16,1 | 139,3 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 29,6 | 175,4 km/h | 29,4 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 | 26,2 | 190,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 | 25,1 | 191,8 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h | 2,5 | ||
da 80 a 120 km/h | 5,5 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,1 km/litro | 14,5 km/litro | |
Fuori città | 16,4 km/litro | 23,3 km/litro | |
In autostrada | 14,7 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 14,1 km/litro | 18,9 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 36,2 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 60,5 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 136 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,0 metri | 10,7 |
Cilindrata cm3 | 1.995 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 105 (143)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 300/1750-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 139 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (automatico sequenziale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilenti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 373/168/138 |
Passo cm | 247 |
Peso in ordine di marcia kg | 1195 |
Capacità bagagliaio litri | 280 |
Pneumatici (di serie) | 205/45 R 17 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4500 giri | 204,5 km/h | 206 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 8,4 | 8,2 secondi | |
0-400 metri | 16,1 | 139,3 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 29,6 | 175,4 km/h | 29,4 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 | 26,2 | 190,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 | 25,1 | 191,8 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h | 2,5 | ||
da 80 a 120 km/h | 5,5 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,1 km/litro | 14,5 km/litro | |
Fuori città | 16,4 km/litro | 23,3 km/litro | |
In autostrada | 14,7 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 14,1 km/litro | 18,9 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 36,2 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 60,5 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 136 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,0 metri | 10,7 |
Cilindrata cm3 | 1.995 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 105 (143)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 300/1750-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 139 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (automatico sequenziale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilenti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 373/168/138 |
Passo cm | 247 |
Peso in ordine di marcia kg | 1195 |
Capacità bagagliaio litri | 280 |
Pneumatici (di serie) | 205/45 R 17 |