Generosa nelle dimensioni e nell’abitabilità, offre anche una panchetta in terza fila con due posti di fortuna. Sebbene lo sterzo sia un po’ lento, su strada l’Outlander è piacevole: merito delle sospensioni ben tarate e del veloce cambio robotizzato che esalta le qualità del 2.2 a gasolio da 156 CV.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Aggressiva soprattutto nel frontale, offre un abitacolo spazioso e ricco di dettagli sportiveggianti; ampio pure il baule, a patto che la panchetta con i due posti aggiuntivi non sia in uso. Su strada la suv Mitsubishi è gratificante grazie al fluido 2.2 turbodiesel abbinato a un veloce cambio robotizzato a doppia frizione. Buona la tenuta di strada, mentre lo sterzo è un po’ lento. Utile la possibilità di viaggiare con due sole ruote motrici quando la trazione 4x4 non serve. La Instyle è l’allestimento top e offre di serie anche i fari allo xeno e i rivestimenti in pelle per la plancia; peccato, però, che accessori come il navigatore o il tetto apribile non possano essere acquistati singolarmente, ma siano compresi in un costoso pacchetto.
Con il restyling del 2010 la Mitsubishi Outlander ha guadagnato un frontale grintoso, contraddistinto da un’ampia presa d’aria incorniciata da uno dei numerosi profili cromati che “ravvivano” la carrozzeria; i sottili fari trapezoidali sono bixeno e si orientano automaticamente in curva. L’allestimento Instyle prevede pure due sedili in terza fila ricavati in una panchetta nel baule: non sono comodissimi, ma all’occorrenza permettono di viaggiare in sette.
L’abitacolo, dall’aspetto sportivo, alterna finiture di pregio (come gli inserti in pelle nella plancia) a plastiche rigide. Lo spazio a disposizione, comunque, è parecchio, e il baule – ovviamente a patto di viaggiare in cinque – è ampio sebbene non regolarissimo nella forma. Buono il comfort, complice la silenziosità con cui (una volta raggiunta la temperatura d’esercizio) il 2.2 turbodiesel di origine PSA (Peugeot-Citroën) eroga i suoi 156 CV.
Lo sterzo è un po’ lento, ma la tenuta di strada non delude e la guida si rivela piacevole anche fra le curve. Degna quasi di una sportiva la rapidità del cambio robotizzato a sei marce con doppia frizione, provvisto pure di levette al volante. La non eccezionale luce a terra impone attenzione nell’affrontare fondi piuttosto accidentati, anche se la motricità è notevole; inoltre, quando la trazione 4x4 non serve può essere esclusa in favore di quella sulle ruote anteriori: diminuiscono le resistenze e i consumi calano.
La ricca Instyle ha di serie anche i cerchi di 18”, la chiave elettronica, i sensori di parcheggio posteriori e il vivavoce Bluetooth. Fare aggiunte, però, costa: il navigatore, il tetto apribile o i sedili in pelle sono disponibili unicamente all’interno di un costoso pacchetto. Ripiegando sulla Intense, con dotazione semplificata e priva dei due posti aggiuntivi, si risparmia un bel po’, mentre se si desidera più brio c’è la versione da 177 CV, che, però, non è abbinabile al cambio robotizzato e costringe ad accontentarsi di quello manuale a sei marce.
A eccezione di qualche plastica rigida, l’abitacolo ha un aspetto gradevole, con la plancia parzialmente rivestita in pelle, una sportiveggiante strumentazione e le sagomate quanto comode poltrone in tessuto con dettagli in finta pelle. Lo spazio è adeguato a cinque persone, tanto più che il divano scorrevole permette di scegliere se dare più spazio alle gambe di chi sta dietro oppure al baule. Quest’ultimo ha un’imboccatura poco regolare, ma è ampio e pratico, oltre che dotato di una ribaltina che abbassa la quota della soglia di carico; com’è logico, la capienza si riduce drasticamente con i due posti aggiuntivi in uso, tuttavia la notevole altezza al tendalino permette di stivare un paio di trolley.
Plancia e comandi
L’estetica della plancia è rigorosa, e anche se gli inserti in pelle aggiungono un tocco di raffinatezza, resta da migliorare la qualità di alcune plastiche (rigide quelle della zona centrale); gradevoli i profili color alluminio e lo sportiveggiante cruscotto “a binocolo” (ma la “colonnina” che indica il livello del gasolio è poco precisa). Dato il prezzo della vettura ci saremmo aspettati il “clima” bizona anziché monozona, e ancor più lo sterzo regolabile anche in profondità e non solo in altezza. Comodo da raggiungere il selettore dietro alla leva del cambio: selezionando Sport si velocizzano i passaggi di marcia.
Abitabilità
Molto profilate, le poltrone anteriori (in tessuto con porzioni in finta pelle) sono comode e trattengono bene in curva; peccato, però, che la registrazione degli schienali avvenga a scatti e sia poco precisa. Pratico il divano, suddiviso asimmetricamente in due parti che possono scorrere di 8 cm in senso longitudinale; la seduta è giustamente distante dagli schienali anteriori e abbastanza larga anche per tre. Facile reclinarlo in avanti per accedere alla panchetta in terza fila, che, però, ha la seduta bassa e costringe gli occupanti (a meno che siano due bimbi) a viaggiare “con le ginocchia in bocca”. Bene i portaoggetti: il cassetto di fronte al passeggero è doppio, con il vano superiore climatizzato.
Bagagliaio
L’apertura abbastanza ampia ma non proprio regolare può creare qualche problema con gli scatoloni, ma in compenso la pratica ribaltina che fa scendere la soglia di carico da 81 a 61 cm tiene fino a 200 kg di peso. Con i cinque posti in uso la capacità è elevata e lo spazio si sfrutta bene anche in altezza (il tendalino dista ben 62 cm dal pavimento); efficaci le guide per far scorrere i bagagli. Ribaltando il divano per caricare oggetti lunghi si ottiene una profondità utile di 147 cm, mentre in configurazione a sette posti questo valore si riduce a soli 32 cm, sufficienti per farci stare un paio di piccoli trolley stivati in verticale e poco altro.
In città paga gli ingombri superiori alla media e la visibilità non ottimale, ma i sensori, di serie, aiutano. Affrontando percorsi extraurbani, al contrario di altre suv fra le curve non “dondola” e, sebbene lo sterzo non sia certo sportivo, la guida risulta piacevole: merito del felice accoppiamento fra il brillante turbodiesel e il veloce cambio robotizzato a doppia frizione. Il comfort, comunque, è impeccabile anche ad andatura autostradale grazie alla valida insonorizzazione dell’abitacolo e alle capacità filtranti delle sospensioni. Fra i pregi, anche i consumi, abbastanza contenuti in tutte le condizioni d’impiego. Se i fondi a bassa aderenza vengono “digeriti” senza difficoltà grazie all’efficacia della trazione integrale, nel fuori strada impegnativo ci si scontra con i limiti dovuti alla scarsa luce a terra.
In città
Nel traffico la dolcezza del cambio automatico facilita la vita e permette di sfruttare al meglio il vivace spunto del motore (peraltro non troppo assetato: si sfiorano i 10 km/l). Ma ciò non toglie che si debbano fare i conti con una visibilità non ottimale: se in molti frangenti aiuta la posizione di guida rialzata, resta il fatto che il montante del parabrezza disturba nelle strette svolte a sinistra, mentre dietro il piccolo lunotto costringe a fare affidamento sui sensori (anche perché i 467 cm di lunghezza, nei parcheggi in linea, richiedono un minimo di “savoir faire”).
Fuori città
Anche senza ricorrere alle palette al volante, il cambio robotizzato (soprattutto in modalità Sport) inserisce i sei rapporti con dolcezza e rapidità, “mimetizzando” quell’ombra di pigrizia che il turbodiesel evidenzia fino a quando si superano i 1700 giri e rendendo la guida sempre briosa e piacevole. La notevole tenuta di strada e la sicurezza aggiuntiva derivante da un Esp puntuale e tutt’altro che invadente permettono di curvare veloci e con poco impegno, ma in questo caso i più esigenti troveranno troppo lenta la risposta dello sterzo (che comunque non è leggero). In caso d’emergenza i freni garantiscono discreti spazi d’arresto, ma le prestazioni dell’impianto calano nell’uso intenso (per esempio quello imposto dai lunghi tratti in discesa). Buoni, per una vettura di questo tipo, i consumi: complice la trazione integrale escludibile si riesce a stare sopra i 14 km/l.
In autostrada
Lo sterzo si mantiene preciso e insensibile alle irregolarità dell’asfalto anche a velocità elevata, e il rigore in traiettoria non viene meno neppure nei lunghi curvoni percorsi “in appoggio”: la guida autostradale richiede un limitato impegno. Il comfort è di ottimo livello sia grazie alle sospensioni ben tarate (complici le gomme non troppo ribassate i rattoppi si sentono poco), sia in virtù del valido isolamento acustico dell’abitacolo: fruscii aerodinamici e rumore di rotolamento delle gomme se ne restano fuori, e il motore (che a 130 orari, in sesta marcia, lavora a circa 2500 giri) si fa sentire poco.
Nel fuori strada
Senza le ridotte, con soli 18,5 cm di altezza minima da terra (un valore inferiore a quello delle “vere fuoristrada”) con un passo di ben 267 cm è bene evitare fondi difficili o dossi pronunciati, pena poco piacevoli “spanciate” (tanto più che manca qualsiasi protezione sottoscocca e per la carrozzeria). Ciò non toglie che con la trazione integrale inserita la Mitsubishi Outlander assicuri un’ottima motricità su sterrati, fango o neve: una frizione distribuisce automaticamente la coppia fra i due assi (arrivando, se necessario, al rapporto 100-0) e per i passaggi impegnativi c’è la posizione “Lock”, che blocca la ripartizione suddividendola al 50% fra le ruote anteriori e quelle posteriori.
Se la trazione integrale rappresenta, specialmente sui fondi viscidi, una “marcia in più” in termini di sicurezza attiva, sul fronte della protezione degli occupanti l’Outlander soddisfa senza eccellere: nei crash test EuroNcap, effettuati con la procedura antecedente al 2009, ha ottenuto quattro stelle su cinque per la protezione degli occupanti. Completa la dotazione di serie, che oltre all’Esp integrato dal sistema antiarretramento in salita, contempla sei airbag, cruise control e fari bixeno con sistema di orientamento automatico.
Oltre a poter contare sulla trazione integrale, su un Esp efficace e puntuale, e su una dotazione di airbag allineata alla media di categoria (i classici sei elementi, con quelli a tendina estesi a proteggere anche gli occupanti del divano), questa giapponese offre anche i fari bixeno orientabili, che quando si gira il volante ottimizzano l’illuminazione seguendo l’andamento della strada. Sono, logicamente, di serie anche i fendinebbia e il cruise control. L’EuroNcap ha esaminato la Outlander nel 2007, anno del debutto della versione successivamente aggiornata (ma non cambiata nella sostanza) nel 2010, vale a dire quella attuale: il punteggio ottenuto nei crash test è stato di quattro stelle (su un massimo di cinque) per la protezione degli occupanti, di tre stelle per i bambini assicurati su seggiolini Isofix e di due stelle per la tutela dei pedoni in caso di investimento.
Ha un cambio robotizzato rapidissimo e, possibilità poco comune fra le suv, permette di viaggiare con due sole ruote motrici passando al 4WD solo quando serve. Inoltre, è spaziosa e confortevole, dunque adatta ai viaggi con la famiglia, all’occasione anche in sette. Tuttavia non è regalata, ha finiture perfettibili e non può essere accessoriata se non sborsando la rilevante cifra necessaria per il pacchetto Luxury&Navi. Consolano i consumi, inferiori a quelli della concorrenza.
Comoda per i lunghi viaggi e tutt’altro che “assetata” di gasolio, la Mitsubishi Outlander è la scelta giusta per chi desidera una suv da utilizzare principalmente su asfalto, ma che pure percorre spesso strade di montagna e non disdegna qualche digressione su sterrato. Senza contare che l’agilità fra le curve (elevata nonostante l’altezza della carrozzeria e la non trascurabile stazza della vettura), e il riuscito abbinamento fra il generoso 2.2 turbodiesel e il prontissimo cambio robotizzato a doppia frizione, rendono la guida gratificante anche per chi ha qualche prurito sportivo. Alla comodità del generoso abitacolo, in grado di accogliere cinque occupanti e i relativi bagagli, la Instyle aggiunge la panca in terza fila: va considerata una soluzione di fortuna perché due adulti ci stanno rannicchiati, ma può tornare utile in più di un’occasione. Per quel che costa, questa giapponese dovrebbe essere più curata in alcuni dettagli, ma non si può negare che la dotazione sia più che discreta. Rimane, però, discutibile la politica di offrire gli optional “legati” in un pacchetto, peraltro venduto a caro prezzo.
Cambio
Provvisto di levette al volante che lo rendono ancor più “gustoso” nell’impiego in modalità sequenziale, l’automatico robotizzato a doppia frizione è velocissimo e non teme la guida sportiveggiante.
Fari bixeno
Alcune rivali neppure li prevedono come optional, mentre nella Instyle sono di serie: parliamo dei fari bixeno a orientamento automatico, ossia provvisti del sistema che in curva li fa orientare per illuminare meglio l’andamento della strada.
Trazione
La trasmissione 4x4 aumenta la sicurezza sull’asfalto viscido e permette di muoversi agevolmente anche su neve o sterrati. Ma quando non serve basta ruotare una manopola per passare alla sola trazione anteriore: si riducono le resistenze e i consumi.
Motore
Potente quanto basta per “muovere” senza fatica gli oltre 1750 kg della Outlander, offre un’erogazione fluida e generosa, peraltro accompagnata da una rumorosità contenuta. E non delude neppure il “capitolo” consumi.
“Clima” e volante
Il climatizzatore automatico non permette il controllo separato della temperatura per la parte destra e quella sinistra dell’abitacolo, e il volante si regola in altezza ma non in profondità: in un’auto di questa classe sono fastidiose “stonature”.
Terza fila di sedili
Poco pratica da ripiegare nel baule quando la configurazione a 7 posti non serve, la panchetta in terza fila non è imbottita in misura sufficiente, e si rivela scomoda anche perché la seduta è troppo vicina al pavimento.
Optional
Vernice metallizzata a parte, tutti gli accessori che si possono desiderare (a cominciare dal navigatore) non sono disponibili separatamente, bensì solo all’interno del costoso pacchetto Luxury&Navi.
Finiture
Alcuni dettagli non sono rifiniti come si deve; inoltre, le plastiche rigide con cui è realizzata la parte centrale della plancia appaiono sottotono, tanto più se si considera che questa suv non è certo regalata.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 3600 giri | 188,7 km/h | 198 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 11,0 | 11,1 secondi | |
0-400 metri | 17,7 | 127,5 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 32,5 | 159,7 km/h | non dichiarata |
RIPRESA IN DRIVE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h | 30,1 | 161,1 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h | 28,8 | 161,8 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h | 8,2 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,9 km/litro | 10,8 km/litro | |
Fuori città | 14,3 km/litro | 16,4 km/litro | |
In autostrada | 10,8 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 11,5 km/litro | 13,7 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,6 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 64,5 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 132 km/h | ||
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,8 metri | non dichiarato |
Cilindrata cm3 | 2.179 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 115 (156)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 380/2000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 189 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (robotizzato a doppia frizione) + retromarcia |
Trazione | anteriore (integrale inseribile) |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 467/180/172 |
Passo cm | 267 |
Peso in ordine di marcia kg | 1755 |
Capacità bagagliaio litri | 220/541/1691 |
Pneumatici (di serie) | 255/55 R 18 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 3600 giri | 188,7 km/h | 198 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 11,0 | 11,1 secondi | |
0-400 metri | 17,7 | 127,5 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 32,5 | 159,7 km/h | non dichiarata |
RIPRESA IN DRIVE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h | 30,1 | 161,1 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h | 28,8 | 161,8 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h | 8,2 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,9 km/litro | 10,8 km/litro | |
Fuori città | 14,3 km/litro | 16,4 km/litro | |
In autostrada | 10,8 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 11,5 km/litro | 13,7 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,6 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 64,5 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 132 km/h | ||
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,8 metri | non dichiarato |
Cilindrata cm3 | 2.179 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 115 (156)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 380/2000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 189 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (robotizzato a doppia frizione) + retromarcia |
Trazione | anteriore (integrale inseribile) |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 467/180/172 |
Passo cm | 267 |
Peso in ordine di marcia kg | 1755 |
Capacità bagagliaio litri | 220/541/1691 |
Pneumatici (di serie) | 255/55 R 18 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Mitsubishi Outlander usate 2019 | 28.200 | 30.480 | 6 annunci |
Mitsubishi Outlander usate 2020 | 27.000 | 27.000 | 1 annuncio |
Mitsubishi Outlander usate 2021 | 21.700 | 25.500 | 3 annunci |
Mitsubishi Outlander usate 2022 | 55.900 | 55.900 | 1 annuncio |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Mitsubishi Outlander km 0 2023 | 57.900 | 57.900 | 1 annuncio |